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Parte Uno
Favore Reciproco


Distretto di Shimabara.
1910

Se esistesse una singola cosa al mondo che desidererei davvero riuscire a riconoscere maggiormente, è proprio riuscire ad ammettere che, nonostante tutto ciò che possa aver attraversato e superato con il tempo e il silenzio trattenuto, abbia davvero avuto una fortuna sfacciata in questa vita.
Una di quelle buone stelle che capitano raramente, e non a tutti.

E a questo proposito, pure il mio nome racchiude implicitamente il termine fortuna.

Un semplice caso fortuito, no?

Sì, dovrei davvero considerarmi fausta e protetta dalla sorte, in fondo possiedo ancora una famiglia, ed è una ricchezza, considerando che quegli esseri sovrannaturali, che ti strappano tutto ciò a cui tieni, esistono senza alcun dubbio, e si nascondono cautamente nell'ombra in attesa del momento più opportuno per uscire allo scoperto, ovvero, sempre e solamente al calar della notte, quando la maggior parte delle persone è indifesa e il pericolo è costantemente dietro l'angolo. Questa è l'unica grande sfortuna con cui ognuno di noi dovrà, invece, sempre convivere.

Tuttavia, non ci riesco affatto.

La verità è che non tutto è sempre andato liscio.
La mia vita non è affatto stata così perfetta, nemmeno ora lo è.

La vita di chi è originario dal celebre e unico distretto a luci rosse di Shimabara non è mai semplice.
Né quando ci vivi, e nemmeno quando ci cresci in mezzo a quell'ambiente malfamato, ricco di tutti quei segreti e di tutte quelle attività illecite, irregolari, ripugnanti, che solamente chi frequenta il posto ne è perfettamente a conoscenza.

Non ti sentirai mai davvero libera.
E qualcosa persisterà sempre ad ancorarti.
Proprio come una maledizione da cui non puoi più liberarti.

Mi osservo attorno attentamente, seduta davanti all'ormai abituale bancone di legno della locanda di famiglia.

Nulla di nuovo. Le solite facce, i soliti clienti abituali che accerchiano i soliti tavoli e discutono di chissà quali affari o traffici avranno luogo stanotte o a breve.
Il solito schifo che non ha mai smesso di caratterizzare questo posto.

Che mi aspettavo di trovare, una volta ritornata?
Credevo davvero di trovare qualcosa di diverso? Di migliore?

La verità è soltanto una.
Ciò che è deteriorato e che crolla a pezzi, lo resterà sempre.

Non nego di sentirmi a disagio, tuttavia so che è necessaria dell'appariscenza per aumentare gli introiti. È per questo che l'immancabile vestito celeste corto, molto aderente, associato con quella piccola cintura nera attorno alla vita, non passerebbe di certo passato inosservato ai clienti che bazzicano per questa locanda la sera. Farebbero di tutto pur di osservarti a distanza ravvicinata, persino ordinando la prima bevanda alcolica che balena loro per la testa.
Forzata o meno che sia questa appariscenza, in un distretto come questo, solo con estrema classe e innata astuzia ci si sostenta bene.

Prima regola di qualsiasi distretto a luci rosse: più azzardi, più ci guadagni.
E prima lo impari da bambina, prima realizzi tutte quelle tattiche atte a far cadere gli uomini ai tuoi piedi con poco, una volta cresciuta.

Nel distretto di piaceri, tutto è lecito e, in cambio, nessuno sventolerà mai nulla ai quattro venti.
Tutto ciò che avviene tra le camere ai piani superiori della locanda, che si tratti di notti d'amore sorte da un adulterio, o di innamorati che non potranno mai avere un futuro, rimane un segreto.
Come lo resteranno tutte le attività proibite che sorgono al calar del buio, legate ai traffici, alle vendite, al mettere a disposizione il proprio corpo pur di guadagnare a costo di sentirsi sempre imbrattata di mani appartenenti, ogni notte che trascorre, a uomini diversi.

𝗔𝗹𝘄𝗮𝘆𝘀 𝗮𝗻𝗱 𝗙𝗼𝗿𝗲𝘃𝗲𝗿 (Sanemi x Oc)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora