The Proposal

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I rivali affrontati da Goku sino ad allora erano stati per lo piú alieni provenienti da altri pianeti o esperimenti di professori invasati. Mai si era ritrovato ad avere un rivale da combattere senza dover usare la forza che contraddistingue un Saiyan, mai aveva avuto un rivale che non minacciasse di far saltare in aria il pianeta in cui viveva, ma ora qualcosa di completamente diverso, qualcosa di inaspettato e sconosciuto gli si presentava davanti agli occhi. Un rivale umano, un rivale senza armi, un rivale senza minacce, ma inconsciamente piú pericoloso di quanto potesse immaginare. Un rivale che ignorava avrebbe potuto portargli via qualcuno di prezioso e inestimabile, qualcuno che per troppo tempo aveva dato per scontato.
«Goku, va tutto bene?»
La voce di Chichi riportó il Saiyan al presente che continuava a ripetersi le parole di Crilin nella testa. Lo sguardo perso si posó sui suoi occhi scuri e tentó un sorriso poco convincente.
«B-bene, bene. Stavo ascoltando il racconto di Hiro, tutto qui.»
"È per questo che fissavo il muro dietro di lui e non ho sentito una parola." disse tra sè e sè.
«Quindi pensi sia una buona idea?» domandó l'ospite poggiando entrambe le braccia sul tavolo.
"Buona idea per cosa?" si chiese voltandosi da una parte all'altra cercando uno spiraglio di aiuto dai suoi figli che lo fissavano aspettando anche loro una risposta. Se non avesse detto nulla avrebbe fatto la figura dell'idiota.
«Ecco-»
«Dolce?»
La voce di Chichi distolse l'attenzione dal marito e tutti si girarono a guardarla con un gesto di assenso. Con un sorriso si alzó e prima di raggiungere la cucina si avvicinó all'orecchio del marito per non farsi sentire dagli altri, che fortunatamente stavano per iniziare l'ennesima conversazione.
«Capisco che ti sia indifferente, peró potresti sforzarti di ascoltare almeno quello che dice?»
«Chichi, non é com-»
Non fece in tempo a finire la frase che la vide allontanarsi.
Indifferente? Hiro? Magari gli fosse stato indifferente, non sentirebbe ora quelle strane sensazioni addosso, quell'nspiegabile rivalitá nei suoi confronti.
Dal momento in cui aveva messo di nuovo piede in casa e gli aveva stretto la mano, aveva provato il desiderio impellente di sbatterlo fuori di lí, prendere sua moglie e scappare in un luogo in cui mai avrebbe potuto raggiungerli. Il motivo era a lui sconosciuto, e piú si sforzava di capirci qualcosa, piú appariva distratto, assente. La cosa peggiore era non sapere assolutamente come fare, come affrontarlo, se farlo, se lasciar perdere. Il vuoto lasciato dalla totale mancanza di interesse per questioni simili in passato gli si stava rivelando fatale. Il cambiamento era evidente, fuori e dentro di sè, un senso di ineguatezza in tutto ció che gli stava attorno, e una moglie che lentamente vedeva cambiare negli atteggiamenti, nel modo di vestirsi e sopratutto nel modo in cui solitamente si comportava con lui.
«Chichi, anche con questo dessert ti sei superata.» disse estasiato Hiro posando con delicatezza la forchetta sul suo piatto.
Goku notó i suoi modi gentili e pacati con un misto di invidia e irritazione. I suoi capelli sembravano perfetti, i suoi occhi gentili e penetranti, l'espressione sempre attenta e sveglia, tutto quello che poteva dirsi il contrario di lui. Ormai il Saiyan faceva i conti con quella che banalmente poteva chiamarsi gelosia, attimo dopo attimo.
«Credo sia il migliore tu abbia mai fatto, dovresti farne piú spesso.» aggiunse lui senza esitare.
«Goku, lo preparo quasi ogni settimana, ma ti ringrazio.» rispose stupita Chichi poco sicura di aver capito bene le affermazioni del marito che tutto pareva meno che tranquillo e rilassato.
«A proposito di dolci e della tua bravura, vorrei farti una proposta se mi permetti, anzi se mi permettete tutti voi.» disse Hiro schiarendosi la voce.
«Di cosa stai parlando?»
«Chichi, in questo ultimo periodo le tue visite in cittá mi hanno fatto pensare molto. Non fraintendetemi per favore, ma penso che tu abbia un sacco di potenziale inespresso in ambito culinario e mi chiedevo se fossi interessata ad un lavoro in questo campo.»
«Un lavoro?» dissero all'unisono i Saiyan di casa Son.
«Sí, c'è un ristorante in cittá, una proprietá nuova di zecca su cui sto lavorando da quando sono arrivato qui. Pensavo mi sarei fermato solo per la questione legata ai miei genitori, ma a quanto pare il lavoro mi segue ovunque.» aggiunse mostrando uno dei suoi sorrisi affascinanti.
«Hiro non ti seguo.» fece Chichi spronandolo ad andare avanti.
«Se tu sei d'accordo Chichi e se la tua famiglia lo è altrettanto, che ne diresti di diventare capo Chef di questo posto? Lo so, lo so, è una cosa nuova, forse anche un po' avventata, ma penso davvero che potrebbe fare al caso tuo e che saresti perfetta per questo ruolo.»
Il silenzio piombó nella stanza per qualche secondo. Gli occhi di Goku si spostarono su quelli di Chichi che guardava Hiro senza saper cosa dire.
«Ma se non vuoi, se non ti senti pronta o qualsiasi altra cosa, non farti problemi a dire di no. Voglio che ti senta a tuo agio con questa cosa e non farti alcun tipo di pressione.»
«No è che vedi, non me l'aspettavo. Io? Chef? In cittá?»
«Mamma, potrebbe essere una grande occasione per te.» disse Gohan rivolgendole un sorriso affettuoso.
«Se sei preoccupata per noi o per papá, sono sicura che troveremo una soluzione a tutto, ma questa puó davvero essere un'opportunitá per te di fare qualcosa che ti rende felice. Non credi.»
«Non ho mai pensato a una cosa del genere. L'idea è allettante certo, ma non ho mai cucinato per nessuno che non fosse la mia famiglia, non sono sicura ne sarei in grado.»
«Il lavoro non inizia domani, avresti tutto il tempo per prepararti al meglio. Ti lascio tuto il tempo che desideri per pensarci e darmi una risposta quando ti sentirai pronta, qualunque sia.»
La voce rassicurante di Hiro rimbombó nelle orecchie di Goku, ancora attonito.
«Mamma anche secondo me dovresti accettare.» rispose Goten raggiante.
Chichi abbozzó un sorriso guardando i suoi figli, la luce dei suoi occhi, essere cosí positivi e felici all'idea che la loro mamma stesse per iniziare qualcosa di nuovo, qualcosa che l'avrebbe forse ripagata per tutti gli anni passati a preoccuparsi sempre e solo di qualun'altro. Avrebbe dovuto sempre cucinare per altri, certo, ma sarebbe un lavoro era ben diverso dallo svolgere le mansioni di una perfetta donna di casa, ruolo di cui comunque andava molto fiera. E poi avrebbero finalmente avuto un'entrata economica non dipesa dall'ereditá di suo padre, che ormai si stava inesorabilmente esaurendo. Spingere Goku a trovarsi un'occupazione sembrava sempre piú scoraggiante, ma con quella soluzione avrebbe in parte risolto i suoi problemi.
«Goku, tu che ne pensi?» chiese Hiro sperando ci fosse appoggio anche da parte sua.
"Non ti sopporto."
Una voce sibilante e insolita pronunció queste parole dentro di sè, una voce mai uscita fuori prima di allora. L'idea che Hiro stesse cospirando qualche laborioso piano per riconquistare quella che tanto tempo fa era stata persino sua promessa sposa, inizió ad assillare con prepotenza la mente del Saiyan. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 08 ⏰

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