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Axel

Continuo a tamburellare le dita sulla parte superiore della mia gamba tentando di smorzare l'agitazione che sento impregnata dentro di me.

<Amico> mi richiama Shawn distraendomi <Rilassati>

<Shawn non è semplice>

Mi fa un semplice cenno capendo che ho bisogno da stare da solo con i miei pensieri e si riconcentra sulla guida.

Dopo pochi minuti giungiamo a destinazione.

<Vengo con te> asserisce duro Shawn fermando l'auto in uno dei numerosi parcheggi della clinica abbastanza distanti dall'entrata principale per non destare sospetti.

<No Shawn, voglio andare da solo> sospiro <Non so nemmeno se mi faranno entrare>

Sbuffo frustato, devo trovare un modo per entrare e soprattutto devo riuscire a stare in stanza per almeno un'ora e non solo per pochi minuti.

Shawn alza le mani in segno di resa.

<Ti conviene trovare un'entrata secondaria> afferma dopo qualche minuto di silenzio <Guarda> mi indica l'entrata principale della clinica in cui si trovano numerose guardie.

<Magari il personale ha un'entrata secondaria sul retro dell'edificio> ipotizzo slacciando la cintura e uscendo dalla macchina.

<Axel> mi ferma Shawn <Stai attento e se hai bisogno chiamami>

Annuisco e mi dirigo velocemente sul retro della clinica. Noto subito che ci sono guardie anche presso l'entrata del personale ma
fortunatamente riesco a trovare  un piccolo varco che mi porta in un piccolo stanzino molto buio e così riesco a sfuggire a ogni singola guardia.
Apro la porta della stanza in cui mi trovo rivelando il corridoio vuoto. Noto che ai lati del corridoio ci sono varie stanze, comincio a camminare cercando un'infermiera per poterle chiedere informazioni e fortunamente la trovo dopo solo pochi minuti.

<Salve> cerco di attirare la sua attenzione <Potrei chiederle un'informazione?>

Si gira verso di me regalandomi un sorriso <Certo, dimmi pure>

È una signora di mezza età, ha i capelli ricci e rossi legati in una piccola coda e sta distribuendo nelle varie stanze dei giornali.

<Sa dove posso trovare la camera di Sophie Moore?> le chiedo gentilmente ricambiando il sorriso.

<Teoricamente non le è permesso ricevere visite...> abbassa il capo cercando di evitare il mio sguardo e di sfuggire via il prima possibile.

<La prego> faccio un passo avanti supplicandola <È molto importante>

<Stanza 987> mi sussurra <Ragazzo, io non ti ho detto nulla> mi ammonisce prima di allontanarsi da me.

La ringrazio velocemente e mi dirigo verso la stanza in questione.

Trovo la porta della stanza chiusa ma fortunamente non c'è traccia di alcuna guardia, apro piano per paura che ci sia qualcuno o semplicemente per paura di farla spaventare.

Appena entro completamente nella stanza chiudo la porta alle mie spalle e porgo tutta la mia attenzione alla donna seduta su una piccola poltrona blu mentre è intenta a leggere.
Sta leggendo Orgoglio e Pregiudizio, il libro preferito di Charlotte.
Le rughe le contornano dolcemente il viso. Ha gli occhi spenti, colmi di dolore, di angoscia e soprattutto colmi di rimpianti e di rimorsi.

<Sophie...> sussurro leggermente.

<Axel> alza gli occhi dal libro osservandomi nei minimi dettagli mentre un sorriso genuino nasce sulle sue labbra <Ero certa di vederti prima o poi>

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