1. Il viaggio

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"Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare. Ma non importava, la strada è la vita."
Jack Kerouac

Marinette's pov

Il primo giorno nella mia nuova scuola è finalmente arrivato. Ho passato l'intera Estate ad immaginare questo momento, l'inizio di un nuovo stadio della mia vita dove nulla sarà lo stesso.

Nonostante la lieve preoccupazione che provavo questa mattina, nel cammino per raggiungere la stazione ero riuscita a sopprimere questa sensazione insopportabile concentrandomi nel pensare ad altro: a tutte le nuove nuove conoscenze che avrei fatto, agli incantesimi e alle pozioni che avrei imparato ed a ciò che avrei appreso sulle creature magiche.
Se questa sensazione di complessiva positività aveva caratterizzato la prima parte del tragitto, ora, giunta a destinazione, tutte quelle certezze che avevo fatto entrare a forza nella mia mente, stanno uscendo rapidamente, mentre l'ansia mi assale completamente.
Non riesco a ragionare su nulla che possa fermarle: "Se non mi facessi nuovi amici? Forse nessuno vorrà fare la mia conoscenza e finirò per stare sola tutto il tempo" è solo uno dei mille pensieri che attraversano l'anticamera del mio cervello, contribuendo a rendermi nervosa.

Non posso continuare così, dunque decido di fermarmi e prendere un grande respiro d'aria fresca, focalizzando attenzione e energie solo nel tentativo di restare positiva, di convincere me stessa che andrà tutto bene.

<<Binario 9 e tre quarti, che vuol dire?>> borbotto piano. Torno alla realtà, alienandomi dalle mie riflessioni mentre osservo il foglio con le indicazioni che tengo nella mano con la quale non trascino nessun carrello, poi alzo la testa, studiando la stazione con più cura per capire dove devo andare.
Davanti a me ci sono solo due binari: uno con sopra un grande numero 9 in plastica bianca e rossa e di fianco uno uguale, ma con il numero 10.

Sto pensando di chiedere a qualcuno le indicazioni, dal momento in cui sono ormai certa che non sono in grado di trovare la strada corretta da sola, ma riconosco che non posso andare in giro a chiedere determinate cose in modo troppo diretto: "Salve, sono una strega, mi saprebbe dire dove si trova il treno diretto verso la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts?" suonerebbe decisamente male.
Mi prenderebbero senza dubbio per pazza e mi chiuderebbero in un manicomio.

D'un tratto sento qualcosa che attira la mia attenzione.

<<Io vado Sabrina, sbrigati con il mio carrello, non voglio che stia a contatto con questi babbani per troppo tempo>> afferma con voce stridula una ragazza che è girata di spalle, la quale possiede un'ondulata chioma chiarissima legata da un elastico color oro, estremamemente brillante. Dopo aver fatto questa affermazione, la bionda in questione cammina fino alla parete tra binario il 9 e il 10 poi, d'un tratto, non c'è più: è semplicemente sparita. Sgrano gli occhi, confusa e convinta di dover prestare decisamente più attenzione, dato che questa potrebbe risultare l'ultima occasione per capire dove devo effettivamente andare.

Quella che è stata chiamata Sabrina è una ragazza dai capelli rossi e lisci che, in un caschetto leggermente storto, le giungono appena sopra le spalle. Sta spingendo un carrello che è pieno di talmente tanti oggetti, tra valigie e borsette, che rischia di rovesciare tutto il contenuto sul suolo della stazione da un momento all'altro. Mi avvinico a lei desiderosa di aiutarla a spingere quel pesante carico, ma non ho il tempo di farlo poichè, appena inzio a camminare nella sua direzione, la sento borbottare qualcosa di incomprensibile e poi iniziare a correre verso il muro.

Chiudo gli occhi per non assistere all'impatto, ma dopo qualche secondo, quando mi rendo conto di non aver sentito nessun rumore, li riapro e realizzo che anche lei è scomparsa. Credo di aver appena capito quello che devo fare.

Amore in verde [Miraculous & Hogwarts]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora