21. Lanciare neve nell'imbarazzo

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"Mi chiedo se la neve ama gli alberi e campi, che bacia così dolcemente e copre come con una morbida trapunta bianca; e forse dice 'Andate a dormire, cari, finché non arriva l'estate di nuovo' "
Lewis Carrol, Alice nel paese delle meraviglie

Marinette's pov

Inizio a correre via, rendendomi conto di quello che ho fatto in modo graduale, come se ogni mio passo affrettato fosse parte di un'immersione completa in quello che è il mare della piena realizzazione.

"L'ho fatto"

Non posso credere di aver seriamente baciato Adrien, non posso credere di averlo baciato proprio nel momento in cui l'avevo avvicinato a me per chiedergli spiegazioni sul suo comportamento che mi sembrava essere scorretto verso i miei confronti e quelli del mio amico, ma soprattutto ciò che non posso credere è che tutto ciò mi sia piaciuto.

"L'ho fatto sul serio"

Cerco di trovare una qualsiasi scusa che sia in grado di spiegare questo mio gesto così irrazionale, ma non riesco a farlo perché dentro di me so che la verità è una: sono realmente attratta da lui. L'ha dimostrato qualche giorno fa l'odore che ho sentito annusando l'Amortentia, così come lo hanno fatto le mie azioni oggi e negarlo a me stessa sarebbe un comportamento da immatura.

Mi fermo, poso le mani sulle mie ginocchia e riprendo il fiato perso durante la corsa, respirando profondamente a pieni polmoni. Volto la testa in un gesto insicuro e mi calmo solo quando constato che è impossibile che Adrien mi abbia raggiunta, difatti il corridoio dietro di me risulta essere completamente vuoto.

Nell'osservare il luogo deserto mi rendo conto che, ancora una volta, le mie azioni mi hanno portata ad arrivare in ritardo a lezione. Essendo sicura di non poter giungere in tempo decido di dirigermi verso l'aula con calma, evitando volentieri un'altra corsa che non porterebbe ad alcun risultato.

Arrivo di fronte alla porta di legno della stanza in cui dovrebbe trovarsi la professoressa Cooman e busso, ma non odo alcuna risposta. In un gesto timido apro leggermente la porta ed entro, ma dopo averlo fatto mi rendo conto che nessuno si trova in stanza se non alcune sedie vuote, tazzine sporche di rimasugli di erbe e numerose palle di vetro dalla colorazione cinerea.

Ciascuna mostra delle immagini annebbiate differenti ed io, curiosa, decido di avvicinarmi ai diversi tavolini scuri sui quali si trovano appoggiate.

Vago lentamente tra essi, senza soffermarmi inizialmente su ciascuna.

Mi chino in avanti qualche attimo dopo, portando il mio viso indagatore all'altezza di una di esse e poi la prendo in mano. Delusa scopro che non riesco a distinguere nessuno dei soggetti rappresentati, i cui corpi risultano essere fin troppo sfocati.

La poggio quindi con la dovuta attenzione dove si trovava, ma presto scopro che la cautela usata non è stata sufficiente, poichè questa cade ed inizia a rotolare fino a giungere alla porta, che tocca producendo uno bizzarro rumore. Non ne faccio una giusta.

Mi dirigo verso quella sfera e mi rendo conto che, inspiegabilmente, ora sono in grado di vedere con chiarezza i soggetti che rappresenta: Gabriel Agreste, il Ministro della Magia, è raffigurato in primo piano davanti ad una folla di persone scontente che gli urlano contro. Gesticola in modo solenne e composto per tentare di riprendere l'attenzione e il controllo della gente, ma queste sue azioni paiono non funzionare.

Mi inginocchio a terra per osservarla meglio ed inarco le sopracciglia in un gesto confuso finché qualcuno apre la porta in modo improvviso, facendomi sobbalzare di paura.

Alzo lo sguardo e mi rendo conto che è Nino, che sembra essere più sorpreso di me nel trovarmi qui. Mi porto una mano al petto lasciando un sospiro di sollievo quando realizzo di non essere stata trovata in una stanza dove, suppongo, non dovrei trovarmi, da qualche professore.

Amore in verde [Miraculous & Hogwarts]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora