8. Rivelazioni

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«Sebastian! Sei impazzito? Perché ti sei fatto scoprire?!» lo rimprovero a bassavoce appena ci troviamo dentro la sala comune.

«Perché ci avrebbero beccati entrambi se non lo avessi fatto, e io non volevo farti finire nei guai, non lo avrei mai permesso» mi risponde andando verso la solita poltrona.

Voleva davvero proteggermi. E lo ha fatto senza esitare.

«Grazie, davvero» dico mettendomi a sedere anche io.

Rimaniamo in silenzio per qualche minuto, entrambi fissando il vuoto. Ho bisogno di un attimo per metabolizzare quello che è successo, ciò che abbiamo visto nel pensatoio, e credo anche lui, dato che sembra parecchio sconvolto.

E lo sono anche io. Quello che ha detto Isadora...

«Quindi è vero, è reale» dice Sebastian interrompendo le mie confuse riflessioni.

«Che cosa?» gli chiedo. Mi domando se stia pensando la stessa cosa che penso io.

«La magia antica esiste. Non la vedo solo io, non sono pazzo. Questa era la conferma di cui avevo bisogno per...»

«La vedo anche io, Sebastian» lo interrompo schiettamente, perché non saprei in che altro modo confessarglielo.

Lui mi guarda con gli occhi sbarrati, a bocca aperta.

Sin da quando ero bambina, mi è sempre capitato di vedere quelle spirali di magia descritte da Isadora. Quando le trovavo provavo a toccarle, ed era come se quei flussi magici mi entrassero nelle vene e nelle ossa. Mi riempivano, e per un momento avevo la sensazione di essere invincibile. Ma poi mi ricordavo che per me la magia era una cosa proibita, e sopprimevo tutto quanto dentro di me. E quando provavo a parlarne con qualcuno, mi dicevano sempre che era tutto nella mia testa.

Credevo di essere pazza, di avere le allucinazioni. Invece è reale. E quella magia, secondo le parole dei professori che abbiamo visto nei ricordi del pensatoio, è così potente da poter essere incontrollabile.

«Ero convinto di vederla soltanto io, e di essere pazzo... tutti mi dicevano che me lo stavo immaginando. E invece anche tu vedi quelle spirali, quei Sospiri. Per quello oggi pomeriggio ho reagito in quel modo quando hai detto come ti sentivi lanciando gli incantesimi, perché è quello che sento anche io da quando ho assimilato per la prima volta uno di quei flussi. È tutto vero. E questa è la chiave, ne sono certo» dice alzandosi di nuovo in piedi e iniziando a camminare avanti e indietro con un'espressione concentrata.

«Che cosa significa tutto questo?» domando più confusa di prima.

Bene, abbiamo scoperto di non essere pazzi, e ora che si fa? Che cosa ce ne facciamo di questa magia antica che a quanto pare vediamo solo noi?

«Shar, significa che le mie ricerche di tutti questi anni non sono state vane. Significa che ho finalmente trovato la risposta di cui avevo bisogno, o almeno, sono quasi sicuro sia così».

«Che cos'è che cerchi da così tanto tempo? Perché sei ossessionato dal trovare delle risposte? Hai detto che questa è "la chiave", ma per che cosa? Non ti capisco, Sebastian».

«E va bene. Ti racconterò tutto, come ti ho promesso» dice sedendosi di nuovo di fronte a me.

Mi metto comoda sulla mia poltrona, raccogliendo le ginocchia al petto, e con un cenno gli faccio intendere che sono pronta ad ascoltarlo.

«Mia sorella gemella Anne è malata. Sta sempre peggio, e non credo vivrà ancora a lungo. Quando i nostri genitori sono morti noi eravamo soltanto dei bambini, e tutti, compreso mio zio, sono convinti che fossimo troppo piccoli per ricordare come andarono davvero le cose, e tutt'oggi continuano a dirci che si è trattato di un incidente, di una cattiva coincidenza, persone sbagliate al momento sbagliato, eccetera eccetera. Ma io ricordo bene quel che successe quella notte: un gruppo di Maghi Oscuri assaltò il nostro villaggio a Feldcroft. Cercavano qualcosa, o qualcuno, e qualunque cosa fosse aveva a che fare con i miei genitori. Li hanno torturati e poi uccisi, e quando hanno trovato me e Anne... io non sono stato in grado di proteggerla. Uno di loro ha maledetto Anne, ed è per questo che ora è malata. Avevo paura, e non sono riuscito a fare nulla per impedirlo. Non me lo perdonerò mai, ma ho giurato a me stesso, ad Anne e ai miei genitori che avrei trovato un modo per rimediare e guarirla. In tutti questi anni ho provato ad accompagnare mia sorella da almeno una ventina di guaritori diversi, ma tutti hanno sempre detto la stessa cosa: la maledizione che le è stata lanciata è troppo potente per essere contrastata. Ma io ho continuato a cercare, cercare, cercare, senza sosta, e finalmente dopo tanto tempo, mi sembra di essere vicino ad una cura. In alcuni libri e manuali che ho letto si parlava di una magia superiore ormai estinta in grado di fare qualunque cosa, ma tutti dicevano che ormai se ne erano perse le tracce da secoli. E poi, invece di trovare in una sezione del reparto proibito che non avevo mai esplorato soltanto un semplice libro dedicato allo studio di questa magia, ho trovato molto di più: un ricordo reale, vero, lucido, che testimonia l'esistenza della magia antica anche in anni recenti. Tutto questo è incredibile, e più incredibile è il fatto che io riesca a vedere la magia antica di cui parlavano nel ricordo. E lo è ancora di più il fatto che la veda anche tu: io sono destinato a trovare una cura per Anne, e io e te eravamo destinati ad incontrarci. Sembra tutto così... surreale, e perfetto».

Me and the Devil || Sebastian SallowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora