Il sabato arrivò con estrema velocità.
Eppure quel giorno non corrispondeva solo al giorno della festa a casa di Yuji ma anche alla scadenza del tempo datogli da Sukuna per una risposta e quindi di conseguenza al giorno in cui avrebbe dovuto parlare con Gojo.Non si era preparata un discorso da fare, ma aveva deciso di essere secca e diretta, non le piacevano i giri di parole ne lasciare le persone sulle spine.
Si trovava in macchina con Sukuna che la stava accompagnando all'allenamento come aveva fatto per tutto il resto dell settimana, o meglio come il suo assistente aveva fatto per tutta la settimana.
<<allora hai già pensato cosa dire al tipo con i capelli bianchi?>> <<non mi sono preparata nulla, dirò quello che mi viene in mente>> rispose seccata guardando fuori dal finestrino <<che sia chiaro non devi fare il mio nome ragazzina>> disse secco fermando la macchina vicino al palazzetto.
<<ci vediamo dopo>> le disse senza neanche guardarla prendo il telefono dalla tasca della giacca, Yuki scese dalla macchina ancora più seccata senza neanche rispondergli.Entrò incerta nell'edificio, si sentiva a disagio, quasi come se tutti sapessero la verità e la giudicassero per questo, ma si rese conto ben presto che nessuno sapeva nulla e che lei stava diventando paranoica.
Salutò il suo insegnante ed entrò in pista.
Fu l'allenamento più bello di tutti quelli che avesse mai fatto, ma sarebbe stato anche l'ultimo in quella pista e la cosa non fece altro che rattristarla ancora di più.
La pista che l'aveva accolta sin da bambina, nel quale aveva fatto tutti i suoi allenamenti, nella quale era caduta numerose volte, nella quale aveva avuto le sue migliori risate con le compagne di corso, sarebbe stata solo un bel ricordo.Uscì con il fiatone sedendosi su una panchina.
<<come al solito ottimo allenamento, ma nel doppio rit dovresti provare a->> le iniziò a dire Gojo, senza però essere ascoltato dalla ragazza che, anzi, lo interruppe <<Gojo possiamo parlare un attimo appena finisco di cambiarmi>> <<oh, certo, ti aspetto qua>> disse sorridente <<perfetto mi muovo>>.Si infilò il jeans con il quale era venuta quel giorno, si diede una sciacquata e si rinfrescò un po' 'posso farcela, non è niente di grave' si ripetè la ragazza respirando per poi prendere il borsone e uscire dallo spogliatoio.
<<ehi, allora che mi dovevi dire?, se è un appuntamento ti dico già che ti vedo come una sorellina insomma>> scherzò lui ridendo, provocando un piccolo sorriso anche alla
mora che però tornò subito seria <<lascio la società>> disse secca e vide il sorriso di Gojo spegnersi piano piano <<scherzi?>> le chiese incredulo, ottenendo solo un segno negativo da parte della ragazza <<e perché?>> domandò quasi alterato <<ho trovato un altra società>> mentì in parte abbassando lo sguardo <<quale?>> <<questo non posso dirtelo>> ammise colpevole <<non puoi davvero lasciarmi, ti alleno da una vita e prima di me era mio nonno a farlo, non puoi seriamente andartene da un giorno all'altro>> disse agitandosi e facendo sentire in colpa ancora di più la ragazza che si trattenne dal
piangere <<mi dispiace Gojo>> si morse un labbro per non scoppiare in quel momento.Raccolse il borsone da terra e girò le spalle all'uomo con i capelli bianchi prima di dire qualcosa di troppo.
Lo lasciò li impalato da solo <<ciao>> sussurò in modo impercettibile uscendo poi dall'edificio.Trovò ovviamente già parcheggiata fuori l'auto rossa di Sukuna.
Ci salì sopra velocemente e fu solo li dentro che si prese il lusso di far scorrere le lacrime che stava trattenendo.
In una situazione normale non avrebbe mai pianto davanti l'uomo accanto a lei, ma in quel momento non le importava, alla fine era tutta colpa sua e aveva tutte le ragioni per farlo.
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gangster - sukuna
RomanceDue persone completamente diversa Satō Yuki con una vita abbastanza semplice, molto brava nel suo sport e piena di passioni e itadori Ryomen, passato difficile, parte della yakuza e pieno di segreti. Riusciranno i due a far funzionare le cose tra di...