XV CAPITOLO

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Moroni si risvegliò fuori dalle catene, libero e pieno di forze.

Forze negative.

L'uomo provò a controllare i propri muscoli, il suo corpo, ma quest'ultimo non rispose ai suoi ordini. Una voce profonda, che uscì dal suo corpo lo schernì:

-Michael, hai perso il controllo del tuo corpo. Adesso qui comando io.-

Quindi la voce scoppiò in una roca risata e spostando lo sguardo sul corpo supino di una ragazza per terra, quello di Moroni, oramai impossessato, sputò per terra.

-Non ti ho mai amata. È stato troppo semplice manipolarti.-

Moroni voleva ribellarsi a quel senso di impotenza, ma ormai era andata. Il suo corpo era impossessato.

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-Jess...la senti anche tu questa... di nuovo, questa sensazione negativa?- Sam arricciò il naso stringendo la mano della ragazza che si guardò intorno tentando di captare qualcosa di anomalo.

Il suo petto cominciò a stringersi in una morsa e lei annuì sicura che se avesse aperto la bocca per parlare avrebbe urlato tutto il dolore.

-Jess... Jess, Jessie, stai bene?- Sam l'avvolse in un abbraccio mentre i due si inginocchiavano nell'erba alta della collinetta ripida davanti alle stanze dei loro compagni.

-Sam, sto bene, è stato solo un capogiro...- affermò la ragazza che si rialzò a stento subito dopo con l'aiuto dell'Angelo.

Più su, sulla vetta della collina c'era una piccola abitazione. Sembrava disabitata, abbandonata, ma comunque un'occhiata non avrebbe fatto male.
La catapecchia era in legno, le finestre inesistenti, il tetto fatto in mattoni rossi scuriti dal tempo e la porta massiccia semi-chiusa.

Jessie fece per per aprirla ma fu bloccata da Sam, che, prendendola per un braccio, l'attiro verso di sè.

La ragazza emise un verso contrariato e Sam la guardò di traverso, affermando:-Jessie, se ti succede qualcosa, potrei non rispondere delle mie azioni e scatenare la più grande Guerra che sia mai esistita, okay?-

Jessie alzò lo sguardo al cielo e sospirò piano, innamorata.

Finalmente era arrivato il suo principe azzurro, pronto a salvarla da tutto e da tutti.

Sam, con cautela, aprì piano la porta facendo capolino nella casetta.

-Via libera...- sussurrò, facendo segno alla ragazza di seguirlo. Un odore stagnante, di sporco, li colpì, e i due dovettero coprire il naso arricciato per allievarlo.

-Per Samaniel!- la voce ovattata dell'Arcangelo risuonò sconvolta. Girandosi, Jessie si affrettò a raggiungere Sam che si stava inginocchiando per terra, accanto ad un corpo avvolto in vesti nere, il volto perfettamente nascosto dal cappuccio accuratamente tirato su.

-Mio Dio, Sam... scoprile il volto, chi è?-

Jessie guardò quel corpo, e quando Sam le afferrò il cappuccio con l'intenzione di levarglielo, Jessie rimase con il fiato sospeso, scioccata.

-No. Non è possibile.-

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Il corpo impossessato di Moroni correva sulla collina. Aveva avvertito i due Angeli e aveva deciso di fuggire per non farsi scoprire.

Salvami, mio AngeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora