Capitolo cinque - Desideri

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Forse non avrei dovuto dirtelo, sarebbe stato meglio così.

Morire, morire per una stupida malattia.

Non voglio.

Mi giro e rigiro nel letto di Dorian pur di trovare un posizione comoda.

Apro gli occhi e la vedo seduta nella sedia ai piedi del letto, con una mano davanti alla bocca e gli occhi socchiusi impegnati a pensare e a guardarmi.

C'è luce fuori, è già giorno.

-Hai dormito?- chiedo vedendola ancora ferma senza battere ciglio.

Non mi risponde, e nemmeno si sposta la mano da davanti alla bocca.

-Sto bene, non morirò mica adesso, no?- dico vedendola preoccupata.

E nemmeno questa volta mi risponde, si alza ed esce dalla stanza.

Oh.

È così quindi?

E se non mi volesse più?

Dopo due minuti rientra con un bicchiere e un pezzo di torta in mano, chiude la porta aiutandosi con il gomito e si siede vicino a me nel letto.

-Ben svegliata, questa l'ha fatta mia madre, è al cioccolato.- mi sorride dandomi la fetta di torta.

E io che pensavo che se ne sarebbe andata e non l'avrei mai più rivista.

Che carina che è stata, non me lo sarei mai aspettata.

-Vuoi parlare di quello che è successo ieri sera?- chiedo assaggiando la torta e bevendo il contenuto del bicchiere.

È uno strano succo, però è buono.

-Tu vuoi parlarne?- chiede lei senza guardarmi.

-Non molto in realtà.- annuisco posando il bicchiere e finendo la colazione.

-Non sono riuscita a dormire, ho riflettuto e riflettuto su quello che ci siamo dette.-

Oh. Mi dispiace per lei, sarà sicuramente stanchissima dopo una notte del genere.

-E sei arrivata ad una conclusione?- chiedo sorridendole.

-Voglio davvero, davvero restare con te fino alla fine.- si alza dalla sedia per sedersi accanto a me nel letto.

In tutto ciò, però, non mi ha guardata nemmeno una volta.

Chissà cosa vede nei miei occhi.

-Anche io lo voglio.- le rispondo sistemandole una ciocca di capelli portandogliela dietro all'orecchio.

Sei di una bellezza disarmante, anche se che non mi rivolgi quel tuo incantevole sguardo.

mi sento spoglia se non mi guardi, mi sento nuda.

Chissà a cosa stai pensando adesso.

-Senti, posso chiederti una cosa?- chiede osservando per terra.

-Sì, certo, prima però guardami.- le dico ridacchiando sentendomi trascurata da suo sguardo.

Lei alza gli occhi, e li fa ricadere sui miei.

Vedo paura, molta, un po' di tristezza, rabbia, compassione.

Mi dispiace che tu debba provare tutto questo a causa mia.

-Adesso puoi farmi la tua domanda.- le sorrido sperando di rallegrarla.

-Hai dei desideri? O magari delle cose che ti piacerebbero fare..- dice distogliendo gli occhi.

Distese d'AzzurroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora