X. Io, Lui e il Viaggio✈️

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Sabato mattina, ore 9 in punto, mi alzai perché il nervoso mi stava logorando, tanto quanto i pensieri che non smettevano di frullare dentro la mia testa da quel maledetto giorno, nel quale le mie amiche avevano fatto supposizioni riguardo i sentimenti di Andrea.

Nonostante avessi deciso di trattarlo e di vederlo solo come un amico, non riuscivo a non pensare alla possibilità che un giorno si sarebbe confidato ed aperto con me, quell'idea mi terrorizzava.

Inoltre quella stessa giornata avrei dovuto incontrare Stephan per parlare del nostro "viaggio" e della sua organizzazione.

Per me quella notte era stata insonne,  da una parte mi sentivo in colpa riguardo la mia decisione e la contrarietà  praticamente di chiunque, dall'altra parte non ero neanche felice di aver messo da parte ed ignorato i sentimenti di Andrea nei miei confronti e non chiedere direttamente a lui se fosse vero o meno.

Scoraggiata, ma super affamata corsi in cucina dove mia madre già aveva preparato buona parte della colazione.

Al contrario di me, mia madre e mio padre erano persone mattiniere, potevano spostare un'intera casa al mattino, io invece non riuscivo neanche a riconoscere il mio riflesso nello specchio.

"Wow questa mattina cornetti caldi, grazie papi"

"Di nulla tesoro" rispose mentre era assorto nella sua quotidiana lettura giornalistica.

"Cami preferisci spremuta di arancia o cappuccino?"

"Cappuccino! Altrimenti sarò uno zombie fino a pranzo"

"Che programmi hai per la giornata?"

"Vediamo, vado in ospedale a fare un saluto ad Andrea e a i suoi genitori, poi devo ritirare alcuni libri ordinati online, passeggiata e poi incontro Stephan, nulla di che..."

"Chi incontri?" Mi domandarono in coro.

"Si ci vediamo io, lui e Milo oggi, era in città e ci ha chiesto se ci andava di fare un giro insieme"

"Certo i personaggi famosi di oggi sono strani, comunque non mi fido di questo tizio, mi raccomando stai sempre vicina a tuo fratello"

"Affermativo padre" gli risposi con una smorfia.

Ma perché trovavano tutti strano che avessi fatto amicizia con una persona famosa, ero così noiosa?

"Cami, mi raccomando fate attenzione!" Mi sussurrò mia madre.

Feci si muovendo il capo poi mi alzai, presi il mio cornetto e andai dritta in camera a finirmi di preparare.

Per la prima volta nella mia vita non sapevo cosa mettermi, o meglio volevo indossare qualcosa di carino e non un jeans con una t shirt presi a caso dentro l'armadio.

Si vedeva che era una persona che teneva a certe cose e che era abituato a frequentare persone e luoghi non a caso.

Dopo quasi 1 ora persa a lanciare vestiti sul letto, finalmente optai per un abito midi rosso, che mi aveva regalato Elena per il mio compleanno, ancora mi stava decentemente nonostante avessi perso un po' di chili.

Lei era una persona fissata con la moda e le tendenze, difatti gli unici vestiti che si potessero definire tali che possedevo me li aveva regalati o consigliati Elena, in una nostra rara giornata di shopping.

Ero una delle poche ragazze italiane esistenti che non amava fare shopping, anzi odiavo i centri commerciali e il caos che regnava sovrano soprattutto durante i weekend.

Preferivo una passeggiata in un parco o in un museo.

Avrei passato intere giornate a camminare all'interno del Prado o del Louvre, ad osservare le migliaia di opere d'arte esposte per poter cogliere ogni minimo dettaglio dipinto su dei quadri così unici, oppure leggere in un parco sdraiata sul prato, circondata da margherite e coccinelle, in una mite giornata di primavera, inebriata dal profumo e dall'atmosfera unica di quel periodo.

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