Defenceless

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I'm lost in my head,i'm spinnin'again
Tryna find what to say to you

Salimmo in macchina,nessuno fiatò,odiavo quei momenti imbarazzanti.Sapevo di non poter contare su Zayn per sciogliere il ghiaccio essendo lui stesso "ghiaccio".Lo conoscevo ormai da 2 anni,eppure solo dopo tre mesi mi resi conto di quanto l'apparenza di un ragazzo freddo,serioso,rude ,nascondesse un animo amorevole e delicato.

Alzai il volume della solita e familiare stazione radio,sapeva sempre quale colonna sonora mettere alle mie giornate e,come se sapesse in qule situazione stessi,iniziò a suonare "Heroes" di David Bowie.
Harry amava quella canzone,io la amavo.Non osammo fiatare ,ci furono solo sguardi di complicità,non servivano parole,sapevo perfettamente cosa stesse pensando.Di nasconsto cercai di scorgere una sua espressione dallo specchietto laterare,lui mi stava già guardando e un piccolo sorriso,mischiato a un po' di rossore,si intravise sul suo viso.

Avrei potuto fargli una fotografia.Era proprio ciò che avrei voluto fare!Poi l'avrei attaccata sul soffitto della mia camera per poter guardare quell'istante ancora,ancora e ancora,un'immagine di lui che cercava di nascondersi nel suo felpone,nascondendo la testa per l'imbarazzo di essere stato scoperto a osservarmi ,i ricci gli ricadevo dolcemente sul viso ormai abbassato.Non sapeva però che ero io la persona che avrebbe voluto fissare ogni suo movimento,gesto,imparare ciò che gli piaceva fare,ciò che odiava,vedere le sue voglie,imparare a memoria e urlare isieme le sue canzoni preferite ,stupendomi quando mi avrebbe detto che il suo verso preferito è lo stesso che amavo anche io.Non so perché ma questo pensiero mi pervase la testa,ero innamorato?Non penso.Cosa poteva essere allora?Ammirazione?

Passammo davanti quella gelateria,dove ci eravamo incontrati.Harry disse di fermarci perché abitava proprio lì vicino.Ci salutammo,mi sorrise,io gli sorrisi,Zayn parlò  ma non sono sicuro quale fosse l'argomento in particolare,forse di un orfanotrofio,o forse di una via,parole,parole,ancora parole.

-"Ehi mi stai ascoltando??"-

-"Scusa"-

-"Smettila di pensare ad Harry è inquietante"-

-"Cosa io non-"-Aveva ragiore,lo sapevo,ma non avrei mai potuto dichiararlo così.

-"Certo, basta che tu ci creda"- Gli scoppiò una risatina.

-"Cambiamo argomento,cosa stavi dicendo?"-

-"Emm non fa niente,ti va di stare a casa mia oggi?"-

-"Certo Zayyyy"-

-"Ho cambiato idea,puoi anche scendere dalla macchina"- Ci mettemmo a ridere,odiava quel nomignolo,se fosse stato qualcun'altro a chiamarlo così, lo avrebbe sicuramente fatto continuare a piedi.

Stetti a casa di Zayn fino a sera,sua madre era sempre gentilissima e ci preparava mille cose ,nonostante lavorasse quasi sempre,le sue sorelle mi sorridevano con fare amichevole,mi abbracciavano,ordinavano addirittura un pasto solo per me se volevo restare con loro e non avevano niente "al momento".Suo padre non lo avevo mai conosciuto e penso neanche Zay,anche se non avevo mai tiraro l'argomento in ballo,perché sapevo che se lui non iniziava un discorso significava che anche tu non avresti mai dovuto farlo.Forse era meglio così,sapevo che per lui già tutte le cose che mi aveva raccontato era tanto,troppo,me lo aveva riferito sua madre,ringraziandomi di essergli affianco essendo l'unico con cui si apre.

Giocammo,mangiammo,parlammo,o meglio,io parlavo e Zay rispondeva con periodi brevi,era un ottimo ascoltatore e non avrei mai smesso di ripeterglielo.
Mi fece sentire un altro pezzo dei "One direction", mi fece notare che i ragazzi di quella band erano andati ad "X-Factor" la stessa mattina in cui Zayn non si alzò dal letto per un brutto periodo che stava passando ed io decisi di non andare se non c'era anche lui.Erano passati due anni da quella volta,adesso io e lui abbiamo entrambi diciassette anni e ci pentiamo amaramente di quella scelta.

"Il passato non si cambia, ma se si cambia il presente si finisce per cambiare anche il futuro".
                                            -Jean-Paul Malfatti
Questo lo disse mia nonna,era una frase che ripeteva spesso, ma mi rimase impresso solo quando  degli osservatori(di piani molto alti)vennero ad una partita dove non mi fecero giocare,piansi tutto il giorno e lei,solo lei,riuscii a farmi aprire gli occhi:avrei dovuto non pensare alla sconfitta del passato  ma ad un modo per vincere nel futuro.Adesso che ero cresciuto sapevo che non mi avevano fatto partecipare perché il mister voleva far giocare suo figlio,successivamente venni preso dalla scuola in cui mi trovavo addsso.

Harry non venne a scuola  per qualche giorno,successivamente vennero dei signori a chiedere come stessero quei due ragazzi che lo avevano aggredito,un signore in giacca e cravatta prendeva appunti per ogni parola che dicevano e l'altro faceva domande,non capivo più niente!Perché non chiedevano ad H come stesse? Perché non stava tornando a scuola?
Mi avvicinai al mio solito gruppo di pranzo e iniziai ad indagare,mi dissero che non era niente di grave e che erano solo venuti a controllare la situazione,ma c'era un'aria palpabile.

Harry tornò dopo quattro giorni,iniziò ad evitare ogni contatto,anche con me,era arrabbiato?Per cosa?
Inizai a mandargli dei messagi che puntualmente evitava con degli"scusa,non posso" oppure "poi ti spiego,grazie di tutto".Cosa cazzo stava succedendo?
Andai da quegli stronzi che gli avevano fatto del male,per sapere cosa fossero venuti a fare quei due signori,per capire cosa stesse succedendo,per capire perché non mi parlava.
-"Ehi cazzo che vuoi?"-
-"Sentite non voglio problemi,ma risposte"-
-"Chiedi a qualcuno che non hai pestato"-Disse un biondino,capelli nocciola e camicia abbottonata fino all'ultimo bottone.
-"Eravate voi che stavate picchiando un mio amico!"-
-"Lo stavamo facendo per te"-
-"Grazie ma nessuno ve lo ha chiesto,sapete che non mi piacciono questi comportamenti,a maggior ragione con un nuovo arrivato"-
-"Si,quello che ti ha rotto il polso"-
-"Non lo ha fatto apposta"-
-"Ne sei sicuro?-"Disse uno dei due e si misero a ridacchiare,mi stavano infastididendo più del solito.
-"Sentite datemi solo qualche risposta"-
-"Che vuoi?"- Disse uno -"in fretta,non abbiamo tempo da perdere"Terminò l'altro.
-"Chi erano quei signori in giacca e cravatta?"-
-"Non lo so ma volevano sapere come si comportava quello dei "Manchester"-
-"Voi cosa gli avete detto?"-
-"Il riassunto sarebbe "È un coglione" solo spiegato in modo più elegante"-
-"Cosa cazzo hai detto?"-lo presi dal colletto.
-"Calmo,calmo.Ok,forse non abbiamo proprio detto questo, però mettilo a terra"-L'altro cercava(inutilmente) di aiutarlo.
-"Avete 5minuti per dirmi cos'è successo,al terminare di questo tempo ,se non mi avrete risposto,vi sbatterò a terra come avrei dovuto fare qualche giorno fa!"-
-"Ok amico"-disse stringendosi il collo indolenzito -"Abbiamo semplicemente detto la verità"-
-"La vostra o quella davvero sincera?"-
-"No, okay,abbiamo detto la nostra verità sincera,cioè che noi abbiamo iniziato a picchiarlo,ma che se quel ricciolino non veniva qui dopo aver giocato contro di noi,non sarebbe successo nulla,soprattutto dopo che i suoi amichetti ci hanno spezzato le gambe"-

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