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Rido quando Victor mi soffia sul naso.

<Smettila> gli porto una mano sul petto, allontanandolo e ridendo allo stesso tempo. Sono un po' brilla e la vicinanza con Victor mi rende terribilmente euforica. Mi sorride mentre mi tiene per i fianchi poi il suo sguardo va oltre la mia spalla.
<Alex?> si rimette dritto, fissandolo sconvolto. Anche io mi immobilizzo e mi volto a guardare la scena. Ha un espressione serissima sul viso. Il biondo si avvicina a noi.

<James ha fatto a botte...cerchiamo di rimanere vicini, va bene?> dice guardandosi intorno.
<Cosa? Cosa è successo? Dov'è?> chiedo a raffica preoccupata.
<È in bagno. Lascia perdere non vuole vedere nessuno> mi guarda severo.
<Io voglio vedere come sta> protesto.
<Che è successo?> Alex lo guarda male. Sembra arrabbiato.
<Non lo so...forse perché state facendo i coglioni da tre ore? Se volete saltarvi addosso ci sono le camere al piano di sopra> lo attacca.
<Ma che cazzo dici?> Victor lo fissa sconvolto. Alex scuote la testa e se ne va. Il mio amico mi lancia uno sguardo stranito e io mi limito ad annuire, lasciando che lo segua. Mi muovo anche io tra le persone, ignorando le occhiate dei curiosi che hanno sentito la discussione e cerco il bagno. Busso forte, sperando di superare il rumore della musica.

<È occupato> sputa rabbioso James. Mi schiaccio contro la porta per farmi sentire.
<James? Sono Lily! Aprimi!> urlo. Attendo qualche secondo, credo che stia decidendo se aprire o meno, e poi sento la serratura scattare. Mi infilo velocemente dentro e mi richiudo la porta dietro. Quando mi giro, sento il respiro mancarne. Sulla maglietta nera vedo delle chiazze più scure, probabilmente di sangue e ha un taglio sul labbro. Sono i suoi occhi rabbiosi a spaventarmi, però. Non lo avevo mai visto arrabbiato.

<Tutto bene?> gli chiedo avvicinandomi. Puzza di alcol. Grugnisce qualcosa di incomprensibile mentre annuisce. Io mi devo trattenere dall'alzare gli occhi al cielo.
<Posso aiutarti?> gli chiedo vedendolo impegnato a lavarsi le nocche completamente sbucciate.
<C'è la faccio da solo> mi risponde duramente e io decido di ignorarlo.
<Se fai così ti fai uscire ancora più sangue> gli dico passando sotto il suo braccio e mettendomi in mezzo a lui. Sento i muscoli del suo addome completamente tesi e non ho il coraggio di guardare allo specchio. Procedo lentamente lavandogli le mani delicatamente e le tampono con un asciugamano. Appoggia la sua testa nel incavo del mio collo e il suo respiro caldo mi fa venire i brividi.

<Non sono arrabbiato con te> mi sussurra.
<Lo so> gli rispondo mentre i suoi capelli mi solleticano il mento.
<Posso sapere cosa è successo? Non ho ben capito cosa volesse insinuare Alex> gli dico girandomi verso di lui. Appoggia le sue mani sui miei fianchi e mi fa sedere sul lavello, sistemandosi tra le mie gambe.
<Dei tipi hanno iniziato a fare dei commenti su di te e Victor mentre ballavate, su come eravate molto affiatati e su come, a giudicare, da come ti stavi strusciando su di lui, non sembra che ti stessi soddisfano a dovere> sospira pesantemente, innervosendosi nuovamente.
<E poi hanno detto che potevano fare loro qualcosa per calmarti> la sua capacità di filtrare le parole mi sorprende. Apro la bocca per chiedergli le parole precise ma lui non mi fa iniziare.

<Non ti dirò cosa hanno detto precisamente perché non te lo meriti e perché non mi ricordo nemmeno precisamente cosa hanno detto, so solo che non ci ho visto più> mi mordicchio il labbro e inizio a giocare nervosamente con la sua mano.
<Mi stavo veramente strusciando su Victor?> gli chiedo a bruciapelo.

<Se fosse stato un tuo amico etero lo avrei ammazzato...direi che è per questo che Alex non l'ha presa bene> dice seriamente. Io lo guardo attentamente. Ha detto di non essere arrabbiato con me ma credo che in realtà lo sia.
<Mi dispiace...credo di aver bevuto troppo. Victor è come un fratello, non c'era malizia> gli dico.

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