XLI - the hurricane

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WRITTEN ALL OVER YOUR FACE, LOUIS TOMLINSON

"Harry. Dai, amore, devi alzarti"

La voce premurosa di Liam fece breccia nella bolla protettiva che Harry si era creato. Era passata solo una settimana, ma senza Louis una settimana sembrava un anno.

Gemette, seppellendo il viso nel cuscino mentre scuoteva la testa. La vita era crudele, ma il suo letto era morbido e caldo e, se si sforzava abbastanza, poteva immaginare che sotto di lui ci fosse il petto di Louis.

Proprio mentre si stava riaddormentando, aggrappandosi a un sogno nebuloso in cui le braccia di Louis lo avvolgevano saldamente, fu trascinato senza tante cerimonie fuori dal letto. Toccò il pavimento con un tonfo, l'aria fredda si diffuse immediatamente sulla sua pelle accaldata, facendolo rabbrividire.ù

"Gli ho detto di non farlo" disse Liam senza mezzi termini.

Niall si limitò a scrollare le spalle, spazzolandosi via le mani con orgoglio "Era ora che si alzasse dal letto. Aveva solo bisogno di una piccola spinta"

"Una spinta, più che altro" fece notare Liam, in modo del tutto inutile.

"Esco" disse la voce di Louis al telefono. Liam aggrottò le sopracciglia e si affrettò a togliere la chiamata dalla modalità vivavoce e a premere il telefono all'orecchio, lanciando un'occhiata nervosa al corridoio dove Harry era ancora nascosto in camera sua.

"È martedì sera"

"Sì, grazie, Liam. Ho un calendario. E mi sto ubriacando"

Liam sospirò, passandosi la mano libera tra i capelli, frustrato "Louis, vieni a parlargli"

Senza un attimo di esitazione, Louis rispose brevemente "No"

"Siete entrambi infelici. È già passata una settimana intera" lo supplicò "Vi comportate entrambi in modo così infantile. Non riuscirete a risolvere nulla se non vi parlate più"

"Pensa che io lo abbia tradito" obiettò Louis "Probabilmente non vuole più parlarmi, comunque"

"Quindi devi dirgli che non l'hai fatto"

Louis fece una pausa, il silenzio invase la linea per alcuni lunghi secondi "Io esco. Vieni con me o no?"

Harry punzecchiò il cibo con i rebbi piegati della forchetta, schiacciandolo sotto il solido metallo. Niall lo osservava attentamente tra un boccone e l'altro, masticando lentamente. Anche i più piccoli movimenti sembravano fuori luogo nell'appartamento silenzioso, come se qualsiasi segno di vita potesse risultare in qualche modo offensivo.

"Devi mangiare, Haz" disse infine, con parole lente e gentili. Il suo tono comprensivo suonava fuori luogo, ma l'intero pianeta si era spostato dall'orbita, quindi chi poteva davvero biasimarlo?

"Non ho fame"

"Sono giorni che non hai fame" protestò il ragazzo irlandese "Stai morendo di fame"

Harry non rispose, versando un'altra cucchiaiata di piselli nel mucchio che stava creando sul bordo del piatto. Morire sembrava meglio che vivere senza Louis. Soffrire sembrava molto meglio che preoccuparsi se Louis sarebbe stato al sicuro o meno.

Forse un cuore spezzato fa più male delle ossa rotte.

*

"Harry? Ciao, tesoro, io... merda, non volevo chiamarti così. Mi dispiace, so che non posso più chiamarti così, ma sei... sei ancora il mio bambino, sai? Non è vero?" Una pausa e il battito di un'onda. Musica da discoteca e risate da ubriachi "Non so se mi ascolterai. Cazzo, spero proprio  che non lo ascolti. Ma io... ti amo così tanto, Harry. Ti amo più di quanto abbia mai amato nessuno al mondo, e non so cosa ho fatto, ma mi dispiace davvero tanto. Ti amo più di ogni altra cosa, Harry, e ogni secondo lontano da te è come se il mio cuore fosse un altro battito più vicino a fermarsi completamente"

Next To You  ➳ l.s. | Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora