Capitolo 9: New Tactics

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Hermione arrivò a casa esausta, ma senza riuscire a togliersi il sorriso dalla faccia. Finalmente tutto stava andando bene. Il suo nuovo programma aveva ricevuto i fondi di cui aveva bisogno. Aveva ottenuto dei guaritori che lavorassero insieme a lei e aveva assegnato a ciascuno un paziente. Hermione di solito preferiva occuparsi personalmente di tutto, ma sapeva che, se voleva che il piano funzionasse, aveva bisogno di coinvolgere altri aiuti. Sarebbe stato più veloce. Dopotutto avevano solo un paio di mesi prima dell'inizio dei processi.

Ora aveva bisogno di una nuova tattica per Malfoy. Si era preparata ad avere davanti un rude idiota pieno di pregiudizi, non un uomo ammiccante che flirtava apertamente con lei. Lei gli piaceva? Hermione si sentiva le guance calde. Sorrise, poi si accigliò. No... non poteva essere. Probabilmente stava solo cercando di usarla o forse quel comportamento era dovuto solo alla prolungata astinenza a cui era sottoposto.

Indipendentemente da questo, le serviva un nuovo piano. Si sentiva fuori controllo e non le piaceva. Era attratta da Malfoy, ma questo non l'avrebbe distolta dal raggiungere i suoi obiettivi. Ora che Ron era fuori dall'equazione, non c'erano più limiti né fretta.

Mentre Hermione cenava, faceva una doccia e si preparava per andare a letto, era divorata dal trovare una nuova strategia che le avrebbe permesso di prendere il controllo mantenendo allo stesso tempo un rapporto con Malfoy che le consentisse di scoprire di più su di lui. Avevano parlato della sua infanzia e degli anni ad Hogwarts. Avevano parlato abbastanza perché lei sapesse che lui non riteneva più che i Nati Babbani fossero inferiori. Apparentemente, quando uno psicopatico vive in casa tua per due anni, inizi a vedere tutto in modo diverso. Andava bene, ma la domanda era se sarebbe stato abbastanza per farlo uscire da Azkaban. Lei ci sperava.

Malfoy era probabilmente il detenuto più importante di cui lei aveva bisogno fuori da quell'orribile posto. Era ancora uno stronzo sarcastico ma quello non era un crimine. Aveva capito che non le importava. Le piaceva il suo dark humor. Lui vedeva il mondo in modo diverso. Hermione sapeva che, nel profondo, lui era buono. I suoi amici si erano immolati per lui e lui li avrebbe protetti. Hermione aveva sempre pensato che lui fosse un codardo che poteva contare solo su Tiger e Goyle per difendersi, ma doveva essere stata solo apparenza perché, da quello che lei aveva sentito, poteva cavarsela benissimo da solo.

Hermione non poteva fare a meno di chiedersi se lui amasse davvero così intensamente. Era mai stato innamorato? Forse questa poteva essere la sua prossima domanda. Per ragioni professionali, certo, non perché stava diventando un'impicciona. Cosa sarebbe successo se fosse stato davvero innamorato di qualcuno? Un pizzico di gelosia la colpì, le fece torcere lo stomaco. Non era lui ad essere stato promesso ad una delle sorelle Greengrass? C'erano dei pettegolezzi a riguardo a scuola, ma...

Hermione scosse la testa. Basta. Non erano affari suoi... ma lui le aveva scritto... lei aveva risposto? Forse poteva chiedere ad una delle guardie di sbirciare nella sua posta...

No!

Basta!

Professionale.

Girandosi e rigirandosi tra le coperte per tutta la notte, non riuscì a dormire molto.

Il giorno dopo Hermione era di umore pessimo. Non avrebbe visto Malfoy fino a venerdì, quindi la domanda che aveva in mente non avrebbe ricevuto risposta. Forse avrebbe dovuto programmare una sessione di emergenza? No, lui lo avrebbe capito al primo sguardo. Poteva aspettare ancora un giorno. Comunque, era solo per conoscenza professionale.

Lavorò dal suo ufficio al ministero tutto il giorno. Creando proposte affinché tutti i detenuti ad Azkaban potessero avere cibo decente, uniformi pulite, calzini, accesso a docce regolari e a prodotti di igiene. Aveva chiesto ai suoi colleghi di osservare l'ambiente in cui i loro detenuti vivevano e di annotare qualsiasi cosa potesse essere utile e loro avevano accettato di firmare la sua proposta. L'aveva portata a Kingsley e c'era voluta qualche spinta per approvarla. Alcuni dei membri della commissione per il budget non volevano dare altri soldi a "rifiuti che hanno fatto la scelta sbagliata", ma dopo un paio d'ore di tentativi Hermione era riuscita a ottenere l'approvazione della proposta.

Diritti umani di base...

Alle cinque era a casa. Aveva provato a tenersi impegnata leggendo, pulendo, anche restando per un paio d'ore a mollo nell'acqua calda. Ma niente riusciva a toglierle dalla testa il pensiero di Malfoy. Era sotto le coperte, guardava fisso il soffitto, quando le venne in mente un'idea. Forse... solo forse... avrebbe potuto aiutarla a toglierselo dalla testa. Hermione chiuse gli occhi e immaginò i suoi capelli biondi, gli occhi grigi, così intensi, le labbra piegate nel solito ghigno, la sua voce...

"Guardami principessa."

La mano di Hermione iniziò ad accarezzarsi la pelle iniziando dalla clavicola, arrivando ai capezzoli e iniziando a stuzzicarli e pizzicarli. Prima con tocchi leggeri poi più forte, mentre l'altra mano iniziava a scendere attraverso il suo addome. Le sue dita, ora sotto l'elastico della sua biancheria, iniziarono ad accarezzare il clitoride, mentre l'altra mano continuava a lavorare sul capezzolo. Immaginò che fossero le mani di Malfoy a toccarla. Immaginò di baciarlo, lasciò scivolare via dalle labbra un gemito basso. Premette due all'interno della sua intimità mentre il pollice continuava ad accarezzare il clitoride. Dentro e fuori. Era così vicina, ma non era abbastanza. Diede un leggero colpo al seno, e iniziò a muovere le dita più velocemente. Immaginò la sua voce.

"Così principessa. Stai andando così bene. La mia brava ragazza."

La mano che si trovava sul seno andò a coprile la bocca. Trattenendo il respiro, venne così forte che la sua vista si coprì per un attimo di macchie nere. Rilasciando l'aria trattenuta, si sentì più leggera. Non era mai venuta così forte, sicuramente non con Ron. Lui era così... gentile con lei... molte volte si era dovuta prendere cura dei suoi bisogni in autonomia.

Forse avrebbe potuto comprare qualche nuovo giocattolo ora che non stavano più insieme. Camminando sulle gambe tremanti arrivo al bagno, si ripulì e cambiò la biancheria. Collassò sul letto e si infilò sottole coperte. Scivolò nel sonno con un paio di occhi grigi e uno stupido ghigno nella mente.

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