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Sanemi's Pov.

«Sto sprecando tempo inutilmente, è questa la verità.»

Detesto quella forte sensazione che non smette di accendersi in me.
Sapere che sto soltanto perdendo tempo prezioso.
Rendermi conto che quel bastardo di un demone è ancora in circolazione, a piede libero.
E soprattutto realizzare che alla fin fine, da quando ho messo piede in quel distretto del cazzo, nulla è andato come previsto.

Girovagando in solitaria nel buio della notte, lontano da sguardi troppo inopportuni, a tratti invadenti, dalla confusione delle vie e dei vicoli troppo frequentati, una singola sensazione nitida non mi è mai scivolata via: nel distretto di Shimabara vige molta discrezione tutt'altro che in buona fede.

Non mi sono affatto sfuggite le occhiatacce rivoltemi da qualche uomo del posto, come a intimarmi di non oltrepassare un territorio già marcato, o i sorrisi seducenti e maliziosi di alcune donne rivoltimi durante i giri di perlustrazione alla luce del sole.
Non si tratta affatto di circostanze che mi pongono in uno stato disagio, nemmeno mi sfiorano ad essere onesti, eppure, quel sentore grazie al quale persiste ad accendersi quella profonda sensazione secondo cui qualcosa di indigesto e pericoloso si nasconda tra le mura dei numerosi locali, non riesco ad evitare di provarmela dentro.
E non riguarda affatto quel demone insidiatosi nel distretto.
Non sono mai stato un incauto, ma, forse, questa volta il mio corvo mi ha diretto in un posto molto più complicato e subdolo, rispetto alle mie aspettative iniziali.

«Non è affatto così, Shinazugawa.»

Socchiudo le palpebre appesantite dalla mancanza di sonno, mi appoggio una mano in faccia, che lascio scorrere verso l'alto, fino a quando non si mischia all'interno dei miei capelli, mossi da quel leggero venticello che si è alzato da quando ci siamo addentrati dentro la fitta foresta periferica, alle prime luci dell'alba.

Avrei dovuto aspettarmi la sua onesta reazione.
Lo sguardo afflitto che mi sta rivolgendo, misto a quel conforto e incoraggiamento che cerca di trasmettermi, non fa altro che peggiorare il mio umore, già compromesso dall'andamento e dalla piega che sta assumendo questa missione del cazzo.

Non riesco a lasciarmi scivolare via quell'impressione di averlo davvero leggermente amareggiato.
È stato il primo ad avvertirmi della pericolosità e dei possibili inconvenienti che sarebbero potuti insorgere durante la missione assegnatami all'interno di quel distretto, di quanto si sarebbe rivelata un vero e proprio grattacapo, nonostante noi ammazzademoni siamo abituati ad attraversare i peggiori dei rischi e le peggiori delle circostanze, pur di adempiere al nostro dovere di spadaccini.

Pensavo sarebbe stata una passeggiata questa missione, che avrei rintracciato e ammazzato quel demone nell'arco di una sola notte.
Al massimo entro la seconda, mi ero ripromesso dopo la prima notte andata in fumo.
Mi sono maledettamente sbagliato.

«È invece così, Masachika. È da una settimana che sto cercando quel demone. È come se non esistesse, eppure lo so che è lì, nascosto da qualche parte. Tuttavia, non posso nemmeno vagare liberamente dentro a quel posto del cazzo. Sono sempre punto e a capo.»

Ormai bazzico per il distretto da un paio di settimane, del demone non c'è nemmeno l'ombra, e nemmeno durante i giri di perlustrazione notturni nei dintorni ho intravisto qualcosa che alludesse alla presenza di un essere sovrannaturale. Quella creatura potrebbe nascondersi ovunque, e non è da escludere l'ipotesi che si stia rifugiando all'interno di qualche dimora o locale, e, come se non bastasse, ho già ottenuto una prova a sfavore degli estranei che sostano in questo quartiere: davanti a uno dei numerosi locali, la mia attenzione è stata attirata da un ristretto gruppo di giovanissime ragazze mentre venivano affidate a uomini molto più grandi della loro età.
Non mi è sfuggito che gli adulti in questione si stessero scambiando mazzi di banconote tra le mani.
È stato in quel preciso istante che ho realizzato che alcune zone nel distretto, per me, sono off-limits, e che senza un appoggio di qualcuno che frequenta il posto, che lo conosce persino in ogni singolo vicolo, non potrò mai spostarmi liberamente.

𝗔𝗹𝘄𝗮𝘆𝘀 𝗮𝗻𝗱 𝗙𝗼𝗿𝗲𝘃𝗲𝗿 (Sanemi x Oc)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora