~Riuscirò a riveder l'amore~

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12/01/2030

Caro diario,
Nonostante questa sia una delle pochissime volte in cui io ti abbia usato, non sei servito a nulla.
Ma comunque, voglio darti un'ultima possibilità.
Tra poche ore lo rivedrò, rivedrò quella che per me è stata la più grande influenza e delusione della mia vita.
Cosa dire? Nulla.
Sono confuso, non capisco se bramo rivederlo o no.
Non capisco.
Da quando ho ricordato quel poco di quella notte tutto è cambiato.
Tutto mi sembra più... stupefacente.
Io, che ha sempre messo il mio dovere davanti a tutto, che ho sempre seguito con ligio rispetto gli ordini, quella notte misi i miei desideri davanti alla ragione.
Misi lui davanti alla ragione.
Ho ricordato, ma non ricordo nulla di quella splendida, calda, dolce, spregevole serata.
Non ricordo i suoi comportamenti, le sue risposte.
Non ricordo le sue parole o suoni, che aveva creato solo per me.
Non ricordo quella bellissima melodia intonata per il mio piacere.
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Forse ora non capisco.
Non capisco che desidero risentire quella melodia.
Sogno e risogno il suo volto, o quello che risco a ricordare.
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Forse ora non capisco, e magari non capirò fino a quando i nostri sguardi non si incroceranno

Reich.





Reich. P.O.V.

Era solo il suo ritorno.
Nulla di più.
Eppure bramavo quella candida voce, così melodiosa come il canto di una sirena.
Una perfetta similitudine del nostro rapporto: lui era la dolce sirena ad io ero il marinaio incantato dalla sua voce.
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Solo un incontro- solo un incontro-solo un incontro-sol-

"Padre, sei pronto?"

Salò si rivolse a me da dietro la porta di camera mia.
La mia bellissima camera.
Con il mio letto.
Un letto matrimoniale.
Per noi du-

Ma che cosa sto pensando!?

Per noi due?

Per noi due~
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Un film di noi a letto accoccolati l'uno sull'altro passo davanti ai miei occhi

Ma da quando sono così romantico?

Chissà se ho fatto lo stesso effetto su di lui.
Quella sera era stato lui ha fare il primo passo~
Era stato lui ad iniziare tutto.
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ma chi volevo prendere in giro, non sò nemmeno io perchè sono così.
Salò ancora mi aspettava fuori dalla stanza, non aveva più parlato dalla frase di prima.
Uscii dalla stanza e per divertimento gli disordinai i capelli.
Mi guardò storto e senza proferire parola se ne andò via.
Credo sia ancora arrabbiato con me riguardo alla discussione di qualche serata fa.
No dissi nulla, aveva sempre avuto un carattere complicato, e mi dirisi anche io verso la nostra auto.
Ad aspettarmi c'erano Salò, Germania che doveva trovarsi con il suo fidanzato, Italia, e poi anche mio padre.
Aspetta, mio padre?!
I.T?!
Lo guardai un po' sbigottito, non mi aspettavo volesse vederlo anche lui, ma non chiesi domande.
Se lui non diceva, allora era meglio non chiedere.
Salimmo in macchina, pensavo che avrei guidato io, e invece il mio caro vecchio paparino si mise al volante.
Forse non aveva tutti i torti, l'ultima volta che avevo guidato la sua macchina ero riuscito ad andare a sbattere contro un muro.
Il 'discorso' di quella serata non lo dimenticherò mai.

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