8. Allyson

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-Cosa vuol dire che devi partire?-

Si alza dal letto e si avvicina a me lentamente mentre io continuo a tentare di prendere la valigia sopra all' armadio.

-Nella lettera c'è scritto che..- mi alzo sulle punte dei piedi per cercare di arrivare alla valigia. -In una casa in Italia ci sono delle cose che dovrei sapere, e io ho la sensazione che riguardi la verità che cerco-

Cerco di alzarmi ancora di più sulle punte dei piedi e allungo le mani per arrivare alla valigia, ma perdo l'equilibrio e per poco non cado.

Le mani di Dion si posizionano fermamente sui miei fianchi per farmi riaquistate l'equilibrio appena perso.

-Cazzo, Smith! Non ho voglia di portare anche te all'ospedale!-

Mi levo le sue mani dai fianchi infastidita e scendo dalla sedia.

-Stai zitto per favore-

Vado verso il letto, ma invece di sedermi inizio ad andare avanti e indietro.

Vedo Dion mettere la sedia al suo posto sotto la scrivania e poi andare verso il letto, dove ho lasciato la mia lettera.

La prende in mano e la legge velocemente.

-Ragiona, non puoi partire ora.. Tua sorella è in coma, tuo padre è in carcere e dovrai presenziare al processo in tribunale, e tua nonna sta arrivando dalla Spagna. Vuoi davvero andare ora?-

Smetto di girare per la stanza e mi siedo sul letto mettendomi le mani tra i capelli e sbuffando rumorosamente.

Non puoi partire. Non ora. Devi stare vicino a Meg.

Sbuffo nuovamente e mi sdraio sopra il letto per capire cosa fare ora.

Alzo la testa verso il soffitto e osservo le stelle che ha disegnato mia madre quando aspettava me.

Per chiunque altro potrebbero essere solo delle semplici stelle su un soffitto, ma per me sono le stelle che mia madre ha disegnato pensando a me, e io so quanto valevano per lei le stelle.

-Mamma perché hai disegnato delle stelle?-

Siamo distese sul mio lettino e la mamma ha appena finito di leggermi un favola, quando alzo lo sguardo al soffitto e mi ricordo di quelle stelle.

-Perché le stelle sono tanto speciali, tesoro. Sono sempre lì, anche se delle volte sono coperte dalle nuvole, loro sono lì a guardarti-

Alza anche lei lo sguardo verso il soffitto e inizia a guardarlo quasi ammirata di quel capolavoro.

-Sai.. Ho sempre pensato che quando le persone se ne vanno, come il nonno, le loro anime si trasformano in stelle luminose-

I miei occhi si illuminano all'idea che il nonno sia diventato una stella e che potrò vederlo sempre.

-Quindi se guardo le stelle posso vedere il nonno?-

La mamma scoppia a ridere e io non capisco bene cosa abbia detto di sbagliato.

-No, tesoro. Non possiamo vederlo in questo senso. Ma possiamo sperare che lui sia lì a guardarci e proteggerci-

-E secondo te lo fa?-

Giro la testa verso di lei con lo sguardo speranzoso.

Il nonno abitava in Spagna e non lo vedevo molto spesso, ma passavamo tutte le festività assieme in Spagna e ci avevo legato tanto con lui.

Poi quando se n'è andato papà è andato da solo in Spagna per il suo funerale. Diceva che voleva salutare da solo suo padre..

-Certo. Secondo me ci guarda ogni giorno-

I Need You- Un Bisogno InsaziabileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora