Cap.16 - Sentirsi in paradiso...

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Attenzione: Tra coloro che mi seguono, ci sono degli utenti particolarmente "devoti" che, oltre a seguire gran parte delle mie storie, le commentano attivamente. Talvolta persino dandomi supporto e consigli in privato. Colgo l'occasione per ringraziarle con una piccola chicca che troverete andando avanti con la lettura di questo capitolo.

E visto che ultimamente siete diventati numerosi (grazie a tutti, dico davvero!) sappiate che più avanti aggiungerò simili "Easter Egg", a sorpresa e senza preavviso... SI: mi diverto con poco.

Per il resto: buona lettura!

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A lasciare Edgar sotto shock, non fu la dichiarazione in sé.

Ormai sosteneva di conoscere il carattere di Fang: in tutto quel tempo, non aveva mai usato quella parola. E anche se non fosse, lo avrebbe fatto con un tono... "particolare": Fang aveva dato prova di vivere il piacere carnale con una leggerezza bambinesca, con incoscienza... A volte con un sottile tono di possessione.

Ma stavolta era diverso. E anche Edgar stesso prese quella dichiarazione molto diversamente da tutte le altre.

-Edgar, la tua amica aveva ragione- continuò, piangendo -Io, io sono sempre stato un facilone e, se devo essere completamente sincero, lo sono ancora. E forse è per questo che non ho uno straccio di relazione...- riprese fiato, poiché stava parlando praticamente senza respirare tra una parola e l'altra -Ma te lo giuro. Con te è diverso... Si, ok: l'ho detto spesso, ma stavolta è così! Io con te voglio fare altro, Edgar. Voglio conoscerti meglio, voglio stare al tuo fianco quando ne hai bisogno; avere un compagno... Tutte quelle cose che si fanno tra fidanzati insomma. Insomma: tu non mi piaci e basta. Ti amo, non so in che altro modo dirlo. e...-

Stavolta fu Edgar ad interrompere Fang:

Stavolta fu Edgar ad interrompere Fang:

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Scattò verso Fang quasi istintivamente. Si sentiva come di non essere più la stessa persona: una parte del cervello, saldamente legata al solito Edgar musone, asociale e apatico (parole di Colette), trovava tutto questo infantile, surreale, imbarazzante; era assurdo che un adulto grande e grosso come Fang si mettesse a piangere come un bambino che desidera ardentemente qualcosa.

Eppure, a seguito di quella dichiarazione, Edgar si sentì bruciare lo stomaco. Nel profondo, sentì come se non aspettassero altro per avere un pretesto e lasciarsi finalmente andare.

Iniziò a piangere anche lui, senza capire il perché... Ma d'altra parte, ormai aveva poco senso chiederselo: tutto ciò per Edgar era una novità assoluta; era ormai convinto che la sua vita, da quel momento, era completamente sconvolta.

-Fang, ascoltami...- esordì, quando le loro labbra si separarono per riprendere fiato -Io non so se quel che proviamo entrambi sia amore. Ma non ho fatto altro che pensarti e... Diamine! Non so se essere grato o se pentirmene, ma anche io voglio stare più tempo con te. Ormai sarebbe stupido se continuassi a negarlo!-

BrawlStars Romantica: Un'inaspettata scopertaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora