Charlotte
Cerco di uscire il più velocemente possibile dal locale ma risulta abbastanza difficile dal momento che c'è gente ubriaca ovunque che mi spinge di continuo. Sto per raggiungere il guardaroba quando un gruppo di ragazzi mi circonda trascinandomi con loro a ballare.
<Dai biondina> continuano a strattonarmi da una parte all'altra come se fossi un oggetto. Sono uno più ubriaco dell'altro, a stento si reggono in piedi.
<Lasciatemi andare> urlo con le lacrime agli occhi cercando di liberarmi ma ogni tentativo sembra vano. La situazione sta diventando davvero ingestibile.
<Lasciatela andare se non volete farvi male> tuona una voce alle mie spalle.
I ragazzi si girano nella direzione da cui proviene la voce e immediatamente mi lasciano andare.
<Amico ci stavamo solo divertendo> alza le mani uno dei quattro ragazzi barcollando leggermente.
<Esatto, non stavamo facendo nulla di male> esclama l'altro.
<Sparite> li ammonisce con un'occhiataccia.
Una volta andati via velocemente mi incammino verso l'uscita ma prima che possa raggiungerla Axel mi ferma prendendomi il polso.
<Tu non vai da nessuna parte da sola> afferma lanciandomi un'occhiata lasciva.
<Axel lasciami subito, non voglio avere niente a che fare con uno come te> cerco di divincolarmi dalla sua presa.
Lui evidentemente scocciato evita di rispondere alla mia affermazione <Charlotte non fare la bambina, andiamo>
Mi lascio trascinare fino al di fuori del locale, prima però passo a prendere il mio cappotto dal momento che fuori fa veramente troppo freddo.
<Merda> esclama Axel una volta raggiunta la macchina.
<Cos'è successo?> chiedo senza, ovviamente, ricevere alcuna risposta.
Velocemente estrae il telefono dalla giacca di pelle. Digita qualcosa sullo schermo, penso stia chiamando qualcuno.
<Shawn le chiavi della macchina?>
<Porca puttana Shawn> impreca alzando la voce.
Sbuffa visibilmente infastidito chiudendo la chiamata.
<Andiamo> mi ordina.
<Dove?> esclamo senza muovermi.
Ricevendo solo un'occhiata da parte sua capisco subito. Mi vuole portare a casa sua. <Oh no, io lì non ci torno><Charlotte>
<O trovi un metodo per portarmi a casa o me ne vado da sola, decidi tu> affermo inviperita. <Non puoi chiedere a Flynn o a Victoria?>
<Flynn non ti sopportava già prima, figurati adesso. Victoria gestisce il locale non può andarsene>
Scontato, sapevo di non stargli simpatica.
<Allora vai a prendere da Shawn le chiavi, che poi non abitate più insieme?> sto cercando in tutti i modi di trovare un'alternativa. Anche perché prendere il taxi o qualsiasi altro mezzo da sola non mi pare proprio il caso e non posso nemmeno chiamare Adrien <Oppure mi accompagni tu con il taxi>
<Shawn non è a casa nostra, è a un'ora di strada a piedi da qua. E no, non ti accompagno con il taxi>
<Devo tornare a casa> sospiro. <Lo sai anche tu>
<Non è la prima volta, possiamo tranquillamente fare come abbiamo sempre fatto>
<Ma perché la fai così tanto semplice tu?> esclamo ricevendo un'occhiata interrogativa da parte sua.
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Heartless
Teen FictionCharlotte Emerson ha diciotto anni e ha già tutto quello che le persone della sua età sognano. La sua popolarità, la sua ricchezza, la sua famiglia, il suo gruppo vasto di amici e i suoi percorsi sportivi e scolastici eccellenti farebbero invidia a...