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chestnut pov
ero seduto ad un tavolino del bar della scuola mentre sorseggiavo una tazza di caffè espresso aspettando il mio invitato che si faceva attendere quel giorno. sinceramente pensavo che non sarebbe venuto, ma quando lo vidi rimasi abbagliato dalla sua bellezza. si sedette di fronte a me, posando la cartella di fianco al tavolo.

<allora, cosa vuoi?> cheise con aria fredda

<vieni, ti porto a vedere una cosa> dissi prendendogli la mano

uscimmo dal parcheggio e andammo verso il centro di Milano. iniziamo a girare tra i negozi

<quindi volevi uscire solo con me?> chiese

<noi non stiamo uscendo assieme> dissi in maniera fredda continuando a guardare davanti a me

<ah no? e allora cosa siamo facendo?> cheise guardandomi con aria stranita

<ti sto mostrando la città piccolino> dissi

piccolino ma cosa mi è saltato in mente?! se sa cosa provo verso i suoi confronti possono arrestarmi, devo contenermi cazzo!
per fortuna il ragazzino fece finta di niente. continuammo a camminare tra i vari negozi fin quando non arrivammo alla Mondadori.

<che bello voglio entrare> disse avvicinarsi all'entrata

<allora fallo> dissi accompagnandolo

entrammo, ci facemmo un giro ovunque. il ragazzino scrutò ogni parte della libreria in cerca di qualcosa, ma alla fine non trovò niente che gli interessava particolarmente, così uscimmo a mani vuote.

<non c'era niente che ti piaceva?> cheisi

<mha... tante cose belle ma pochi soldi> disse scherzando

<me lo dicevi te lo compravo io>

<mh... no?>

<avanti lo puoi prendere come un regalo da parte di tuo padre dato che siamo tanto amici> dissi riuscendo a salvare la situazione

<orami è troppo tardi> disse il ragazzo

continuammo a stare assieme, diventò tardo pomeriggio, il freddo iniziò a farsi sentire e Andrea a quanto pare era una persona molto freddolosa. si vedeva proprio la sofferenza in quel momento. io, al contrario di lui, riuscivo a sopportarlo abbastanza bene il gelo, così decidi di lasciargli la mia giacca.

<ecco tieni, almeno ti resntirai meglio> dissi appoggianola sulle sue minute spalle

<oh... grazie> disse arrossendo notevolmente per poi indossarla totalmente

la giacca era di molte taglie in più, ciò lo rendeva molto buffo, ma tenero allo stesso tempo.
ormai si era fatto tardi, così decidi di salutare Andrea per quel pomeriggio lasciandogli la mia giacca. ci salutiamo e lo lasciai andare per la sua strada. era così carino quel ragazzo, peccato che noi non saremmo mai potuti stare assieme, un amore non corrisposto fin dal principio. dovevo nascondermi tra i miei sentimenti e soffrire in silenzio, però una cosa posso farla, voglio passare più tempo possibile con quel ragazzo. io lo amo

un amore pelato e proibito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora