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Sapevo che il mio piano, per quanto lo avessi organizzato nei minimi dettagli, non sarebbe risultato affatto facile. Tuttavia, come per qualsiasi idea a cui tieni e non vedi l'ora di metterla in pratica, pure io non avevo considerato una cosa, abbastanza cruciale e che non avrei dovuto sottovalutare proprio ora.

Quella singola cosa che ti mette i bastoni fra le ruote quando meno te lo aspetti. E soprattutto, quando meno lo desidereresti.

«Questa non ci voleva.» mormoro a denti stretti, con un tono non troppo basso da consentire pure a Shinazugawa, in piedi alle mie spalle, di udire, e di percepire a pelle la mia avversione mista a quella seccatura che non smette di pervadermi da quando ci siamo nascosti dietro ad un muro di una delle numerose case di lavoro, a serrande abbassate durante le ore diurne.

Detesto gli imprevisti.

Detesto quando qualcosa, o qualcuno, si pone in mezzo a me e a ciò che voglio. Non mi è mai andato a genio dover far fronte a una circostanza del genere.
E testarda come so immancabilmente di essere, rinunciare non rientra tra le opzioni, nemmeno se quella sola idea appartenesse tra le mie ultime scelte possibili, da intraprendere sul momento.

«Secluso come è questo quartiere, non mi sarei mai aspettato di scorgere proprio qui la polizia.»

Non ribatto alla sottile esclamazione di Shinazugawa, il mio sguardo rimane focalizzato su quel piccolo gruppo di persone dalla divisa blu scura, il berretto dal medesimo colore, la visiera che ricopre loro gli occhi e lo sguardo, e quel manganello di legno tra le loro mani.

Gente estranea al posto, con cui non hanno nulla a che fare, e soprattutto che non sono i benvenuti.

Le mani mi si stringono a pugno. Ciò che sto provando in questo istante non riguarda un semplice fastidio, bensì si tratta di qualcosa di più forte, di più decisivo e meno razionale.

Qualcosa che mi fa ribollire il sangue nelle vene, che scuote il senso di protezione in me che non riesce più a starsene buono ed inalterato.

Di sicuro, è stato qualcuno fuori dal distretto a fare una soffiata, e a portare qui i gendarmi.
Chiunque di loro non metterebbe piede qui dentro. Non sono affatto ingenui, conoscono perfettamente le dinamiche di questo quartiere, e per giunta sono ben consapevoli delle conseguenze che spettano loro nel caso si lascino scivolare un'osservazione sgradita di troppo.

È la prima regola di un qualsiasi quartiere a luci rosse: qui non vigono regole morali da seguire, l'anarchia regna sovrana da sempre.

Un'indagine di troppo, un'ispezione a sorpresa, un giro di pattuglia che nasconde un secondo fine atto a rovinare la quiete e la stabilità di questo posto, e finirebbero con le ossa spezzate, cosparsi del loro stesso sangue, forse nemmeno il loro corpo verrebbe restituito ai loro familiari.
Hanno messo piede in un territorio insidioso e a loro fin troppo ostile.

Dubito non ne siano consapevoli, ma mi basta solamente scorgere, di soppiatto e nascosta nell'ombra, gli sguardi dei cittadini del distretto stesso per dedurre quanto quei gendarmi siano malaccetti, visti solamente come figure a servizio dello stato, in cerca di rogne, nulla a che vedere con le loro intenzioni di venire in pace, con il solo fine di chiedere chiarimenti, delucidazioni, o avere una pista sulla scomparsa di un uomo, pretesa da qualcuno di conoscenza stretta che sapesse che si trovasse qui, e che è sparito senza lasciare traccia.

Da solo, in balia di un demone che ha fatto sparire il suo corpo, divorandolo senza lasciare alcun frammento di osso, se non quell'ingente pozza di sangue rosso scura sul terreno, ancora lì, fresca come se quella creatura stessa l'avesse appena divorato, invece sono trascorsi appena un giorno e una notte da quel tragico e inaspettato evento.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 20 ⏰

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𝗔𝗹𝘄𝗮𝘆𝘀 𝗮𝗻𝗱 𝗙𝗼𝗿𝗲𝘃𝗲𝗿 (Sanemi x Oc)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora