𝙍𝙤𝙭𝙞𝙚

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La peggior sensazione è quella in cui ti senti sola,costantemente sola e per colmare questo vuoto che ti travolge l'unica strategia per uscirne è 𝙛𝙖𝙧𝙡𝙖 𝙛𝙞𝙣𝙞𝙩𝙖 𝙥𝙚𝙧 𝙨𝙚𝙢𝙥𝙧𝙚 ma poi ripensi a quello che la vita ti ha offerto e ti of...

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La peggior sensazione è quella in cui ti senti sola,costantemente sola e per colmare questo vuoto che ti travolge l'unica strategia per uscirne è 𝙛𝙖𝙧𝙡𝙖 𝙛𝙞𝙣𝙞𝙩𝙖 𝙥𝙚𝙧 𝙨𝙚𝙢𝙥𝙧𝙚 ma poi ripensi a quello che la vita ti ha offerto e ti offre ,così poi incominci a pensare alle persone che ti circondano e pensi a come ci starebbero se tu un giorno andassi via 𝙥𝙚𝙧 𝙨𝙚𝙢𝙥𝙧𝙚.
A cosa farebbe un Amine oppure un Naha, a quando ormai il tuo corpo è sotto terra e la tua anima in cielo libera espolardo ogni parte del paradiso .
Andrebbero al cimitero davanti la tua bara per parlare delle paranoie che li affliggono sperando che tu li possa sentire e dargli un consiglio?

- Roxie perché piangi?- chiese Anas mentre addentò un biscotto,alzai di scatto la testa verso il ragazzo e non esitai ad abbracciarlo,avevo bisogno d'affetto quello che da piccola vedevo come un gesto troppo lontano da me
- Ma che ti prende Rox- Amine si alzò dal divano e venne verso la mia figura unita a quella di Anas
- No,nulla,sono solo triste la scuola mi sta facendo diventare pazza- feci una risata abbastanza nervosa sotto il loro sguardi confusi
-I-io ho bisogno di un po' d'aria,ritorno subito- sforzai un sorriso e corsi fuori il quartiere respirando l'aria d'aprile. Anche con una giornata di sole e con il cinguettio degli uccelli come melodia i miei brutti pensieri sapevano sempre dove mettersi per buttarmi giù di morale come se già non lo fossi.
Avevo camminato così tanto che mi facevano male le gambe e si erano fatte le otto di sera così ritornai sulla strada di casa .

Stavo facendo avanti e indietro nel salone di casa di Roxie,non rispondeva a nessuna chiamata a nessun messaggio, mi stavo preoccupando e non poco ma feci un sospiro di sollievo quando dalla porta spuntò la sua figura sudata e con il mascara scolato

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Stavo facendo avanti e indietro nel salone di casa di Roxie,non rispondeva a nessuna chiamata a nessun messaggio, mi stavo preoccupando e non poco ma feci un sospiro di sollievo quando dalla porta spuntò la sua figura sudata e con il mascara scolato.
Faceva male vederla in quelle condizioni  e non poterla aiutare,quando cercavi di capirla o di entrare nei suoi problemi lei ti respingeva perché aveva paura,aveva paura che creava disturbo o poteva risultare pesante,ma lei non sa che io stia aspettando il momento in cui lei finalmente si fiderà e si aprirà completamente pronto a trasmetterle tutto l'affetto di cui avevo bisogno
- Vatti a fare una doccia io ordino una pizza va bene?- le sorrisi dolcemente prendendo già il telefono,lei in risposta annuì solamente dirigendosi verso il bagno .

Stavamo mangiando e c'era un silenzio imbarazzante,cosa alquanto strana sopratutto fra di noi che fin da subito ci siamo trovati in sintonia sembrando che ci conoscessimo da una vita
-Roxie puoi dirmi che cazzo ti prende?- il mio tono era abbastanza infastidito da meritarmi uno sguardo abbastanza inquietante dalla ragazza
- Anas posso avere un momento no anch'io?- alzò giusto un po' il tono della voce e gesticolò nervosa,io annuì e continuai a mangiare silenziosamente.
Finimmo di mangiare e lei andò verso camera sua ma prima che lei potesse aprire la porta la presi dall'avambraccio facendole sbattere il suo petto contro io mio
- La smetti di essere così scontrosa?parla con me Roxie sono qua apposta per questo- la guardai nelle sue iridi verde smeraldo arrossate dal pianto
- Non ho nulla Anas- si liberò bruscamente dalla mia presa
- Fai quel cazzo che ti pare! sei sempre la solita antipatica permalosa - incominciai a gridare contro la ragazza che mi dava le spalle
- Io cerco d'aiutarti ma non mi dai la possibilità- dissi con lo stesso tono per poi perdere la pazienza e uscire da quella casa lasciando la ragazza in lacrime evitando un confronto

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