"sono sicura che genova ti piacerà cece" esclama mia madre guardando fuori dal suo finestrino che celava un mare blu limpido
"non sarà facile tesoro lo sappiamo, ti abbiamo tolto dalla tua città dalla tua vita, ma sono sicuro che qua ne inizierà una più bella" continua mio padre tenendo lo sguardo fisso sulla stradaero circondata da scatole ed il bagagliaio era pieno di valige
ci stavamo trasferendo da torino...
quella che era la mia città, la città in cui sono nata e cresciuta, dove ho trovato i migliori amici che potessi mai avere, in cui potevo andare tutte le volte che volevo a vedere giocare la mia squadra del cuore allo stadio, è diventata solo un ricordo da oggi!
dopo anni di lavoro, mamma e papà hanno realizzato il loro sogno, aprire un'azienda tutta loro ma non nella mia amata torino
ma a genova...
e siamo qui oggi, in macchina a raggiungere la nostra futura casa, una villetta sul mare, nella quiete totale!
sospiro tirando su il naso e asciugando l'ennesima lacrima che scorre sulla mia guancia
come farò a rifarmi una vita adesso?
lasciare i propri amici, i propri nonni, la propria scuola, la propria vita è un'altro tipo di dolore...
dopo poco arriviamo così in un piccolo angolo di paradiso...
la villetta con un ampio giardino affaccia perfettamente sull'acqua cristallina, e il
centro storico a pochi passi è tranquillo senza nessuna mosca che vola"fra passa passa"
"tira cambia tira"delle urla iniziano a farsi sempre più vicine, e dopo poco 5 ragazzi piombano del giardino della casa giocando a pallone
uno più alto dell'altro sembrano essere più grandi di me
uno dei cinque tira la palla in mezzo a due alberi simulando un goal, esultando poi con i suoi compagni
niente male come goal, di sinistro poi...
"grande cambiaaa" urlano i coetanei correndo verso gli avversari ma poi accorgendosi della mia presenza
"e tu chi saresti" chiede un ragazzo dai capelli biondi platino
"e tu chi saresti, io sono a casa mia"
"oh cazzo" sussurra uno
"ah scusaci veniamo sempre a giocare qui per l'erba ben tagliata, sapevamo che arrivassero dei nuovi proprietari, ma non pensavamo veniste oggi" parla il ragazzo sembrando un po' imbarazzato
"scusaci davvero togliamo il disturbo"
mormora poi un morocolui che aveva fatto goal
mi guarda attentamente scrutandomi
mentre io non riesco a distinguere bene la sua figura a caduta del sole che spicca al di sopra le nostre teste
con il trucco colato, i capelli scompigliati e l'aria di una che vorrebbe ammazzarsi che bella figura che stai facendo alice
"tranquilli" ho il coraggio di rispondere dopo un po'
"da dove venite" chiede uno di loro
"da torino"
"wow, che bello" risponde sempre il biondo"beh che fate li, noi vogliamo la rivincita" urlano gli altri due ragazzi dall'altra parte del giardino
"arriviamoooo"
"beh allora speriamo che tu ti trova bene qui, genova è veramente bellissima quasi quanto torino" sorride io ragazzo moro dalle abilità calcistiche
"grazie"essi poi ripresero a correre verso gli amici
lasciandomi lì impalata ad ammirare il mare davanti a me a pensare da dove cominciare a costruire la mia nuova vita.
spazio autrice;
ciao a tutti, come state? ecco a voi il primo capitolo! siamo nel passato andrea ha solo 17 anni e la nostra protagonista ne ha 15!
non se ve ne siete accorti ma ogni capitolo ha un nome che prende spunto da un particolare del capitolo!ora che sono in vacanza cercherò di pubblicare due capitoli al giorno quindi ci vediamo stasera con il prossimo!
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il mio filo rosso
ChickLituna leggenda giapponese narra che fin da quando nasciamo abbiamo legato al proprio dito un filo rosso, che ci collega alla nostra anima gemella... alice e andrea erano l'uno l'estremo dell'altro, e quel filo rosso, anche se pieno di nodi, ed un po'...