XVI - things i can't explain

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END OF THE DAY, ONE DIRECTION

Harry sussultò quando il campanello tintinnò rumorosamente e la porta del ristorante si aprì con una folata di vento gelido. Si ricompose facilmente e sorrise quando Liam attraversò la sala quasi vuota e si diresse verso di lui. Fece un cenno per attirare l'attenzione dell'altro ragazzo, anche se sapeva che Liam lo aveva già individuato.

"Ehi" lo salutò calorosamente l'altro ragazzo, sistemandosi nel posto di fronte a lui "Tutto bene?"

Harry annuì, mettendo le dita intorno alla tazza di caffè che stava sul tavolo e che da tempo si era raffreddata "Come stai?"

"Sono stressato da morire per l'esame di biologia di lunedì, ma almeno ho il fine settimana per prepararmi" commentò Liam con disinvoltura, gettando via i suoi problemi come foglie d'autunno nel vento tagliente.

Harry avrebbe voluto essere così aperto.

Liam diede un'occhiata al registratore di cassa prima di tornare a guardare Harry, con gli occhi che si posarono momentaneamente sul drink che aveva in mano. Inclinò la testa verso il bancone "Hai intenzione di ordinare qualcos'altro?"

Harry scosse la testa, cingendosi lo stomaco con un braccio "No, sto bene. Mi sento un po' sottotono, a dire il vero"

Liam gli lanciò un'occhiata interrogativa, chiaramente non convinto, ma lui non insistette. Si alzò dal tavolo per andare a ordinare il cibo, facendo sbattere rumorosamente la sedia sul pavimento. Harry rabbrividì, combattuto tra il senso di colpa e l'imbarazzo.

Come se fosse mai riuscito a far passare qualcosa a Liam. Gemette internamente, puntellandosi il mento con un gomito sul tavolo.

Era deluso da se stesso, più di ogni altra cosa. Certo, aveva parlato al telefono con sua madre, ma lei non aveva detto nulla di particolarmente acuto. Era stata solo una normale, superficiale conversazione di controllo, eppure sentiva che ogni minuto che passava si ritraeva sempre di più in se stesso. Tutto quello che poteva fare ora era aggrapparsi impotentemente alla realtà e pregare di riuscire a resistere fino all'appuntamento con Louis. Si rifiutava di lasciare che la giornata venisse rovinata da qualcosa di così piccolo e irrilevante, soprattutto quando tra poche ore avrebbe avuto un secondo appuntamento con il ragazzo più bello che avesse mai conosciuto.

"Harry" lo incalzò Liam "Hai sentito quello che ho detto?"

Harry non si era nemmeno accorto che l'altro ragazzo era tornato al tavolo. Sbatté lentamente le palpebre prima di scuotere la testa in segno di scusa.

La fronte di Liam si aggrottò. Raccolse il suo panino, distogliendo l'attenzione da Harry anche se chiese "Sei sicuro di stare bene?"

Harry annuì. All'improvviso si rese conto che stava masticando così forte il labbro inferiore da sentire il sapore del sangue, e bevve un rapido sorso del suo caffè freddo per lavarlo via "Stasera dovrei vedere Louis" disse, cambiando argomento.

Gli occhi di Liam si illuminarono "Come un vero appuntamento? È così eccitante"

Harry annuì, anche se i nodi allo stomaco si stringevano ancora di più, le corde erano così tese che si chiedeva se potessero spezzarsi sotto la pressione. Bevve un altro sorso del suo drink, sperando che Liam non notasse come la tazza tremava nella sua mano instabile.

Per fortuna non lo fece, e continuò "Lo stai pianificando tu o lo sta facendo lui? Ti ha detto che sarebbe venuto a prenderti... o vale come se ti venisse a prendere se si limita a passare dalla porta accanto?" Fece una pausa, prendendo fiato e osservando per un attimo il comportamento teso di Harry "Sto divagando, vero?"

Next To You  ➳ l.s. | Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora