𝐶𝑎𝑝. 10~La pizza🍕

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Mason's Pov

Tra tutte le persone che ci circondavano lei guardava me, solo me.

Per pranzo avevo portato Sophy in un locale molto carino, raccolto e pulito qui vicino, che cucinava i piatti più buoni del paese.

Io avevo ordinato del pollo speziato con patate bollite per contorno, lei una pizza margherita.

Credo sia stata la scelta più sbagliata che potesse fare, perché la mozzarella continuava a cadere ed allungarsi sempre di più.

Sghignazzo, e lei mi guarda arrabbiata, tornando poi alla sua pizza e peggiorando la situazione.

Rido più forte, facendo girare la testa di alcuni altri clienti verso di noi, ma non mi interessa, io guardo solo la ragazza maldestra che ho di fronte a me, che in questo momento cerca in tutti i modi di contrastare la mozzarella.

Il suo labbro si sporca leggermente di pomodoro, ed io, per evitare che si sporchi anche il vestito che porta stasera, forse leggermente corto per i miei gusti da gelosone, con il pollice della mano destra le pulisco il labbro inferiore, facendola rabbrividire.

Successivamente, gusto il pomodoro sulle sue labbra raccolto col pollice, e noto (con piacere immenso) che i ragazzi quali prima la fissavano intensamente adesso evitano il mio sguardo, e penso che abbiano ricevuto il segnale.

Ovviamente anche la geniale Sophy lo capisce, e, anche se sembra volerlo nascondere, è contenta di questo, credo si sentisse a disagio con quegli occhi addosso.

Le sorrido e lei ricambia, e solo adesso mi accorgo che ha finalmente sconfitto quel formaggio infestante.

Pago il conto, non prima di aver quasi urlato che offrivo io, per aver fatto la spesa lo scorso giorno con il suo denaro. Appena fuori, mi abbraccia affettuosamente, e non posso fare a meno di sollevare all'insù gli angoli delle labbra.

Le accarezzo la nuca dolcemente, realizzando solo in questo momento che fino ad una settimana circa ci odiavamo.

Le appoggio un braccio alla vita e ci incamminiamo verso casa mia.

-Ho un'idea!- esclama all'improvviso Sophy, tornati a casa.

-Giochiamo a nascondino?- mi chiede, ed io non posso fare a meno di accettare, perché sì, le mie doti di avvistamento-persone sono fantastiche.

In realtà mi ricredo dopo aver finito di ricontrollare casa per ben la terza volta, con scarsi risultati.

-Mi arrendo!- esclamo, sconfitto, mentre sento una risata sommessa venire da dietro di me.

Mi giro, e la vedo, di fronte a me. Sono sorpreso, nessuno mi aveva battuto fino ad ora a questo gioco, anzi, nessuno fino ad oggi.

-Notevole, veramente, sei bravissima- dico, sincero, guardandola ancora ammirevole.

Si pavoneggia, ridendo beffarda, ed io la prendo, per ben la seconda volta in quel giorno, in braccio, stavolta a mo' di sposa, e la butto nuovamente sul divano.

In realtà questa volta vedo che è stanca, infatti prende un cuscino e si mette sdraiata su un fianco, con il vestito che si adagia su di lei come una moltitudine di petali.

Si addormenta subito, e a questo punto non resisto: mi sdraio anch'io vicino a lei, e l'avvolgo con un braccio, stringendola a me, come fosse di vetro.

𝐷𝑜 𝑢 𝑙𝑜𝑣𝑒 𝑚𝑒, 𝑜𝑟 𝑢 ℎ𝑎𝑡𝑒 𝑚𝑒?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora