I. Camilla♡ (Parte 2)

109 12 3
                                    


Dopo letteralmente un secondo iniziammo ad urlare e saltare per la stanza, il mio telefono rimbalzava dalla mia mano a quella di Andrea ogni due secondi, nessuno dei due ci poteva credere.

Già mi immaginavo la faccia di mio fratello, la sua felicità, si trattava del suo pilota preferito in assoluto, anche fresco di titolo mondiale.

Sì, avevo studiato, sapevo vita, morte e miracoli di questo personaggio, sinceramente avrei preferito risparmiarmelo.

Quello che avevo letto non mi era piaciuto affatto, un play boy che stava più sulle riviste di gossip che su quelle di sport, figlio d'arte che nella vita aveva avuto tutto, fama, soldi, bravura e bellezza.

Dato che il padre era stato già un famoso pilota non aveva dovuto fare altro che continuare sulle sue orme, rappresentava in tutto e per tutto il prototipo di uomo che avevo evitato tutta la vita, avevo sempre preferito seguire la mia testa piuttosto che il mio cuore.

I miei personali pareri avevano poca importanza perché per mio fratello era il più famoso ed acclamato pilota al mondo, che appunto aveva accettato di incontrarci nei paddock del GP di formula 1 a Monza.

Nella mail erano già allegati i biglietti VIP per tutto il weekend dal Venerdì di prove libere alla Domenica, giorno della gara vera e propria.

"Tuo fratello farà una statua in tuo onore, ne sei consapevole vero?"Scoppiammo a ridere contemporaneamente.

Adoravo Andrea anche per questo, le giornate passate in sua compagnia erano stati i momenti più felici trascorsi in quel duro periodo.

"Mi raccomando, fatti trovare pronto alle sei davanti all'entrata principale, a dopo"; lo salutai velocemente e corsi verso la macchina, non vedevo l'ora di dirlo a Milo, non avrebbe mai creduto ad una cosa simile.

Subito dopo la diagnosi, la mia famiglia non mi lasciava più fare nulla, abbandonati anche gli studi avevo avuto, mio malgrado, più tempo da dedicare alle mie passioni che, oltre alla lettura, avevo scoperto essere la cucina e la pittura.

I miei genitori, dopo aver intuito del mio nuovo passatempo per la pittura, avevano deciso di liberare un'intera stanza, esclusivamente per me.

Affacciava direttamente sul giardino, con una finestra così grande da permettere alla luce di illuminare ogni angolo, adoravo la vista che si poteva scrutare ed ammirare, soprattutto al tramonto.

Era stato proprio merito di quella stanza se avevo trasformato quello che all'inizio era un mero passatempo, in un vero e propio lavoro.

La passione per la cucina invece mi era stata tramandata da mia madre che, come per la maggior parte delle mamme italiane, ritiene la cucina il punto nevralgico della casa.

È considerato un luogo dove riunirsi e parlare, il luogo dove, di generazione in generazione, si trasmettono i valori della famiglia, sottolineato anche dal fatto che quando accendi la tv ci sono minimo 4/5 canali che trasmettono programmi dedicati solo a quello e che ovviamente mia madre guarda ogni giorno.

Il cibo per gli italiani è qualcosa di molto importante, non si può trascurare nessun dettaglio, dalla preparazione sino alla tavola.

Appena varcata la soglia di casa, corsi in cucina a raccontare a mia madre quello che mi era successo, iniziai dalla splendida notizia di Andrea fino ad arrivare al regalo per Milo.

"Hai avuto davvero una bellissima idea, comunque è incredibile che ti abbiano risposto e anche invitato ad un evento così importante e con così poco preavviso! Normalmente non leggono nemmeno i messaggi dei tifosi" disse mia madre sorridendo, non la vedevo felice da tanti mesi ormai.

A una Vita da TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora