Charlie lo costrinse a mettersi ai fornelli e preparare quegli hamburger che sono la fine del mondo - sue testuali parole.
Non solo era stato costretto ad accettare l'invito, ma doveva pure preparare la cena. Da non credere.
Quella sera era uscito solo per scopare e, ironia della sorte, al momento si ritrovava con un hamburger crudo in mano e Castiel che - Dio lo benedica - stava tagliando in due i panini che avrebbero usato.
Charlie invece gironzolava come se fosse stata la padrona di casa; passeggiava intorno al divano, si fermava davanti agli scaffali che ospitavano una marea di libri, sistemava qua e là quando trovava qualcosa fuori posto e solo qualche volta andava a controllare come procedeva la cottura della carne. Dean alzava un sopracciglio con aria scettica quando si avvicinava: cosa credeva, che non sapesse quale fosse la cottura giusta? Lui era il re degli hamburger, ed il re superava di gran lunga gli altri.
Castiel non ci faceva neanche caso, conosceva Charlie da quando era un bambino e quindi rivederla in casa comportarsi come ai vecchi tempi lo rendeva solamente più felice. Gli mancava; erano anni che si sentivano tramite telefono e vederla lí, davanti a lui era una sensazione... Strana, ma allo stesso tempo appagante.
Quel momento gli ricordò quando avevano provato a fare una torta insieme e sua sorella era diventata una furia non appena aveva messo piede in casa. Non la biasimava di certo; farina, uova e cioccolato erano sparsi dappertutto. Anche lui nonostante la sua espressione quasi sempre indifferente si sarebbe messo le mani fra i capelli, soprattutto se in quel periodo l'abitazione fosse stata affidata a lui, ma erano dei bambini quindi sotto sotto la scusa della noia poteva salvarli. Non che Castiel fosse stato un bambino pestifero anzi, fra i suoi fratelli lui era quello che più obbediva alle regole... Fin all'età adolescenziale. I suoi sedici anni erano stati tutta una cosa incentrata sulle domande, le risposte, i perché e la ribellione. Ma suo padre aveva dimostrato di volerlo ancora bene nonostante in quel periodo tendeva troppo spesso a ribellarsi alle regole.
Il trasferimento a casa di Gabriel poi aveva cambiato le carte in tavola: Michael aveva cominciato a trattarlo con freddezza mentre Lucifer lo andava a trovare di tanto in tanto solo per sfotterlo un po' e divertirsi alle sue spalle. Castiel imparò a non farci troppo caso, soprattutto sul minore.
Adesso la maggior parte del tempo parlava con Balthazar via telefono - Gabriel era stato il coinquilino fino ai suoi vent'anni quindi se lo era ritrovato troppo spesso tra i piedi - visto che viveva in Italia, ma non se ne lamentava.
Una gomitata al fianco lo distolse dai suoi pensieri. Si voltò verso Dean guardandolo con la fronte aggrottata mentre teneva in mano il terzo panino tagliato a metà.
Scosse impercettibilmente la testa in una muta domanda e vide Dean sbuffare dopo aver girato l'hamburger nella padella.
"Fatto bei sogni, Bella addormentata?" lo derise alzando gli angoli delle labbra in un sorriso.
Castiel assottigliò gli occhi "Io mi chiamo Castiel." lo corresse con quell'aria confusa. Lo vide sbuffare una risata e stringersi nelle spalle. "Lascia stare" borbottò divertito dandogli una leggera pacca sul braccio "Vedo che sei un tipo che sta molto sulle sue."
Nonostante fosse più un'affermazione che una domanda Castiel annuì ugualmente finendo dopo pochi secondi di tagliare l'ultimo panino. Posò il coltello nel tavolo e si diresse verso il ripiano che ospitava i tovaglioli.
Charlie nel frattempo smanettava col telecomando borbottando fra sé e sé quando lo puntava sulla televisione e lo schermo rimaneva nero.
Castiel la guardò di sfuggita mentre teneva il pacco di tovaglioli in una mano. "Mancano le batterie." la informò, più che sicuro che non fosse un problema della TV in sé.
Ora che ci pensava la sera prima non l'aveva neanche calcolata, per passare il tempo infatti si era portato un libro in camera ed era finita lì.
Charlie annuì controllando ogni sportello che gli si parava davanti. Per quanto Castiel ne sapeva, batterie nuove in quella casa non esistevano.
"Sembra come se vivesse qui da sempre." sussurrò Dean al suo fianco mentre spegneva il gas.
Castiel non riuscì a trattenere un sorriso "Veniva a trovarmi quando eravamo piccoli" raccontò aiutando il maggiore dei Winchester a non scottarsi. Gli sembrava anche un ottimo annedotto per passare il tempo."Ci considerava come una seconda famiglia."
"Siete come culo e camicia, insomma."
"Sì" tentennò un attimo quando prese l'hamburger per metterlo nel panino mentre Dean faceva lo stesso con gli altri due" la tua definizione è molto azzeccata."
"Finalmente una l'hai capita, eh?" ma ritirò tutto quando Castiel lo guardò - di nuovo - accigliato.
Roteò gli occhi aggiungendo gli altri ingredienti per poi spostare Castel di lato per avere maggiore spazio.
"Come non detto." mormorò fra qualche risata mal trattenuta.
Charlie nello stesso momento abbandonò l'idea di accendere la TV e andò verso di loro frugando per trovare lo stretto indispensabile per una mini cena.
Castiel - ignorando la risatina di Dean - la aiutò nella ricerca per poi sistemare il tavolo insieme a lei.
Dean emise quasi uno strillo quando il gomito di quella rossa da strapazzo rischiò di mandare gli hamburger a farsi fottere.
Charlie si morse un labbro, occheggiando Dean come se fosse Lord Voldemort in persona.
"Ops?" emise in quella che sembrò più una domanda che altro.
Castiel scosse la testa e la fece accomodare sedendoglisi accanto mentre Dean le scoccava un'occhiataccia.
"Hey" Sì animò lei quasi mettendo il broncio "Non l'ho mica fatto di proposito."
"Avrei i miei dubbi" borbottò il cuoco sedendosi di fronte ai due.
"Stronzo."
"Ti voglio bene anch'io, Charlie." ribatté con un sorriso, poi lanciò uno sguardo a Castiel mentre addentava il panino.
"Allora" esordì dopo aver ingoiato "Non ti ho mai visto da queste parti. Appena trasferito?"
Castiel lanciò una veloce occhiata a Charlie ma poi scosse la testa.
"Vacanza" esalò giocando con l'insalata che usciva dall'hamburger.
"Chiuso in casa? E in primavera? " ribatté Dean "Hai un'idea di vacanza molto contorta."
Castiel accennò un sorriso addentando il panino. "Sono un tipo a cui... Piace lavorare." iniziò guardando Charlie che recuperava le birre e le stappava. "Diciamo che dei parenti mi hanno costretto a venire qui." ammise.
Dean afferrò la birra e ne bevve un sorso abbondante. "E che lavoro fai?"
Charlie gli scoccò un'occhiataccia ma lui non ci diede troppo peso, infondo quelle erano domande di routine.
"Lavoro in un minimarket" disse e riuscì ad afferrare un tovagliolo per puro miracolo "Ma qualche volta inizio a buttare qualche idea al computer e non smetto di scrivere."
"Sei uno scrittore?"
Lo vide agitarsi sulla sedia e scosse di nuovo la testa "No, è più una passione che altro." ammise e con un ultimo morso finì il panino mentre con l'altra mano cercava di prendere la birra.
Dean gliela passò in un gesto automatico.
" E quanto tempo hai intenzione di rimanere?"
"Tre mesi." esclamò Castiel e Dean sgranò gli occhi.
"Così tanto?" sbottò incredulo e quasi si strozzò con la birra.
Castiel si strinse nelle spalle "Il proprietario è mio fratello. Mi ha quasi buttato fuori a calci" accennò una risata e Charlie lo seguí a ruota.
"Gabriel?" chiese.
"Già" annuì Castiel afferrando il pezzo di panino che Charlie gli porse.
"Vorrei avere io un capo del genere" borbottò il maggiore dei Winchester attaccando le labbra al collo della bottiglia. Il liquido leggermente frizzante scese lunga la gola e Dean prese un grosso respiro quando si staccò.
"Non conviene" ribatté Castiel guardandolo con un'espressione mista a serietà e divertimento.
"Poi quel tizio è fissato con i dolci" intervenne Charlie "Da piccola ero gelosa perché io se ne mangiavo uno dovevo correre subito dal dentista" mise su un finto broncio "mentre lui ne mangiava una quantità industriale ed i suoi denti rimanevano intatti."
" Questa, generalmente, viene chiamata fortuna."
"Quella che tu al momento non hai, mmh?" insinuò Charlie e Dean la guardò con un sopracciglio inarcato sfidandola a spiegare.
"Ti informo che l'ultima volta che ho scopato è stato due giorni fa." Dean incrociò le braccia al petto e fece un sorrisetto. Castiel quasi si strozzò con la birra. Non che non fosse abituato a parlare di cose simili, da Gabriel e Balthazar ci si poteva aspettare di tutto, ma sentirlo uscire dalla bocca di Dean così all'improvviso era stato uno shock.
Charlie roteò gli occhi "Come vuoi. Ricomincia con il terzo grado, su." lo esortò indicando con un gesto della mano Castiel.
Dean la guardò come se fosse impazzita ma poi scosse la testa e ritornò a guardare il padrone di casa. Si unimidí le labbra per poi passarci sopra una mano. "Da quant'è che non vieni qui?" chiese.
Castiel ci pensò un attimo mentre sorseggiava la birra "Parecchi anni" rispose "Ma non è cambiato quasi per niente, forse qualche negozio in più, ma per il resto è identico a prima."
"Mai sentito parlare di un maneggio* da queste parti?"
Castiel si accigliò e scosse la testa quando Dean lo guardò con un sorrisetto.
"Bene, questa è una delle cose che dovresti fare" disse prendendo l'ultimo sorso della birra. "Ellen e Jo potrebbero farti anche un generoso sconto visto che conosci il sottoscritto" ammiccò posando la bottiglia oramai vuota sul tavolo.
Infondo avevano aperto quel maneggio da poco, un cliente in più non gli avrebbe di certo fatto male.
"Io ed i cavalli non abbiamo proprio un buon rapporto, Dean" esalò, e la cadenza sul suo nome lo fece quasi rabbrividire.
"Andiamo, mica ti mangiano." ribatté Dean. Fece per alzarsi quando Charlie iniziò a sparecchiare, ma la mano di Castiel lo fermò.
"Lascia stare; sei un ospite, non avresti nemmeno dovuto cucinare." lo invitò con un cenno del capo verso il divano.
"Finalmente qualcuno che lo capisce" ironizzò ma non aspettò la reazione di Castiel ed andò dritto davanti la televisione. Afferrò il telecomando che aveva accanto e se lo rigirò fra le mani; quella sera mandavano in onda l'ultima puntata di Dr Sexy M.D. e lui se la stava perdendo.
Pregò ogni Dio esistente che l'indomani sarebbe arrivato a guardare la replica e che Sam non fosse stato nei paraggi. Con questo pensiero si girò per vedere cosa stavano combinando quei due: Castiel gli aveva rivolto le spalle mentre Charlie afferrava la spazzatura e ripuliva il tavolo di ogni immondizia.
Li guardò ancora per pochi minuti ma poi sorrise fra sé e sé e si alzò.
"Bene, penso che questa sia l'ora giusta per levare le tende" esclamò battendosi i palmi delle mani sulle cosce.
Charlie si voltò di colpo "Ma come, avevamo in programma film e patatine."
"Senza televisione?" chiese trattenendo una risata mentre Charlie alzava il mento con aria di sfida.
"Ho il mio computer." lo informò.
"E ve lo farete bastare per due" si avvicinò alla rossa e l'accolse in un caloroso abbraccio. "Grazie per avermi invitato in casa del signor palo infilato su per il culo" gli sussurrò all'orecchio, ma Charlie gli diede un leggero pugno. "Dean" lo ammoní quando il diretto interessato scoppiò a ridere. Charlie piegò le labbra in un sorriso e lo guardò andare verso Castiel rifilandogli una pacca sulla spalla.
Castiel accennò un piccolo sorriso e gli fece un segno col capo accompagnandolo verso la porta.
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Stay || Destiel
Fiksi PenggemarCastiel vive una vita monotona. "Noiosa" la definisce Gabriel quindi lui è Balthazar decidono di fargli passare le vacanze nella vecchia casa in montagna dei loro genitori. Non sanno che questo stravolgerà l'intera esistenza del loro fratellino. ...