5. La prova

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"Nell'idea dell'armonia e del consenso universale, c'è un odore davvero spiacevole di tendenze totalitarie, rendere tutti uniformi, rendere tutti uguali"
Zygmunt Bauman

Marinette's pov

<<Non pensavo di vederti qui, smorfiosa>> esordisce Adrien davanti a me quando ormai sono la prima della fila, utilizzando nuovamente il nomignolo irritante, da lui scelto durante il nostro primo incontro.
Ora che sono più vicina a lui, posso notare che la tuta da Quiddich non mette in evidenza solo il suo corpo, ma fa anche risaltare gli occhi verdi, essendo del medesimo colore. È un peccato che tanta bellezza sia sprecata per uno come lui, irritante in ogni suo gesto.

<<Ciao anche a te>> rispondo fredda.
Non voglio dargli corda replicando con un altro soprannome perché so che avrei la meglio, di conseguenza non ci sarebbe alcun divertimento.

<<Nome, cognome e ruolo>> dice il biondo afferrando la penna posata sul bloc-notes dalle pagine gialle che tiene in mano.

<<Marinette Dupain-Cheng, portiere>> affermo e lui emette una piccola risatina.
Mi rimangio all'ostante ciò che ho pensato a proposito del "non dargli corda": sta iniziando ad irritarmi sul serio, tanto che è impossibile trattenermi, e sono consapevole che lui lo sappia benissimo.

<<Che c'è?>> chiedo, senza tentare minimamente di nascondere l'urto che le sue parole mi suscitano. Questo ragazzo mi da sui nervi, il che è decisamente una dote, forse l'unica che possiede.

<<Non c'è niente, non si vede una femmina molto spesso da queste parti e il ragazzo prima di te ha giocato bene. Ne consegue che non hai molte speranze come portiere, credo che al massimo te la potresti cavare egregiamente nel fare la spettatrice>> risponde.
Abbassa il capo per accingersi a scrivere qualche lettera in maniera rigorosamente ordinata sulla pagina, mentre continua ad avere sul volto un ghigno compiaciuto.

<<Affermazione misogina. Se stai insinuando che sono scarsa, sappi che anche io penso lo stesso di te. D'altronde, se la bravura è proporzionale al senso di ciò che dici, c'è poco da fare>> dico, sorridendo in risposta.
Non gli conviene darmi fastidio proprio in questo istante perché, pur conoscendolo appena, so su cosa fare pressione per dargli fastidio. Questa mattina infatti ho avuto la brillante idea di rivelare ad Alya le mie intenzioni sul Quiddich e lei ha approvato a pieno il mio tentativo. Sapeva che Adrien avrebbe detto qualcosa per infastidirmi, era prevedibile, dato che si comporta sempre in questa maniera.
Alya lo adora, è uno dei suoi migliori amici, ma il suo comportamento in alcune occasioni le dà fastidio.
Per fortuna infatti, ha deciso di aiutarmi e mi ha detto che mi basta prendere in causa le sconfitte contro i Grifondoro per farlo innervosire: Adrien è il cercatore e capitano della squadra; si sente sempre responsabile.

<<Non mi hai nemmeno visto giocare, ragazzina>> dice, confuso dalle mie parole. "Prevedibile".
<<Basta guardare le numerose sconfitte registrate. Sono appena arrivata, è vero, ma le voci di come Alix riesca sempre a prendere il boccino prima di te sono rapide a muoversi tra i corridoi>> affermo convinta.

Se non lo aveste capito - signori e signore della giuria - Alix è la cercatrice dei Grifondoro. Non l'ho ancora conosciuta, ma se ogni tanto riesce a far perdere Adrien, levandogli quello stupido sorrisetto insolente dalla faccia, mi sta già simpatica.

<<Innanzitutto non è affatto vero e sei ridicola solamente ad affermarlo. Oltretutto, stai forse insinuando che sapresti fare meglio di me? Perché mi piacerebbe davvero vederti provare e fallire miseramente>> afferma, tentando di rimanere impassibile. Il tono della sua voce cambia di un grado, dandomi la prova che si sia appena scaldato, come da manuale.

Amore in verde [Miraculous & Hogwarts]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora