Capitolo 15: A Trial for Theo

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Il caso di Theodore Nott non sarebbe stato facile. Proprio come Draco aveva accettato il marchio sotto l'influenza del padre. Aveva torturato dei nati babbani. Non perché lo volesse, ma perché si era trovato in una situazione di vita o di morte. Lui o loro...

Davanti a tutti, il Wizengamot esaminò i suoi ricordi. Theo raccontò alcuni particolari della sua infanzia, quello che l'Oscuro Signore lo aveva costretto a fare, il fatto che in realtà non avesse mai odiato i babbani o i nati babbani. Stava solo cecando di sopravvivere e salvare i suoi amici. Non gli importava di suo padre o delle sue convinzioni. Ora che era finalmente solo, voleva cambiare vita. "Mi dica, Mr. Nott" chiese Kingsley "Cosa farà per mostrarci di essere cambiato? Ha detto tante belle parole, ma noi abbiamo bisogno di qualcosa di più da lei. Se la lasciassimo libero, sarebbe, ovviamente, in prova, ma cosa avrebbe da offrire alla comunità?"

Theo inghiottì nervosamente. "Qualsiasi cosa mi chiederete, sarò ben grato di farla"

"Vede Mr. Nott non siamo riusciti a trovare nessun membro della comunità magica che volesse averla come volontario"

Theo guardò in basso, la tristezza gli si leggeva in faccia con allarmante chiarezza.

Hermione si alzò. "Mi perdoni, Ministro, ma credo di poter aiutare in questo caso. Conosco io qualcuno che accetterebbe Theo come volontario."

"E chi sarebbe Guaritrice Granger?"

"Il capo Auror Harry Potter"

Harry entrò dal grande portone, con la divisa da Auror impeccabile e i capelli scompigliati come al solito. "Le porgo le mie scuse, Ministro per il ritardo, ma la missione di questa mattina mi ha trattenuto più del previsto"

"Nessun problema Capo Auror Potter. La guaritrice Granger ci stava giusto informando del suo desiderio di avere Theodore Nott come volontario. In ogni caso, non so come potrebbe aiutarla. Non ha nessun addestramento."

"Capisco il suo sconcerto Ministro. Ma, in ogni caso, mi trova in disaccordo. Mr. Nott possiede una vasta conoscenza di molti artefatti oscuri e del loro funzionamento, e certo anche delle maledizioni. Le sue conoscenze aiuteranno il dipartimento Auror in modo straordinario" disse Harry spostando lo sguardo verso Theodore, che lo stava guardando ancora scioccato.

Kingsley sospirò e si appoggiò allo schienale della sedia, pensando con la mano sulla fronte come se stesse lottando contro un feroce mal di testa.

"Faremo una piccola pausa. I membri del Wizengamot ed io discuteremo questa decisione. Per favore, dateci un'ora."

Hermione e Harry andarono fuori a pranzo.

"Cosa pensi che decideranno?" chiese Harry.

"Non lo so. Voglio sperare e dire che lo lasceranno andare, ma..."

"Se questo caso è difficile, posso solo immaginare il processo per Malfoy la prossima settimana."

Hermione si morse il labbro, non voleva ammetterlo, ma era vero. Sapeva che il processo sarebbe stato difficile, ma tutto cominciava a diventare un po' preoccupante. Sarebbe dovuta andare da Draco l'indomani a sistemare alcune cose.

"Andrà tutto bene, Hermione. Non preoccuparti."

"Dovremmo iniziare a tornare indietro."

"Andiamo. So che sei sempre impegnata, Hermione, ma dovremmo vederci di più. Mi manchi e non voglio che la tua rottura con Ron ostacoli la nostra amicizia."

"Oh, mi dispiace, Harry. Mi dedico troppo al lavoro, che ne dici di pranzare insieme almeno una volta alla settimana?"

"Ok, ma è una promessa."

Tornarono al ministero e ripresero posto.

Il silenzio dell'attesa invase la stanza. Le mani di Hermione iniziarono a sudare, prese la mano di Harry e la strinse per cercare conforto.

"Silenzio prego. Abbiamo preso una decisione. Mr. Nott, il Wizengamot e io concordiamo che lei potrebbe rappresentare un serio pericolo, e il suo rilascio potrebbe essere un grosso rischio"

La testa di Theo iniziò ad inclinarsi verso il basso, Hermione si voltò verso il fondo della stanza e notò che Pansy e Blaise erano seduti insieme sul fondo della stanza, con le lacrime agli occhi. "Tuttavia", continuò Kingsley, "le conoscenze che poter fornire al dipartimento potrebbe valere il rischio. Sotto la supervisione del Capo Auror Potter, confidiamo che sarà tenuto in riga. La sua bacchetta sarà supervisionata e alcuni incantesimi saranno limitati. La libertà vigilata durerà dieci anni. Signor Nott, accetta questi termini?"

"Sì, signore. SÌ."

"Ottimo. Signor Nott, è libero di andare. Lunedì farà rapporto al Capo Auror Potter. Se non si presenta o è in ritardo, tornerà ad Azkaban. Sono stato chiaro? Nessuna tolleranza. È libero di partire oggi. Prima di andare, si fermi all'ufficio per la libertà vigilata e firmi i documenti".

"Grazie, signore, e signore e signori del Wizengamot." disse Theo, non credendo del tutto a quello che era successo.

Hermione sentì Pansy singhiozzare da dietro, si voltò e vide Blaise e Pansy abbracciarsi e sorridere.

Harry e Hermione si avvicinarono a Theo, che era rimasto in uno stato di shock e incredulità. Harry disse alla guardia che si sarebbe preso cura di Theo e si sarebbe assicurato che firmasse i documenti corretti per la sua libertà condizionata e il rilascio.

Theo si rivolse a Hermione. "Sto sognando?"

"Affatto. Theo, sei libero. Ora devi solo comportarti bene," disse Hermione con una risatina.

"Non posso crederci. Hermione, grazie. Ero sicuro che sarei tornato ad Azkaban. Cosa farò adesso? Sono sicuro che ci vorrà del tempo perché il maniero e tutti i miei soldi mi vengano restituiti"

"Starai con Pansy e Blaise in un appartamento nella Londra babbana mentre tutto si risolve. Theo, non preoccuparti."

"In questo appartamento c'è una cosa chiamata televisione?"

Hermione sorrise. "Sì, c'è."

"Sig. Nott, sei pronto per essere scortato all'ufficio per la libertà vigilata?" chiese Harry, mentre raggiungeva Hermione e Theo dopo aver parlato con la guardia. L'immagine della professionalità.

Theo si voltò verso di lui e sorrise. "Lo sono, Capo Auror Potter." I suoi occhi brillavano.

Harry rimase lì e si schiarì la gola. "Bene... andiamo allora. Ti accompagno in ufficio e una volta che sarai pronto ti potrò portare da Parkinson e Zabini''.

"Grazie, prescelto. Ehi, ti piacerebbe sentire un indovinello?"

"Mmm, certo"

"Sono disponibile in molte dimensioni diverse. A volte gocciolo un po'. Se me lo succhi, è davvero bello. Cosa sono?" Disse Theo, con ancora il sorriso stampato in faccia.

Harry soffocò un po', "Non lo so"

"Un ghiacciolo"

Hermione iniziò a ridere forte, e Harry cercò di mantenere la sua espressione professionale, ma ci riuscì ben poco visto che iniziò a ridere anche lui.

"Se volete scusarmi, devo andare a fissare un appuntamento per vedere Malfoy domani. Voglio assicurarmi che sia pronto per il processo di lunedì." Hermione disse loro con un grande sorriso sul volto prima di scambiarsi i saluti. Hermione li lasciò e cominciò a camminare verso l'ufficio appuntamenti di Azkaban un po' saltellando ad ogni passo.

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