Dubbi

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Flor era stranita, Federico l'aveva portata nella sua stanza chiedendole di seguirlo e senza dire nuent'altro.

Sul divano vide una bambina distesa. All'inizio le sembrò essere Robertina e si preoccupò ancora di più. Fu avvicinandosi poi che si rese conto che non era lei.

Era una ragazzina, molto graziosa e minuta che lei non conosceva. Matias si stava prendendo cura di lei. Con molta dolcezza le stava pulendo il viso con un fazzolettino bagnato con un po' d'acqua.

Flor stava per chiedere informazioni su di lei, ma fu il giovane avvocato a parlare per primo.

- Ciao Flor, - disse salutandola iniziando poi a raccontare. - l'ho trovata per strada. È svenuta davanti alla mia macchina. Avrei potuto investirla... -

La giovane poté sentire distintamente il tono affranto con cui lui le parlava e la grande tristezza nei suoi occhi. Un brivido le attraversò la schiena al pensiero della piccola che poteva finire sotto la macchina.

Florecienta si avvicinò a lei toccandole il viso.

- Com'è dolce... ma... Ha la febbre alta! - esclamò preoccupata.

Proprio in quel momento entrò Federico che era uscito subito dopo aver fatto entrate la ragazza nella sua stanza. Era andato a procurarsi tutto ciò che poteva essere utile per la piccola.

- Flor, scusami. Volevo chiederti se puoi prenderti cura tu della bimba. Il dottore ha detto che ha un colpo di calore, oltre ad essere malnutrita. Io vado in farmacia a prendere le medicine che il medico le ha prescritto. - le disse Fritzenwalden.

Lei accettò iniziando subito a metterle delle pezze fredde sulla fronte, bagnandole mani e piedi cercando di raffreddarli per fare scendere la febbre.

La temperatura era così alta, e la piccola non dava nessun cenno di svegliarsi.

Nonostante la febbre sembrava dormire così pacificamente.

Matias si era alzato da dove era seduto, a fianco alla piccola, lasciando spazio a Flor, ed osservava ciò che lei stava facendo. La giovane sembrava una mamma che si prendeva cura della sua piccola

Mezz'ora dopo arrivò Federico, dopo aver preso tutto in farmacia. Aveva fatto il prima possibile, ma purtroppo c'era un po' di traffico.

Greta che alla fine aveva seguito Federico quando aveva portato acqua fredda, pezze e quant'altro nella sua stanza, era uscita quasi subito scegliendo di non fare domande in quel momento.

- Il pranzo è pronto - disse tornando da Federico a chiamare i presenti. - Er Matías tu fermare con noi? -

- Si, Greta. Matías si ferma a pranzare con noi. - rispose Federico prima che il suo amico potesse dire qualsiasi cosa rifiutando l'invito. Lui non aveva molta voglia di pranzare in quel momento.

Poco dopo tutti furono a tavola all'infuori di Flor che era rimasta a prendersi cura della piccola.

- Dov'è Flor? - chiese Martin non vedendola a tavola.

A quel punto Federico spiegò finalmente a tutti i presenti al tavolo cosa stava accadendo.

La piccola sarebbe rimasta lì con loro fin quando non si fosse ripresa completamente e finché non fosse stata trovata la sua famiglia.
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Ore 16:00

Tutto era rimasto pressoché invariato.

La piccola sembrava ancora dormire profondamente, come se stesse cercando di recuperare le energie.
Flor era ancora al suo fianco, mentre Greta si prendeva cura dei piccoli Fritzenwalden al suo posto.

Federico e Matías invece erano seduti al tavolo dello studio del primo a spulciare documenti per l'azienda anche se l'attenzione di Matías era sulla piccola, infatti spesso era girato verso il divano per osservarla.

- Sta tranquillo, si riprenderà, vedrai! - disse Federico leggendo nella mente del suo amico.

Flor nel frattempo continuava a prendersi cura della piccola e le stava misurando la febbre mettendo il termometro nell'orecchio.

La temperatura, complice anche l'effetto dei medicinali che le avevano dato come da prescrizione medica ed il raffreddamento di varie parti del corpo, era scesa anche se ancora poco.

- Matías puoi passarmi il documento così lo inserisco nella carpetta rossa? - chiese Federico

Il suo amico gli passò un foglio senza controllare cosa fosse e di fatti gli diede quello sbagliato.

- No, non quello, il foglio che è alla tua sinistra. - aggiunse Federico

- Ah sì, ecco a te, scusami. - rispose dando il giusto foglio.

Fatto ciò il giovane Fritzenwalden tornò a sistemare i documenti mentre l'avvocato tirò fuori il telefono dalla tasca iniziando a girovagare su internet.

- Matías dammi per favore il documento di prima così posso completare anche questo faldone. - disse dopo un po' Federico continuando a chiamare il suo amico non avendo ottenuto risposta.

Il giovane era immerso nei suoi pensieri mentre spostava la pagina del cellulare con il dito. .

- Matías! - lo chiamò ancora una volta il ragazzo con un tono di voce più alto e fermo.

L'avvocato solo a quel punto alzò gli occhi stranito cercando di capire cosa volesse il suo amico.

- A che cosa stai pensando? Sei distratto! - chiese

- Scusami Federico, ma a te non sembra strano? - rispose

- Che cosa? - domandò Federico

- Stavo guardando su internet tra le persone scomparse. Possibile che nessuno abbia denunciato la scomparsa della bambina?- disse sospirando

- Non so Matías. -rispose l'amico.

- Sono passate più di quattro ore. Possibile che nessuno la stia cercando?.

Il ragionamento del giovane avvocato non faceva una piega. Federico non sapeva cosa rispondergli, anche lui era stranito da ciò.

L'unica cosa da fare era aspettare che la piccola si svegliasse sperando che potesse essere lei a chiarire il tutto.

La Settima FritzenwaldenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora