Capitolo 11

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Guardò alle sue spalle dal riflesso nello specchio e notò la figura di Sukuna farsi spazio nel bagno, con passo calmo e lento.
In faccia aveva stampato il suo solito sorrisetto da schiaffi, gli occhi guardavano quelli della ragazza dal riflesso e si prendevano gioco di lei.

<<te ne sei andata così di fretta, ti sei eccitata per così poco, Yuki?>> le domandò arrivandole alle spalle e intrappolandola tra lui e il mobiletto del lavandino.
<<non mi sono assolutamente eccitata>> rispose prontamente <<davvero?, perché i tuoi capezzoli dicono tutt'altro>> disse abbassando lo sguardo facendosi seguire dalla ragazza che effettivamente notò quello che l'uomo le stava dicendo.
Con un po' di difficoltà si girò verso di lui guardandolo in faccia <<è solo il freddo>> ribattè acidamente non volendogliela dare vinta.

Sul volto dell'uomo apparve un sorriso quasi sadico, era diverso rispetto a quello che aveva praticamente sempre, aveva un qualcosa che inquietò la ragazza.

La mano dell'uomo si insinuò  nello spacco del suo vestito salendo rapidamente lungo la coscia, lasciando una scia di brividi dietro di se.
<<che stai facendo? potrebbe entrare qualcuno>> lo rimproverò la ragazza, ma senza pensare davvero le parole che aveva appena pronunciato, non avrebbe mai voluto che smettesse, provò a pronunciare un altra frase per provare a fermarlo, ma si bloccò di colpo quando la mano dell'uomo arrivò alle sue mutandine di pizzo nero che si erano già inumidite a causa sua.

<<sei bagnata sempre per il freddo?>> la provocò <<non sono bagnata>> provò a negare sempre più imbarazzata <<ah no?>> disse togliendo le dita da sopra il tessuto e portandogliene due alla bocca, Yuki senza pensarci la aprì quasi come di riflesso senza effettivamente pensare a ciò che stava facendo.
<<senti il tuo sapore?>> le chiese solo per vederla agitarsi ancora un po'.

Yuki non abbe la possibilità di rispondergli dato che aveva la bocca riempita dalle sue dita che stava spingendo sempre più in profondità causandole un conato di vomito che riuscì a trattenere pizzicandosi leggermente il palmo della mano.
<<hai un talento Yuki complimenti, chissà se riesci a resistere così bene anche se invece delle dita dovessi mettere qualcos'altro>> disse vago con tono tranquillo.

Sfilò le due dita dalle sue labbra e camminò verso la porta del bagno aprendola per far passare anche Yuki, che spinta da un desiderio primordiale la superò chiudendosela alle spalle.

<<dai su fammi vedere che sai fare>> la spronò rimanendo in piedi al centro della piccola cabina bagno.
La ragazza si sentì in difficoltà, non era la prima volta che faceva una cosa del genere eppure ora sentiva un insolita ansia che le gravava sulle spalle, Ryomen aveva così tanta esperienza rispetto a lei, faceva sesso con delle prostitute che facevano questo come lavoro, insomma era abituato al meglio e lei sapeva di non essere neanche lontanamente paragonabile a loro.

Prese un respiro profondo e si inginocchiò davanti all'uomo che rimase sorpreso dal suo gesto che sembrava così sicuro.
L'erezione era già bella che evidente attraverso il tessuto dei pantaloni neri che si erano tesi.

La ragazza trovò il coraggio di sbottonargli il bottone e abbassare la cerniera. Lo fece con la massima calma e delicatezza, provocando addirittura uno sbuffò all'uomo per l'impazienza.

I boxer neri vennero abbassati giusto quel poco che bastava per liberare l'erezione.
Yuki rimase a guardarla per un attimo spaventata, non aveva nulla a che vedere con quello del suo vecchio ragazzo.

Deglutì a vuoto, prima di coprire l'arcata dei denti inferiori con la lingua e prendere solo la punta tra le labbra.
L'uomo non aspettandosi neanche quel gesto buttò leggermente la testa indietro soffocando un gemito.
Rimase a giocare con la punta fino a scendere sempre più giù, arrivò quasi alla base prima di incominciare a fare avanti e dietro con la testa.

gangster - sukuna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora