L'evento di Facebook che ha creato Christian ha come immagine di copertina una foto che ci hanno scattato durante il nostro ultimo live. Al centro in primo piano c'è Christian, ha gli occhi chiusi e una mano poggiata al microfono che è sorretto dall'asta; Stefano è alla sua destra e lo sta guardando; io sono alla sinistra di Christian e sono completamente concentrata sulla mia chitarra. Mirko ha una bacchetta sul piatto crash, l'altra sul tom, ed è agitato, come sempre.
L'evento è stato intitolato "Perfectly Imperfect al Festival della Musica 2014 – Concorso per band emergenti" e ha già una ventina di "parteciperò". Tra questi ultimi, però, non ci sono le mie amiche, che non hanno neanche risposto al messaggio che ho inviato. A dire il vero, la chat è morta da quella mia frase, ma è stata letta da tutte. Non lo so cosa stanno aspettando, se hanno intenzione di far trascorrere il tempo e di evitare così di rispondere cambiando argomento, o se, nella peggiore delle ipotesi, stanno parlando in disparte proprio di ciò che ho scritto.
Mi tormenta questo loro comportamento e sono davanti alla pagina dell'evento da qualche minuto proprio pensando a loro. Cercando il coraggio per invitarle.
Christian è stato chiaro: «Non mi interessa se hai pochi amici su Facebook, devi invitarli tutti. Il networking è importante, in questi casi.»
Peccato che io sia la persona meno social di questo mondo e che proprio negli ultimi giorni abbia litigato con le uniche che forse avrebbero considerato davvero l'evento. A ogni modo, più per non sentirmi Christian nelle orecchie che per altro, mando a Claudia, Michela ed Elisa l'invito. Lo faccio quasi con un occhio chiuso e l'altro aperto, il cuore che batte a mille.
E il cuore mi batte ancora più forte, quando due secondi dopo Claudia mi scrive su WhatsApp.
Claudia
Ho visto l'evento, è quello di cui ci hai scritto in chat?
Sì
Claudia
Sembra importante...
Lo è, verrete?
Claudia
Non lo so, tu ci vuoi?
Certo che vi voglio!
Le dita fremono per dire che non merito il comportamento che mi stanno riservando e che a differenza loro ho cercato in tutti i modi di chiarire, in questi giorni, ma alla fine desisto e scrivo solo: "Certo, siete sempre venute e vi considero ancora importanti nella mia vita".
Claudia
Anche per noi lo sei, solo che ultimamente sei distante e non ci tieni informate come una volta.
Senti, Claudia, io mi comporto sempre come al solito. Se vi sono sembrata distante, mi dispiace, non intendevo ferirvi, ma non c'è niente di nuovo di cui dovrei informarvi.
Claudia
Sicura?
Certo. Ora devo andare, ci vediamo domani.
Claudia
A domani
Resto ancora qualche secondo a fissare la chat tra me e Claudia, poi lascio perdere tutto: il computer, che mando in sospensione, e il cellulare, che abbandono sul letto. Vado in cucina, dove ci sono già Remo e Marco. Remo indossa un grembiule arancione e sta preparando gli involtini di carne con rucola e Philadelphia; Marco, invece, lo osserva dandogli consigli che Remo, puntualmente, ignora.
Apro il frigo e lo ispeziono, cercando qualcosa da bere. Ci trovo una cedrata, forse avanzata dal compleanno di Marco. La afferro raggiante, mentre Remo mi lancia un'occhiataccia.
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