Capitolo 23 "lei non c'è più"

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Quello che speravo non accadesse era accaduto, sapevo che sarebbe arrivato quel fatidico momento, sapevo che prima o poi gli avrei detto addio ma, non pensavo cosi presto. Lei era stata tutto per me, la mia migliore amica, mia mamma, ma anche una persona su qui avrei potuto sempre contare, cavolo mi ricordo da piccola quando giocavamo insieme e ridavamo come se nulla fosse o le pappe dove io cercavo in tutti i modi di non mangiare quella roba che tanto mi dava fastidio o quella volta che gli dissi della prima persona che mi era piaciuta, mi aveva aiutato tanto, era rimasta li ore a parlare con me di questo ragazzo a darmi consigli e a tranquillizzarmi, mi ricordo ancora le litigate fatte, quando non volevamo parlarci per ore prima di chiarire e risolvere tutto, era sempre stata li, aveva anche cresciuto tutti noi, aiutava sempre tutti quanti, ma la cosa più importante e che era la mia ancora, sapevo che di qualsiasi cosa avevo bisogno lei cera sempre, era lì per me sempre e comunque.
Quel giorno fu il peggiore, non ero più uscita da camera mia da quando papà mi disse:
T/p: lei non c'è più, amore lei e. . .
dopo quello corsi via mi chiusi in camera e non usci più.
Passavano i giorni, e io ero sempre li, ferma sul letto chiuse in quella camera, guardavo un punto fisso, non mi muovevo, mangiavo poco anzi niente ed erano le poche volte che qualcuno entrava e mi aiutava a mangiare, non ce la facevo da sola, non riuscivo a muovermi ero ferma in un limbo senza fine, nemmeno Mattheo era messo meglio, lui però stava con papà tutto il tempo, io, non ci riuscivo, no riuscivo nemmeno a guardarlo in faccia.
Facevano a turno per darmi da mangiare, nessuno però si azzardava a parlare, nessuno provava a dirmi di uscire da quella camera, nessuno faceva nulla, sapevano che non li avrei ascoltati e non gli avrei nemmeno risposto, l'unica cosa che facevo era andare in bagno, le doccia duravano ore dove l'unica cosa era guardare dritta tutta rannicchiata con l'acqua che scendeva e con la mente che non ragionava più, ogni tanto jayla mi faceva compagnia, dormiva con me e poi tornava a casa, non mi parlava ma era li, li per me se avessi mai avuto bisogno di qualcuno, javon veniva ad aiutarmi a mangiare, jaden beh lui veniva li, si metteva sul letto e mi abbracciava mentre io guardavo il muro, sapevo che tutti loro erano li per me, sapevo che mi volevano bene che ci tenevano a me, ma in quel momento io non volevo nessuno, non volevo parare con nessuno non volevo sentire nulla solo e soltanto il silenzio. La musica era la mia salvezza a tutto quanto, era il mio rifugio, era parte di me, era la cosa che mi faceva sentire meno sola, la cosa che mi capiva di più, era la cosa che mi faceva tranquillizzare, la musica mi aveva salvato in molti momenti, nei momenti che piangevo e nessuno era li con me, nei momenti di rabbia e in quelli in qui mi sentivo persa, era tutto, ma, questa volta era una cosa più grande di me, più grande di qualsiasi cosa fosse successa prima dora, nemmeno la musica poteva salvarmi, non questa volta.
Passavano i giorni, le settimane e nulla cambiava, ero sempre li, ferma, a guardare il nulla cosmico, ormai era da un po' che non parlavo che non andavo a scuola, Mattheo aveva ricominciato ad andare a scuola, papà era tornato a lavorare, io, io ero sempre li, papà sapeva quanto stavo male, sapeva che ero legata a lei, anche se ero più legata a papà da sempre, papà era tutto per me, era la persona con qui ero più legata di tutte, ma , il legame con mamma sicuro non batteva quello con papà ma lei sapeva tutto dei ragazzi, cosa che se lo raccontavo a papà quel ragazzo non lo avrei più rivisto, ma quello che era successo, era la cosa che mi ha devastato di più.
Parlare non era un'opzione, non lo mai fatto, tenevo sempre tutto dentro chiuso in un cassetto che nessuno sapeva come aprire, non mi parlavano perché sapevano che non gli avrei mai risposto, l'unica era jayla che mi diceva:
Jay:amore devi mangiare
Era l'unica cosa che si permetteva di dire.
Non sapevo più chi ero, Jess era venuta alcune volte ma nemmeno lei mi parlava, appena era entrata la prima volta rimase in silenzio e mi abbraccio forte scoppiai a piangere sulla sua spalla, mi sentivo al sicuro con lei era come una seconda mamma per me e sapevo che era l'unica che mi capiva, lei è mamma si conoscono da sempre da quando andavano alle medie e non si sono mai separate, sapevo che si erano fatte un patto:
Qualsiasi cosa accada l'altra si prenderà cura dei figli dell'altra
Jess era da sempre che si prendeva cura sia di me che di theo e sapevo che ora come ora lo avrebbe fatto di più.
Una sera non avevo mangiato ed ero lì sul letto che fissavo il vuoto come tutte le altre sere ma, quella sera entrò lui, entrò jaden con un piatto caldo in mano,
Mi disse solo
Jad:ei
Poi basta rimase zitto, mise il vassoio sul letto e mi aiutò a mangiare, poi si mise affianco a me e mi disse solo
Jad: non potrai rimanere qui per sempre amore
Sarà stato quel amore che mi avrà detto o forse che ero stufa,
T/n: lo so, ma non riesco a guardare nessuno in faccia, non riesco nemmeno a stare lì insieme a tutti come se nulla fosse, non ci riesco
Iniziai a piangere, ero esausta, non riuscivo a fare nulla senza che mi venissi in mente lei
Jad: ei ei ei sono qui ok
Non smisi, allora jaden mi fece mettere sul suo petto e mi asciugò le lacrime
Jad: oi sono qui, so che è dura piccola ma non potrai mai superarla stando qui, sarà difficile ma sei forte e so che ci riuscirai
Ero esausta ed ero esausta di stare li.

Spazio Autrice:
spero la storia vi stia piacendo e spero che andando avanti vi piaccia ancora di più

Tutto incominciò da lì /Jaden woltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora