I can't live without you - Soukoku

- Capitolo XXVI - Sorella

Amaro, retrogusto sgradevole per eccellenza. Quel sapore che ti produce una smorfia al solo leggero sentore. Questo è l'unico. Il resto è solo liquido che sgorga giù dalla gola.

Amaro, l'unico aroma che sento. L'alcol mi piace, mi scaccia i pensieri, mi rilassa, e allora perché il sapore sta pian piano diventando così sgradevole?
La saliva impastata con la lingua, la gola stretta e le mani sudate. Che sensazione irritante.

Non mi sto guardando più di tanto intorno, l'ambiente circostante non mi suscita granché di interesse. Voglio solo tornare a casa e vedere Chuuya. Lo sto facendo per lui però, quindi mi tocca finire il prima possibile e andarmene. Come ho detto quello che mi sta succedendo non me ne frega più di tanto, noto il rumore, alquanto sgradevole, dei rigurgiti di alcuni o delle loro capoccie che sbattono sul tavolo, ormai inebriate dall'alcol.
Quanta poca resistenza.
Io vado avanti, a bere s'intende. Yosano pure. Mi fa piacere vedere che è una donna coriacea e che sa adattarsi alle situazioni, anche se non so decretare se questa sia una qualità o meno. Forse tutte le ragazze sono così... l'ultima volta che ho interagito con una donna è stato un sacco di tempo fa, quando ero da poco all'ospedale. Era l'infermiera che mi doveva portare il cibo. È durata qualche giorno, forse neanche, poi è svanita nel nulla e non l'ho più vista.

-GENTLEMEN SIAMO ARRIVATI ALLE FINALI. QUESTI ULTIMI 4 GIOVANI DOVRAMMO BERE QUESTE ULTIME 15 BIRRE, CHI FINIRÀ L'ULTIMA SARÀ IL VINCITORE! -

Cacchio, ancora 'sta voce irritante, ma non potrebbe stare zitto per una buona volta?

Poi mi accorgo della situazione. Ora si tratta di una gara di velocità, oltre che resistenza. Ne prendo una, Yosano pure. La finisco, quello alla mia destra ne prende un'altra, allora decido di cambiare strategia. Ne prendo due in una volta e le bevo entrambe. Gli altri due uomini contestano l'azione ma me ne sbatto altamente e così pare farlo anche la corvina. Ne mancano 4. Quello alla sinistra di Akino prova ad avvicinarsi a prenderla, ma la ragazza gli colpisce la mano con un boccale e lo prende lei, io prendo l'altro. Noto di essere in vantaggio... finché non mi ritrovo per terra.

Ma perché se sto con lei passo più tempo per terra che in piedi o seduto?!

-EHI YOSANO COSÌ NON VALE - urlo, vedendo che mi sta rubando il boccale e sta finendo l'ultimo contemporaneamente. Quella brutta bastarda mi ha rotto una gamba dello sgabello dandoci un colpo col piede. Cazzo.

-E chi l'avrebbe detto scusa?

-EBBENE, SIGNORI E SIGNORE, ABBIAMO UNA WINNER! QUESTA BELLISSIMA RAGAZZA DAI CAPELLI CORVINI E LO STOMACO DA UBRIACONA! -

Poi una voce. Quella dell'uomo precedentemente alla mia destra, che stava gareggiando con noi. Un urlo e una porta sbattuta.
Ovattato, sfumato, dissolto.

Poi ancora un sapore, come all'inizio.
Uno aspro, che si fa spazio nelle viscere della mia gola. Schifoso, ripugnante, fuorviante dal mio desiderio del sapore ricercato. La bocca mi si riempie di saliva, al contrario dolce come la mollica del pane. I muscoli contorti si distendono lungo il corpo e le pupille le percepisco dilatarsi.
O dolce carne, o sapore cotanto bramato, desiderato e atteso.
Se solo potessi averne ogni qualvolta ne desiderassi un pò.
Ora posso assaporarne il colore, il suono, la consistenza, il grido.
Morbida è la consistenza, come si lasciano lacerare i tendini facilmente dai miei canini. Come fare a non godere di cotanta bontà umana. La razza, quella mi fa schifo. Talmente ripugnante da farmela volere, possedere, assaporare.
Un grido, il sangue.
Un morso sul collo, una reazione istantanea correlata. Se gli si stacca un muscolo la reazione sarà una contorsione della colonna vertebrale dal dolore incontenibile, un semi stridulo e lo spalancamento dell'apparato boccale.
Uno sgorgo di fluido rosso si fa stazione nella sua bocca, dandomi la possibilità di assaporarne l'essenza fresca. Due dita per spalancargliela e la lingua per assaggiare. Poi le stacco e gli infilo una mano in gola fino ad arrivare all'intero braccio, riuscendo a toccarli la trachea.
Con l'altra mano tiro fuori il bisturi.
Un taglio netto tra i due muscoli del polpaccio, poi un'altro che va dalla riga in mezzo ai capelli, lungo tutto il viso, il torace, fino ad arrivare ai genitali, tagliati in un veloce e conciso colpo.
Da ora in avanti cosa gli servirà venire fin in un posto del genere senza niente?