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Aprì la porta di casa, facendo risuonare il suono del piccolo tacco sul pavimento legnoso.

«Sono a casa.»

Dissi, voce pacata e tranquilla.

“ È già a casa? ”

Pensai riferendomi al mio fidanzato, mentre lo trovai seduto sul divano leggermente chino in avanti mentre teneva tra le mani il joystick.

«Hey.»

Dissi sedendomi accanto a lui, mise in pausa il gioco, appoggiandolo sul tavolino in cristallo.

«Hey.»

Mi rispose, sorridendo e avvolgendo un braccio intorno alla mia vita.

Com'è tranquillo... ”

Era un paradosso come lui fosse calmo rispetto al mio capo.

«Oggi sono uscito prima.»

Noct lavorava in una azienda meccanica, spesso era stanco quando ritornava da lavoro.

«Meglio.»

Passai una mano tra i suoi capelli nero pece, scoccandogli un bacio in fronte.

“ Un po' di coccole non farebbero male. ”

«Vado a cambiarmi e vengo.»

Mi alzai dal divano, andando in bagno e prendendo dei vestiti casalinghi e comodi, poi ritornando da lui, sciogliendomi i capelli dallo chignon che avevo al lavoro.

Casa dolce casa. ”

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«Se arriva in ritardo un altra volta la licenzio.»

Mi lanciò un' occhiata acerrima.

«Mi scusi, la metro era piena.»

Abbassai il capo, poggiando la mia borsa sulla scrivania e aggiustando la giacca che avevo indosso.

«La prossima volta non metta il rossetto.»

Dichiarò avvicinandosi pericolosamente e strisciando il pollice sulle mie labbra, sporcandomi la guancia di rossetto, lo guardai, quasi incantata da quello sguardo cupo.

«Non metta quel rossetto per il suo bene.»

È la seconda volta che mi dice una cosa del genere, cosa vuole significare?

Certo...ovvio cosa vuole significare.

Andò via, chiudendo la porta del mio ufficio, e lasciandomi a crogiolare nel pensiero di quei occhi così affascinanti.

...

⌗ 𝑷𝒓𝒆𝒄𝒊𝒐𝒖𝒔 𝑺𝒆𝒄𝒓𝒆𝒕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora