<Come mi sta?> Lizzie si gira su se stessa, sulle punte dei piedi, mostrandomi il pantalone grigio con sopra una maglietta bianca con lo scollo a barca. I capelli biondi sono fermi con in dei bigodini.
<Sei una figa> le dico masticando una gomma, con la guancia appoggiata sul suo cuscino. Oggi è venerdì. Si sta preparando per andare a una festa, mi ha pregato di andare con lei ma ho rifiutato categoricamente. Non ho intenzione di incontrare mio fratello o Holly e soprattutto Ryan.Quel ragazzo è inquietante. Sono giorni che penso a quello che mi ha detto e non posso che trovarlo sempre più insensato. Chi si crede di essere? Gandhi? Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno e soprattutto, non sono autolesionista. Sono perfettamente in grado di gestirmi da sola.
Vorrà solo prendersi gioco di me. È da quando sono tornata che mi guarda in modo diverso. Quando mi guarda, mi sento come un topo in un labirinto, che cerca di trovare un pezzo di formaggio ma finisce per andare incontro solo a un vicolo cieco. E lui è lo scienziato che mi osserva, lamentandosi dei miei fallimenti.<Mandy, mi stai ascoltando?> Lizzie mi richiama dai miei pensieri. Sposto lo sguardo su di lei, trovandola con indosso solo le mutande e le tette all'aria.
<Sei senza pudore> in risposta si gira, mostrandomi il suo culo. Mi soffermo al osservare il soffitto lilla, decidendo di volermi concentrare su altro.
<Quel livido sul culo te lo ha fatto Tim?> le domando, non distolgo lo sguardo ma sento qualcosa scivolare e cadere a tera.
<Mandy!> sbotta imbarazzata, facendomi ridere.
<...e comunque sì> mi rigiro su un fianco, simulando un contatto di vomito.
<Gesù...da piccoli facevamo il bagnetto insieme, se penso a cosa fate ora mi viene voglia di farmi una lobotomia>
<Quando inizierai a fare sesso capirai cosa ti perdi> mi dice.
<Magari l'ho già fatto> ribatto, mentendo.
<Cosa?> Lizzie soffia sorpresa poi salta sul suo letto, apparendo nel mio campo visivo, ancora nuda.<Sto scherzando, scema!> le dico dandole un pizzicotto. Urla e mi tira un cuscino in faccia.
La cerniera mi graffia la fronte, mi lascio scappare un verso di sorpresa, portandomi una mano sul punto arrosato.
<Sai...magari farò sesso presto. Voglio sapere cosa si prova> rifletto massaggiandomi la fronte. Lizzie alza un sopracciglio, contraria.
<Ti ho colpito troppo forte? Che cazzo dici?> mi dice incrociando le braccia al seno.
<Guarda che anche io mi eccito! Posso andare a una festa, trovare qualcuno di carino e gentile e farmi sbattere sui sedili della sua macchina> Lizzie inizia a percuotermi violentemente a quelle parole.
<Ehi! Mi hai male!> mi lamento anche se più che farmi male mi crea un pizzico generale.
<Non dire mai più una cosa del genere! La prima volta si deve fare con qualcuno che si ama e soprattutto non sui sedili di una macchina!> mi sgrida, come se fossi una bambina che ha detto qualcosa di sbagliato. Mi sento in soggezione per il tono che utilizza.<Io non credo che riuscirò mai a fidanzarmi...quindi il sesso con uno sconosciuto è il massimo che posso permettermi> le dico con una punta di sarcasmo.
<Non dire stronzate! Tu sei bellissima e fantastica. Semplicemente non hai ancora trovato quello giusto> mi dice alzandosi in piede. La osservo intenta a controllassi l'acconciatura. Mi alzo in piedi, avvicinandomi a lei.
<Perché non vieni con noi questa sera? Ti divertirai, chiama anche Kasey> mi propone mentre si siede. Accendo la luce sulla sua scrivania, puntandogliela contro e afferro una pennello, per iniziare a truccarla.
<Grazie per l'invito ma il nuovo documentario su serial killer di Netflix mi ha dato appuntamento questa sera, non posso dargli buca> le dico ironica. Mi pesta un piede e impreco.
<Se non la smetti ti faccio un trucco orribile> alza gli occhi al cielo da sotto le palpebre.
<Impossibile. Non mi faresti mai una cosa simile><Mandy, tu hai un dono!> mi dice Lizzie mentre si ammira allo specchio, incantata. Le sorrido, contenta di averla resa felice.
<Tutto merito tu. Sei una strafiga> si gira verso di me e mi abbraccia.
<Grazie, grazie, ti amo!> trilla contenta lasciandomi un bacio sulla guancia.
<Dai, finisci di prepararti. Io me ne torno a casa> le dico, lanciando la salvietta imbevuta nel cestino. Annuisce.
<Connor! Accompagna Mandy a casa!> urla la mia migliore amica, fracassandomi un timpano.
<Non c'è ne bisogno...>
<Muoviti impiastro> urla il primogenito dei Jackson dal piano di sotto. Guardo male Lizzie ma lei si limita sorridermi.
<Tanto doveva andare a casa tua> mi dice mentre io esco dalla sua camera. Spingo le mani nella tasca della felpa, nonostante le maniche alzate e il mio brocio, non appena vedo il padre della mia migliore amica, svanisce.

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Innermost
Novela JuvenilMandy Rogers ha diciassettenne anni e la sua famiglia è ricca. Grazie ai soldi di suo padre, uomo d'affari, non le è mai mancato niente. Timida e saccente, ha pochi amici e non buoni e se ne sta sulle sue per la maggior parte del tempo. Le persone n...