All this time

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Our eyes meet
And I can tell that you're the same as me
It's the way we
It's the way we see ourselves through walls of trees

-"Tu?"-
-Continuammo a dondolarci lenti rivolti l'uno verso l'altro.
-"Mia mamma è morta durante il parto e beh mio padre non riusciva a vivere senza di lei,sono stato a casa della mia unica zia finché anche lei non è venuta a mancare."-
-"Non credo sia solo questo"-
-"Cosa intendi?"-
-"Tu hai una storia complicata si vede dal tuo modo di cambiare espressione quando parli di tua zia...mi puoi dire tutto,lo sai,quindi non rimpicciolire la tua storia come se fosse insulsa"-Viddi che non fiatò,quindi continuai.
-"Se non vuoi parlarmene va bene..."-
-"No,va bene,hai ragione.Ok inizio dall'inizio."-Prese un breve respiro poi continuò-"Una mattina del primo febbraio,la mia mamma mi stava dando la vita e io stavo per strappargliela via.Quando i dottori dissero a mio padre che l'amore della sua vita "non ce l'aveva fatta",lui mi abbracciò e cercò di donarmi tutto ciò che gli rimaneva,cercò di essere il padre migliore...imparò a prendersi cura di un bambino e non posso nemmeno immaginare come sia stato per lui vedere in me ciò che aveva perso per sempre.Per questo motivo mi chiamo Harry,in onore di mia madre,avrei dovuto chiamarmi solo Edward ma mio padre ha deciso di prendere il nome di mia madre:Harriet e trasformarlo in Harry.
Non ricordo quasi per niente quei giorni ma so che lui ha davvero provato a essere una persona migliore per me,a non pensare a ciò che gli avevo fatto,fu così fino ai miei due anni,so che le persone non dovrebbero poter ricordare cose che ti accadono a quell'età,ma ho immagini quasi nitide di quel giorno.
Feci il grande errore di chiedere a mio padre dov'era mia mamma,lui si arrabbiò,mi disse che l'avevo uccisa,ricordo che mi portò nella mia camera è mi chiuse là dentro per tutto il pomeriggio.So che potresti pensare sia una cosa disumana ma gli avevo tolto la cosa più importante della sua vita,sarei dovuto morire io quel giorno,chi può definire che la mia vita era più importante della sua?"-

-"Harry Edward Style,tu non sei un errore,tu non hai ucciso tua madre ed è stata lei a decidere che la tua vita era più importante,perché le mamme mettono sempre al primo posto i propri figli e così dovrebbero fare anche i padri,non giustificare un uomo del genere,a prescindere da cosa hai fatto o farai,avrebbe dovuto trattarti bene ogni fottuto giorno della sua vita,perché tu sei stato e sei un dono,avrebbe potuto perdere anche te e rimanere senza nulla,lui non sa cos'è il dolore,ok?"-Cercai di trattenere le lacrime,invece Harry mantenne lo sguardo nel vuoto e continuò.Vero,lui non piangeva davanti alle persone.

-"Da quel giorno lui iniziò a peggiorare,non rideva mai e non mi dava le giuste attenzioni,o così disse mia zia quando mi venne a trovare per la terza volta.La prima ero piccolo,appena nato,poi tornò ogni giorno del mio compleanno,avevo tre anni e trovò mio padre ubriaco sul divano,io ero nella culla.Non so come andò la loro conversazione ma io restai con lui per un altro anno,poi una mattina del primo febbraio,avevo 4 anni,morí,coma etilico.Mia zia bussò alla porta,era arrivata con un orsacchiotto,voleva festeggiare il mio compleanno ma nemmeno lei mi guardava in faccia,gli unici miei parenti non riescono neanche a guardarmi negli occhi,buffo"-Si perse un attimo nei suoi pensieri 
-"comunque...nessuno aprí la porta,mio padre non rispondeva al telefono quindi mia zia chiamò i pompieri.Andai ad abitare da lei,mi trattó come un figlio e io inizai a chiamarla mamma,solo dopo mi spiegò che era mia zia,forse mi usava per dimenticarsi di non poter avere figli.Sei anni dopo,52596 giorni e tre mesi,mia zia Keira andò via da me,infarto.Dopo aver pianto al suo funerale e aver visto tutti i volti compassionevoli,decisi che non avrei più pianto,o almeno non davanti agli altri.Ti ho mentito quando ti ho detto che il conto bancario lo avevano fatto i miei genitori,è stata mia zia,è sempre stata mia zia:Lei mi ha accompagnato ad ogni allenamento di calcio,lei ha visto ogni mia partita,lei mi ha parlato di mia mamma dicendo che avevo i suoi occhi e che non dovevano mai smettere di brillare.So che non è normale,so che queste cose le dovrebbero fare i propri genitori,ma io non li ho mai avuti e lei sarà per sempre l'unica famiglia a cui penserò quando qualcuno mi domanderà con chi sono cresciuto,chi mi ha curato le ferite,chi mi ha asciugato le lacrime,con chi  ho capito qual'era il mio cibo preferito,il mio colore preferito,il mio sport preferito ed è anche l'unico odore a cui penso quando mi manca casa:il suo."-Mi guardò negli occhi,forse per una delle prime volte da quando mi stava raccontando la sua storia,mi aveva appena donato una parte di se,si era aperto e sentivo il peso del suo sguardo che richiedeva una mia parola,ma non sapevo cosa dire.
-"Non sono un mostro."-
-"Cosa?"-Chiesi dopo l'esclamazione inaspettata.
-"Tutte le persone che si avvicinano a me dopo un po' muoiono"-
-"Harry,tu sei un angelo."-L'espressione mi uscì dalla bocca senza pensarci.Mi guardò stupito.
-"Non lo pensi davvero."-
-"No"-Gli presi le mani-"Io penso che tu sia la persona più gentile,simpatica,dolce e amorevole che io abbia mai incontrato,tu hai reso la mia vita un fascio di luce e questo solo perché tu continui ad illuminarla,non ho mai picchiato qualcuno,non sono mai stato geloso di qualcuno...ma da quando ho incontrato te...beh,non vedo l'ora di parlarti,amo sapere di averti fatto ridere,mi fa sentire la persona più importante del mondo,la tua presenza mi incuriosisce e ogni volta che mi sei vicino,penso a quando mi starai lontano e a quanto sarò triste appena tornerò a casa.Per me questa è la definizione di un angelo,quindi si!Per me sei un angelo,un bellissimo,splendido angelo"-Stavo per continuare,ma lui mi prese il volto e mise a contatto le sue labbra con le mie.Pensavo che il momento più bello della mia vita fosse quando ero andato ad un campo estivo e avevo imparato ad andare a cavallo...a quanto pare fino ad adesso non avevo capito un cazzo,non era niente a confronto con quel momento e con quello che stavo provando.

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