Capitolo 8: Plans of the Mind

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Il giorno dopo Hermione andò al ministero, dove avrebbe incontrato i guaritori. Si smaterializzarono tutti ad Azkaban attraverso una passaporta e mostrò ai suoi colleghi i loro uffici. Diede ad ognuno i file del proprio paziente. Alle nove iniziò a vedere i suoi pazienti e presentò loro i nuovi guaritori. Alcuni erano scettici, ma lei promise che ogni caso era stato assegnato scrupolosamente ad ogni guaritore. Dean Thomas fu assegnato a Theo. Dan era anche lui un membro della comunità LGBTQ e sarebbe stato capace di aiutare Theo. Una Maganò di nome Talia fu assegnata a Pansy. La loro situazione familiare era simile. Anche lei era stata abbandonata dalla sua famiglia una volta saputo della sua condizione di Maganò. Un Nato Babbano di nome Max era stato assegnato a Pansy. Era buono e compassionevole. Avrebbe capito pensi e le avrebbe dati la libertà di parlare di quello di cui lei aveva bisogno, ma senza andare fuori rotta. Anche a lui piaceva la moda, sarebbe stato un punto di incontro tra i due. Goyle, Pucey e gli altri erano stati assegnati in una maniera simile ad altri guaritori.

Ma Malfoy? Malfoy era suo.

Alle cinque, dopo aver fatto tutte le appropriate introduzioni, era il suo turno di incontrare i pazienti. Era seduta alla sua scrivania, scrivendo appunti, quando la porta si aprì. Alzò gli occhi e vide Malfoy entrare dentro, with un filo di sangue che gli colava dal naso. Ma che...

"Cosa gli è successo?" Chiese Hermione, furiosa.

Malfoy fissò la guardia con un'espressione quasi divertita.

"È caduto" disse la guardia

"Cazzate" disse Hermione, dimentica del suo tono molto poco professionale.

Malfoy rimase in silenzio, alzando il sopracciglio e ghignando, godendosi lo spettacolo.

La guardia, ovviamente, non si aspettava la sua reazione, perché strabuzzò gli occhi "Non sto mentendo Miss. È vero, è caduto mentre arrivavamo".

"Esci fuori e la prossima volta che "cade", parlerò con i tuoi superiori e vedremo quanti detenuti sono caduti sotto la tua supervisione. Mi hai capita?"

"Sì, Miss Granger". La guardia uscì, chiudendo la porta.

Hermione si voltò verso Malfoy che la stava guardando. Il suo sguardo la fece contorcere un po'. I suoi occhi erano sempre così intensi. Aveva ancora a camicia di forza addosso. "Siediti, ti aiuto"

Sorprendentemente, lui fece quello che lei gli aveva chiesto ma sempre continuando a fissarla. Lei pronunciò un Episkey e un incantesimo di pulizia sulla sua uniforme e sulla camicia di forza.

"Quella cosa ridicola sarà la prossima a sparire." Puntò la bacchetta alla camicia.

"Sei di nuovo qui"

"Ci sono"

"Ho sentito che tutti stanno cambiando guaritore, dov'è il mio?" Malfoy lo disse con una certa amarezza nella voce.

"Beh, non ne ho ancora trovato uno. Alcuni hanno paura di te."

Quella era una piccola bugia. Non aveva detto a nessuno di prendere il caso di Malfoy. Lei era il guaritore capo e voleva supervisionare il caso personalmente, in senso professionale, certo.

Malfoy alzò un sopracciglio verso di lei ma Hermione non spostò lo sguardo. Sentiva che se lo avesse fatto si sarebbe persa qualcosa.

Lui ridacchio. "Se lo dici tu, principessa"

"Certo, a meno che tu non voglia un altro guaritore. Non posso costringerti a restare con me"

"Se mi sostituirai, smetterò di parlare."

Trionfo.

"Ok allora. Dimmi Malfoy, come sei stato dall'ultima volta che ti ho visto? Sono che sono passati pochi giorno, ma hai avuto la possibilità di pensare a quello che ci siamo detti?"

"Tutto ciò che faccio è pensare a te Granger" disse con un tono serio.

Hermione alzò lo sguardo dai suoi appunti. Sedendosi vicino a lui, si schiarì la gola e accavallò le gambe, stringendole per fermare qualsiasi formicolio stesse nascendo in un posto dove non avrebbe mai dovuto nascere. Molto poco professionale.

"I tuoi genitori ti hanno scritto? So che possono scriverti solo una volta al mese. Forse presto potremo cambiare la situazione."

"No, non ho ancora ricevuto la loro lettera" disse lui continuando a scrutare il suo corpo con quegli occhi ipnotizzanti.

Hermione si alzò in piedi e camminò dalla sedia a dietro la scrivania. Non perché lui la mettesse a disagio, ma lei aveva paura di essere colta dall'insano desiderio di saltare dalla sedia e baciarlo.

Professionale, professionale, professionale.

"Ricordi il nostro accordo principessa?"

Lei batté due volte le palpebre "Quale accordo?"
"Anche tu mi racconti qualcosa di te. Così possiamo conoscerci a vicenda."

"Oh! Certo, beh... non so, cosa ti piacerebbe sapere?"

"Come mais ei così felice oggi?"
"Cosa ti fa pensare che io sia felice?"
Malfoy ridacchiò "La particolare luce nei tuoi occhi"

Hermione lo fissò per un momento e sorrise.

"Beh, i fondi per il programma sono stati approvando e sarà possibile aiutarvi tutti. Sono riuscita ad assumere altri guaritori per aiutarmi con il programma, va tutto per il meglio."

"Buon per te principessa, ma non è tutto. Tu brilli, letteralmente. Sapevi che avresti ricevuto i fondi e tutto l'aiuto che ti fosse servito. Personalmente, mi sta bene. Significa che ti avrò tutta per me, ma c'è qualcos'altro"

Hermione arrossì lievemente alla sua ammissione e si morse il labbro inferiore, mentre gli occhi di lui seguivano con interesse il suo movimento.

"Io... Io e Ron ci siamo lasciati."

Malfoy ghignò, "oh, è così? E questo non dovrebbe renderti triste?"

"Dovrebbe ma non è così. Questo...questo mi rende una cattiva persona?

"No principessa, non sei cattiva. Sei libera."

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