CAPITOLO 18

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                                                                                      -BACK TO YOU-

Mi ero già chiusa in camera mia dopo cena, ma più tardi uscii. Scesi le scale verso il piano terra, e andai in cucina per bere un po' d'acqua. La stanza fu illuminata dalla luce color bianco-azzurro del frigorifero, per poi tornare al buio quando lo richiusi. Ad un tratto sentii un rumore: sembrava provenire dal giardino. Mi guardai un attimo intorno, poi misi giù il mio bicchiere con l'acqua e mi diressi verso la porta che dava sul retro...



"Ma porca...!" Ashton quasi imprecò, inciampando in qualcosa che era per terra.

Nonostante avesse gli occhiali, faceva fatica a orientarsi nel buio. E inoltre gli stavano anche per cadere... mosse un piede sul prato, e si accorse che si trattava di un pallone. Lo colpì con il piede, non esageratamente forte, e il pallone rotolò in avanti, sparendo nel buio...


Aprii molto piano la porta sul retro, senza fare rumore. Un attimo dopo, però, mi arrivò davanti ai piedi il pallone di mio fratello...lui era in camera sua, come diavolo era possibile? Ma...se fosse stato un ladro? Andiamo Allison, non essere sciocca...ero sicura che non fosse così (e forse lo speravo anche). Feci un passo in avanti, scavalcando il pallone. Intravidi una sagoma, ma mi feci coraggio e andai avanti leggermente. C'era qualcuno, ne ero certa: mi ero portata fuori una torcia, così,quando pensai di essere abbastanza vicina a chiunque fosse lì,la accesi...

"Non sono un ladro, lo giuro...!!" urlò una voce, e per poco non feci un salto per lo spavento.

"Ma che diavolo..." stavo per dire, ma mi interruppi quando lo vidi in faccia "Ash...?!"

"Sei tu, Alli...?"

"Hai gli occhiali...??" fu la prima cosa che mi venne da chiedergli, non so perché. Non sapevo portasse gli occhiali da vista.

"Come...? Oh sì, di solito uso le lenti,ma la fretta, ero in doccia,e poi il telefono..." iniziò a dire cose confuse.

Improvvisamente mi ricordai del messaggio che gli avevo lasciato in segreteria, ma anche di non sapere come parlarne...

"Oh scusami..." mi disse lui "Ho fatto tutto di corsa, e sono...sono un po' confuso. Ma mi sembra che dobbiamo parlare...giusto?"

Annuii, un po' incerta "Sì ma...aspetta, accendo una luce..."

Andai ad accendere una delle lanterne di mia madre, appesa accanto alla porta. Ora riuscivo a vedere Ash: era vestito con una tuta, penso, e scarpe sportive (credo Vans, non ci feci molto caso), e portava un paio di occhiali da vista con la montatura nera. I capelli erano spettinati come al solito, se non un po' di più.

"Mi spiace, forse ho svegliato qualcuno..." mi disse Ash.

"No...io non stavo dormendo, e gli altri sono tutti in camera..." risposi.

"Ah, bene..."

Non era facile, per niente. Ma era quello il momento per parlare, chiarire, chiedere scusa o fare ciò che era necessario fare, lo sapevo. Lo sapevamo tutti e due...



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HEY <3

ce l'ho fatta a pubblicare un nuovo capitolo anche di questa, non ci credo.

Spero vi stia piacendo, commentate come sempre!

Elle xx

I LOVE TO HATE YOU x  [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora