Sembra conoscermi

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Esco dall'edificio stringendo al petto i libri di diritto penale e cerco di non maledirmi troppo per aver dimenticato l'ombrello che mi sarebbe servito adesso, dato che sta scendendo giù una pioggia torrenziale e la macchina è parcheggiata a quasi...

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Esco dall'edificio stringendo al petto i libri di diritto penale e cerco di non maledirmi troppo per aver dimenticato l'ombrello che mi sarebbe servito adesso, dato che sta scendendo giù una pioggia torrenziale e la macchina è parcheggiata a quasi cinque minuti a piedi.

Li infilo dentro alla giacca e mi rassegno al fatto che i miei capelli, dopo il lavandino che prenderò, diventeranno un nido in cui gli uccelli potranno trovare fissa dimora.

<<Isabel, aspetta!>> Mi volto cercando il mio ex e arrendendomi al fatto che questa giornata potrà andare di male in peggio.

<< Cosa vuoi Liam?>> Sbuffo ma, a quanto pare, il mio tono di voce scocciato non fa recepire il messaggio perché mi viene incontro e mi sbarra la strada.

<<Possiamo parlare?>> I suoi occhi color nocciola si fissano nei miei mentre gocce di pioggia si infilano nel colletto della mia giacca aumentando la mia frustrazione.

<< Come vedi sto scappando alla macchina e, se non te ne fossi accorto, siamo nel bel mezzo di una tempesta e non posso permettermi malanni, non adesso che stanno iniziando gli esami. Perciò scusami, ma parleremo un'altra volta. Devo andare.>>

Aumento il passo e mi fiondo dentro alla macchina, le scarpe sono completamente fradice, i capelli si stanno già annodando ma per fortuna i libri sono salvi, non mi perdonerei mai se il marasma di appunti che ho preso in questo periodo andassero rovinati.

Se normalmente mettermi alla guida mi aiuta a rilassarmi, oggi non funziona nemmeno questo. A casa si respira un clima pesante, osservo i miei genitori e dentro di me ho la sensazione che ci sia qualcosa che non va, che li preoccupa. All'università, invece, gli esami si stanno avvicinando e così anche il timore di non farcela. E per quanto riguarda Liam, il mio ex storico, non so nemmeno cosa pensare. Dovrei stare male perché dopo quattro anni insieme ha deciso di lasciarmi ma, in realtà, dentro di me serpeggia una calma anomala. Non dico di non esserci rimasta male, anzi, però ero talmente chiusa nella mia bolla da non avere colto i segnali, ma mai mi sarei aspettata una rottura. Siamo cresciuti insieme, abbiamo creato mille progetti e sognato mille avventure ma un giorno ha deciso di confessarmi che l'amore che provava era sfociato in bene e che era ora che le nostre strade si separassero.

Ammetto di non essere una ragazza impulsiva, non ho di certo perso la testa dopo il suo discorso ma dentro di me sento che avrei dovuto provare qualcosa di più di un lieve dolore. Forse mi sono resa conto che anche io verso di lui provo solo del grande affetto ma la mia vita frenetica è come se non avesse lasciato tempo e spazio per analizzare questa situazione. A quanto pare però Liam ha avuto più occasioni e coraggio e mi ha lasciata. Il problema è che adesso si è pentito e vuole tornare insieme ma ormai la nave è salpata e la mia vita ha preso una strada differente dalla sua.

Osservo le macchine viaggiare nelle corsie vicino alla mia persa nei miei pensieri quando una lieve sensazione di disagio si impossessa di me. Alzo gli occhi sullo specchietto in alto e noto un suv nero dai vetri oscurati che sembra voglia baciare il mio baule perchè è talmente vicino che se dovessi frenare bruscamente il conducente non avrebbe tempo di reagire.

<< Accidenti puoi evitare di starmi così attaccato?>> Borbotto cercando di prendere distanza ma il semaforo che diventa rosso mi costringe a fermarmi.

Fisso la targa della macchina davanti a me quando un lieve ondeggiare mi fa subito capire che il suv si è appoggiato al mio paraurti posteriore. Normalmente il mio carattere forte e irruente mi guiderebbe e mi farebbe scendere e prendere a parole il deficiente alle mie spalle ma un'ulteriore occhiata mi mostra che alla guida c'è un uomo con un cappellino abbassato sulla fronte e un grosso paio di occhiali che, con la pioggia che sta scendendo a secchiate, non dovrebbero servire. Al suo fianco un altro uomo, incappucciato, sembra osservarmi e ne ho la conferma quando un lato del suo sorriso si alza in maniera strafottente e inquietante e la sua mano mi saluta lentamente.

Appena il semaforo diventa verde metto la freccia a destra e cerco di seminarlo ma lui continua a starmi dietro e ho la dimostrazione che mi stanno seguendo quando sterzo bruscamente, faccio inversione a U e loro fanno lo stesso.

Prendo un lungo respiro e la mia mente viaggia in cerca di una via di fuga quando all'improvviso una segnaletica mi informa che a meno di 100 mt si trova una caserma di polizia. Appena le sono davanti inchiodo e parcheggio e questo fa desistere i due uomini dal continuare a pedinarmi.

Con occhi sbarrati osservo l'edificio davanti a me e il mio cuore batte talmente forte da sentirlo risuonare nelle orecchie. Le mani tremano. La mente viaggia.

Cosa diavolo volevano da me?

Chi erano?

E soprattutto, perché sembravano conoscermi?


E soprattutto, perché sembravano conoscermi?

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Buonasera Fanciulle.🤍

Ecco il primo capitolo di The Protector in cui Isabel si rende effettivamente conto che qualcosa non va. Ma cosa? E chi sono le persone che la stavano inseguendo?

Se siete curiose di scoprirlo non vi resta che rimanere connesse.

Se la storia vi piace non esitate a mettere una stellina e lasciare un commento così da fare due chiacchiere librose. 🤍📖

Alla prossima. 📖


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