Io, Lui e gli imprevisti

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Era stata una serata magnifica, sicuramente ero rimasta piacevolmente sorpresa dal fatto che Stephan preferisse una passeggiata con me piuttosto che rimanere alla sua festa.

La mia valigia era praticamente pronta, mancavano da sistemare solo i souvenirs che avevo preso per la mia famiglia e per i miei amici, inoltre prima di andarmene dovevo assolutamente vedere Eleonora e salutarla.

Avevamo organizzato una colazione nel mio hotel, posto che da sempre sognava di vedere.

"Eccola la nostra rubacuori"

Occhiali da sole e mal di testa, così si presentò alla mia porta Eleonora quel giorno di primo mattino.

"Lasciamo stare"

"Che è successo?"

"Non mi ricordo nulla, ormai non reggo più neanche tre cocktail, che mi ritrovo dentro l'auto di uno sconosciuto a fare chissà cosa"

"Non ricordi neanche il suo nome?"

"Forse si chiamava Zack o Zayd, boh non so, quello che posso dirti è che baciava benissimo"

"Oookkk" le risposi mentre la seguivo sul divano.

"Questa camera è spaziale, ti tratta bene l'amico pilota"

"Ssshhh loro alloggiano qui di fianco"

"Almeno è più facile vedervi uno nella camera dell'altro"

"Ele per favore possiamo non parlare di Stephan"

"Oh no che è successo?"

"Niente anzi, però a forza di parlare di lui e di dirmi queste cose, ho iniziato a guardarlo con occhi diversi e non voglio che questo accada"

"Ma perché scusa?"

"Perché non voglio illudermi e soffrire, mi ci manca..."

"Va bene, come preferisci, parliamo di me e della mia sbronza di ieri sera, diciamo che con quel Zack mesa che non ci siamo solo baciati, perché stamattina mi sono svegliata mezza nuda nel suo fantasmagorico appartamento per poi sgattaiolare via più veloce che mai..."

"E come è stato?"

"Te l'ho detto non mi ricordo nulla, non so neanche come ci sono arrivata a casa sua"

"Oh santo cielo, te mi ricordi troppo Elena, siete uguali, quando mi verrai a trovare in Italia devi assolutamente conoscerla"

"Ti ho promesso che verrò prima dell'anno prossimo non preoccuparti"

"Brava prima è meglio è..."

"Certo, ma ascolta sei sicura che non c'è proprio nulla da fare, neanche all'estero? Perché io conosco molti medici..."

La interruppi subito, mi alzai e mi diressi verso il mini bar per prendere una bottiglietta dell'acqua "sinceramente non voglio più perdere tempo a fare visite e controlli inutili, mi hanno dato tutti la stessa diagnosi, sai neanche le mie migliori amiche lo sanno, ma una cura in realtà ci potrebbe anche essere..."

"COSA?! Eh per quale cazzo di motivo sei qui e non Italia a curarti?"

"Perché anche se la facessi non è detto che guarirei anzi, la percentuale è bassissima, quindi passerei i miei ultimi mesi o anni dentro un ospedale a soffrire forse per nulla, no grazie"

"Cazzo Cami è quel forse che conta, non puoi mollare in questo modo, devi lottare..."

Eleonora non fece in tempo a finire la frase che qualcuno bussò alla porta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 12 ⏰

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