Chiaro di Luna

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Le suonava veramente strano trovarsi a mangiucchiare della pizza e cantare nell'auto di uno sconosciuto come se fosse normale

<<ci sei quasi dai>> Rooster riprese a cantare battendo le mani sul volante
<<Kiss me baby, wooo feels good

Hold me baby, wellllll I want to love you like a lover should

Your fine, sooo kind>> Emma cercava di stargli dietro con scarsi risultati paragonando la sua voce a quella di un'oca strozzata

<<hai ancora tanta strada da fare, per oggi finiamo qui>> sorrise accostando lungo la strada ed invitandola a scendere dall'auto

<<questo posto è bellissimo>> subito dopo la grande spiaggia che si estendeva per chilometri vi era un' insenatura nascosta dalla natura stessa che non ricordava di avere mai visto

<<da qui si vede il cielo>> disse facendole scavalcare qualche piccolo masso <<niente luci artificiali>>

<<sei un pilota vero?>> lui la guardò e si sedette sulla sabbia rischiarata dalla sola luce della luna

<<da cosa lo hai capito?>>

<<da come l'hai guardato>> indicò il cielo senza dire che gli aveva ricordato lo sguardo di suo padre <<e le medagliette al tuo collo>> lui prese a giocarci

<<pensavo fossi perspicace>> rise <<mi hai illuso>>

<<mi fai scema solo perché sono bionda>> lei raccolse un po' di sabbia tirandogliela addosso

<<o perché sei una bambina>> la punzecchiò

<<ventotto anni non mi sembrano così pochi>> disse spontanea <<salvo che tu non ne abbia cinquanta>>

<<27 giugno 1984>> sistemò la sua camicia in stile hawaiano <<la signorina necessita di altre informazioni? Tipo colore preferito?>>

<<rosso>> rispose

<<passionale...mhm>> ci pensò su  <<nero>>

<<film preferito?>>

<<odio i film>> strinse le spalle

<<non ci credo!>> scosse la testa <<il mio è Titanic>>

<<passionale e romantica>> piantò i suoi occhi dritti nei suoi

<<ma tu non odiavi i film?>> lo spinse con la mano per rompere il contatto  <<vuoi dirmi che ti è scappata la lacrimuccia nel vedere Leonardo Di Caprio morire?>>

<<beh chi non lo conosce? E comunque non sono un tipo che piange>>

<<e che tipo sei?>> il suo tentativo fu inutile poiché senza pensarci si erano nuovamente avvicinati tanto da far sfiorare le loro ginocchia

<<uno di quelli che ti costringere a mandare a puttane il lavoro>> Rooster le prese la mano e iniziò a tracciare linee immaginarie sul dorso.

La guardò dritto negli occhi di nuovo e la vide distogliere lo sguardo.
Emma non riusciva a sostenere quegli occhi profondi, si ritrovò a girare la sua mano lasciando il polso scoperto e le parve quasi di sentire le vene pulsare nel suo orecchio

<<Bradley>> la tensione fra loro divenne palpabile e la voce roca con cui lui le aveva detto il suo nome non l'aiutava per niente

<<Bradley>> ripetè prima che lui le infilasse una mano fra i capelli lunghi per afferrarle la nuca e spingere le sue labbra contro quelle di Emma.
Fu come ricevere una scossa elettrica per entrambi, ruzzolarono sulla spiaggia ed Emma finì schiacciata sotto il corpo di Rooster: la collana con le targhette militari le scivolò sul seno facendola rabbrividire.
Non tanto però quanto la lingua di lui che si muoveva dentro la sua bocca: non le aveva chiesto permesso e si era già preso tutto senza alcun preavviso.
Rooster si staccò solo un secondo per respirare e lei ne approfittò per lasciare qualche bacio sulle cicatrici del volto, per graffiargli le spalle coperte ancora dal tessuto e come se l'ascoltasse lui si tolse prima la camicia e poi la maglietta bianca.
Emma stava già respirando affannosamente osservando le sue imperfezioni, lui non perse tempo avventandosi di nuovo sulle sue labbra e proseguendo baciandole la mandibola, il collo, la scapola e poi più giù fino al seno che con fare esperto aveva liberato dal top striminzito.
Il suono del cellulare di Emma distrusse tutto, almeno per lei, perché Rooster stava continuando a tenere le sue mani avvinghiate a lei, che con enorme forza di voltontà riuscì a fatica a riprendere il cellulare schiacciando per sbaglio il tasto verde

<<emma?>> la voce di suo padre

<<s..si?>> diede una spinta a Rooster che rotolò su un fianco

<<Penny mi ha detto che hai la febbre>> disse<<sto tornando a casa per vedere come stai>>

<<che?>> cercò di ricomporsi

<<a tra poco>> riagganciò

<<cazzo>> scattò in piedi mentre Rooster la guardò incrociando le braccia dietro la testa lasciandole finalmente ammirare dall'alto gli addominali e la pelle abbronzata

<<potrei fare tante cose per convincerti a restare>> si morse il labbro

<<rivestiti galletto>> lui rise ma, pur constandogli enorme sforzo, obbedì seguendola verso l'auto.

Top Gun: Rooster & Emma MaverickDove le storie prendono vita. Scoprilo ora