Cinque

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<<È un'armatura

cresciuta col tempo

Ogni ferita è

un passaggio

che porta al lato

migliore di noi>>

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Inko:" allora....posso farti qualche domanda Touya?"

I tre erano seduti a tavola ed il villain, incredulo, non faceva altro che guardare la tavola imbandita con ogni ben di Dio...

C'erano verdure...riso...carne..ravioli ...c'era il famoso Katsudon che Izuku, quando la madre si era distratta, aveva già assaggiato....

E Touya si chiedeva ancora quante ore dovessero stare, esattamente, a tavola per finire tutto....

Si...quando era piccolo, in casa loro, giravano i migliori chef di tutto il Giappone...

La dieta dei bambini, e quella di Rei, veniva controllata assiduamente in modo che i piccoli avessero tutte le vitamine ed i nutrienti di cui necessitavano per crescere sani e forti.... E che la donna avesse una dieta particolare che avrebbe dovuto irrobustire il suo fisico in modo che, alla successiva gravidanza, non incappasse nuovamente in parti prematuri...o problemi con il feto....

E Touya odiava quelle cene così formali...dove camerieri in uniforme servivano a tavola, ignorandoli, e nessuno di loro parlava....

Erano solo lui e Natsuo all'inizio...

I due si stringevano la mano sotto il tavolo, controllando che Endevor non li vedesse, perché durante il giorno venivano tenuti separati... Touya era perennemente chiuso in palestra, ad allenarsi, e Natsuo aveva la possibilità di giocare in giardino... completamente ignorato dal padre....

Ma ogni tanto i loro occhi si incrociavano, dalle grandi finestre della palestra, ed una promessa muta passava nei loro occhi... La promessa che, prima o poi, sarebbero riusciti a stare insieme e giocare....

Una promessa che con l'arrivo di Fuyumi non venne mantenuta...ma che riuscì a concretizzarsi soli con l'arrivo di Shouto e dei suoi Quirk...

Lì Touya aveva potuto finalmente lasciare la palestra ed andare in giardino...

Ma quello che da piccolo gli era sembrato libertà...a quel tempo gli sembrava solo una gabbia più grande...

Come quella agli zoo...

Quelle gabbie enormi dove venivano messi gli animali troppo vecchi, o malati, e venivano lasciati in cattività...in un luogo dove avevano l'impressione di essere liberi...ma dove, in realtà, erano ancora più imprigionati...

Il rapporto con Natsuo iniziò a rompersi, man mano nel tempo, perché il minore non riusciva a capire il perché Touya fosse comunque nervoso... perché fosse arrabbiato... perché, nonostante tutto, non volesse comunque giocare con lui o con la loro sorellina...

No... Natsuo non riusciva a capire perché, ogni volta che erano fuori dalla palestra, il viso del maggiore era comunque schiacciato contro quel vetro....con i pugni chiusi e l'espressione rabbiosa...a vedere il suo fratellino piangere e vomitare....

Ed ora guardava quella tavola dove non c'erano tovaglie coordinate né piatti in porcellana....

Ma c'era comunque una donna che sorrideva ed un figlio in salute....e ne rimase talmente tanto colpito che, senza nemmeno accorgersene, annuì alla domanda della verdina...

Inko iniziò a distribuire le porzioni di cibo, che probabilmente nel covo avrebbero sfamato tutti, prima di sedersi di nuovo e guardare in apprensione i due

Inko:" so che non dovrei chiederlo e...e se è una domanda inopportuna ti prego di non rispondere... Ma sei sicuro di riuscire a convivere con noi? "

Il corvino sollevò lo sguardo, spezzando le bacchette, e per la prima volta non c'era nessun sorriso canzonatorio sul suo volto

T:" credo che, come lei ha capito, non sarà semplice per me stare in questa casa... Sono abituato ad avere i miei spazi ed a muovermi come meglio credo...ed anche l'idea di convivere con qualcuno con cui, fino a ieri, ho combattuto....non mi entusiasma particolarmente...."

La donna annuì, apprezzando la sincerità del corvino, per poi iniziare a mangiare

Inko:" si....lo immagino...cioè...non posso immedesimarmi con te perché non sarei capace di capire cosa ti ha portato a fare ciò che hai fatto.... però...però vorrei tanto che scene, come quelle avvenute in corridoio, non si ripetessero più... Dobbiamo vivere insieme e, da madre, non posso sopportare l'idea che mio figlio venga picchiato in casa sua e né...che picchi qualcuno.... Non sono una cima e ...e non ho studiato tantissimo...sono solo una casalinga ed una madre... Ma quei lividi, sul tuo polso e sul collo di mio figlio, fanno comunque male ...anche perché non li capisco..."

Izuku posò le bacchette sul tavolo e quando vide sua madre, con gli occhi lucidi, allungò una mano a prendere la sua

I:" mamma...io e Dabi dobbiamo solo imparare a parlare in...in altri modi.... So che ti fa male vederci così ma noi...noi non siamo amici e non puoi pretendere che, magicamente, le cose tra noi migliorino tanto da trovarci a giocare con la PlayStation ed a portarci i biscotti... Lui non è Kacchan mamma... è un adulto...come me...e dobbiamo avere il tempo di...di poter smussare gli angoli..."

La donna annuì, sbirciando appena il corvino, per poi sospirare....

I tre continuarono a mangiare, in silenzio, finché il viso afflitto della verdina non spinse Dabi a posare le bacchette...ed a schiarirsi la voce

T:" le chiedo scusa se mi sono permesso,in casa sua , di mettere le mani addosso a suo figlio... Le prometto che cercherò di non farlo più e...e di portarle il rispetto che merita...."

Gli occhi verdi , e lucidi, della donna si alzarono sui suoi ed uno splendido sorriso apparve sul suo volto

Inko:" grazie Touya...lo apprezzo molto..."

Il corvino si guardò nuovamente intorno ed, indicando il tavolo, decise di smorzare un po' la tensione

T:" questo è il cibo per l'intera settimana vero?"

Inko ridacchiò, pulendosi la bocca, per poi fare no con la testa

Inko:" no...qui vicino a casa nostra ci sono due strutture... Una dà riparo, e cibo, ai bambini scappati di casa o non voluti...e l'altra è un rifugio per animali abbandonati... Quando ne ho la possibilità cucino di più...e poi porto tutto da loro.... Mi sentirei morire se non riuscissi, in qualche modo, a dare una mano.... Loro mi hanno aiutata tantissimo quando, anni fa, mio marito ci ha abbandonati e...e non avevo nulla da far mangiare al mio bambino.... Ma ora...ora devo ricambiare no? Il mio bambino è davanti a me, forte e sano, ed io...io lo devo anche a loro...."

Il corvino rimase in silenzio, riflettendo tra sé e sé, per poi guardare il verdino di sottecchi...

E, dentro di sé, sorridere....

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