CAPITOLO TERZO: LA STORIA DI GORI E GORKI

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Ma Gori non poteva essere preso, voleva vivere. Superò la recinzione e incominciò a correre. Era dentro un cimitero, i lumini accesi delle tombe facevano sembrare quella situazione ancora più spettrale. Illuminando con due fari i militari si erano avvicinati, erano a un passo dal piccolo Deisein. Gori notò una buca, era una fossa preparata per qualche bara e lasciata vuota, un nascondiglio perfetto. Si lanciò nella sepoltura facendo un salto di pochi metri, atterrò di schiena sul terriccio umido. Sul fondo della fossa era tutto buio.

I passi dei militari si sentivano anche nell'oscurità della buca. Rumori che si avvicinavano a lui. Poi due urla strozzate, le grida dei militari, versi di dolore e ancora due tonfi, i due soldati che cadevano a terra privi di vita, uccisi da qualcuno o qualcosa.

Gori non capiva che stesse succedendo la fuori, cercò di sollevarsi facendo leva con le mani sul terriccio bagnato quando una voce vicino a lui, nel fondo della fossa, gli sussurrò qualcosa.

- Non preoccuparti. Ci ho pensato io a loro.-

Dimenandosi nella fossa Gori incominciò ad urlare:

-Chi cazzo!? Chi è!? -

Una mano afferrò nel buio il suo collo. Gori urlò ancora più forte tentando di liberarsi dalla presa.

- Io non permetterei a nessuno di sfiorarti. Tu e io siamo uguali. -

Gori riprese fiato, la presa della mano gli liberò il collo.

- Chi sei? -

- La terra. -

- La terra non ha voce! -

- Tu partecipi della mia sostanza, ti nutri del mio suolo e vivi perchè io esisto. Come ti chiami Deisein?-

- Gori.-

- Gorki?-

- No! Il mio nome è Gori!-

- Io sono te, io sono Gori! Il tuo corpo è il mio e il mio è il tuo!-

- Ma non possiamo avere lo stesso nome!-

- Allora io sarò Gorki. Fra noi non ci saranno distinzioni, io t'insegnerò la via della terra e tu sarai i miei occhi da Deisein a Cèlion.-

- A che ti servono i miei occhi Gorki?-

- A vedere meglio Gori.-

Dicono che il dolore non si possa descrivere. Un sentimento troppo personale per essere condiviso. La terra calpestata da milioni di uomini e Deisen soffre ogni secondo, ogni minuto, ogni giorno. Ha imparato a convivere col dolore e anche Gori imparò.

Così passavano i giorni e ogni sera il piccolo Gori si nascondeva dai militari nella stessa bara. Non andava più nessuno al cimitero dopo la notte di sangue, si era diffuso il terrore e dopo le otto di sera suonava il coprifuoco per tutti, uomini e Deisen.

- non altri alimenti giovane Deisen, ti nutrirai esclusivamente di terra! -.

Ripeteva continuamente la terra, Gorki. Dopo tre settimane di dieta basata esclusivamente sul suolo Gori aveva imparato a manipolare la materia della quale si alimentava e così diede un corpo a Gorki, manipolando l'argilla. In principio lo costituì come un adolescente, col passare degli anni Gorki cresceva insieme a lui, la terra si modificava e il ragazzo divenne l'uomo.

- disfati! - .

Urlava Gori quando desiderava che Gorki si dissolvesse, e in una nuvola di fumo via, Gorki era scomparso.

- se continuerai a mangiare un giorno controllerai ogni lembo di terra, ogni granello di sabbia. Finalmente non ci sarà più distinzione fra la tua carne e me -.

Occhi di vetro. E l'uovo parlòDove le storie prendono vita. Scoprilo ora