Chuuya povDopo una nottata di lunghe cure a quel disabile senza tetto d'un Dazai, che finalmente è uscito, o almeno sembra, dalla convalescenza, sono tornato alla mia solita, ripetitiva e monotona vita da
studente delle superiori.Ora come ora sono nell'aula di Algebra.
Credo che questo basti per far capire la mia situazione mentale.
La professoressa sta spiegando solo da due minuti e io già non ho capito una sega. Per essere precisi non capisco niente dalla prima media, essendo rimasto indietro da anni.
La finestra è certamente meglio di quella sua faccia da vecchia decrepita, piena di rughe e trucco, che si ritrova.
Fuori, invece, è una di quelle tipiche giornate dove preferiresti stare sotto le coperte, tutto infagottato a goderti il caldino accumulato durante la notte.
Quelle umide e fredde, dove l'acidità del vento gelido ti penetra nelle ossa, una di quelle dove sicuramente non hai voglia di algebra alla prima ora, ecco.
Per di più con due ore di fila.Piango, giuro. Non ce la faccio già più.
Vorrei che il mio cervello esplodere in questo preciso istante in un miliardo di pezzettini di carne e che schizzasse su quelle teste di cazzo dei miei compagni. Così, BOOM, in un attimo.
Era un bravo ragazzo, dicevano.Dal buco nel muro chiamato finestra, perché si, a quest'ora del giorno è già tanto se riesco a riconoscere cos'è, si vede l'albero di ciliegio, ormai sfiorito, e un muretto dietro al quale si estendono numerosi metri quadrati di case e condomini. La mia attenzione, però, si concentra esclusivamente su un oggetto vivo, animato ma immobile, il solito gatto nero che oramai ha preso l'abitudine di appollaiarsi lì, su quel muretto color rosso ceramica. Capita spesso, durante le lezioni, che ci fermiamo a fissarci a vicenda, con lui i suoi occhi neri e io con i miei.
I suoi mi ricordano quello dello sprecabende. Pazzesco, eh?
Ci conosciamo non da tanto, neanche una settimana sarà, eppure il suo unico occhio mi è rimasto impresso, come un colpo di fulmine, come un ricordo orami congelato in una parte abissale della mia mente, come un ricordo riaffiorato.Che fastidio, i ricordi.
Ci combatti giorno e notte con loro, in una guerra senza fine e senza scopo ma, nolente o dolente, ti danno piacere. Sono cose passate, momenti che non possono più ritornare, eppure, per quanto brutti possano essere, rimangono tali, ricordi.
Scusate per questa tiritera inutile, ma mi piace immergermi nei miei pensieri e nelle mie riflessioni durante le ore scolastiche, mi danno quel senso di libertà.
Tutto ciò fino a quando non senti il tono della voce della professoressa cambiare, e allora ti accorgi che non ti puoi più permettere il lusso di fare dei discorsi introspettivi senza disturbi esterni. Quando la sua voce diventa più stridula del solito, scocciata, dove le poche ore di sonno si fanno sentire nelle note più basse delle frasi e dove l'acidità delle parole ti da fastidio anche se non sei il diretto interessato.
Ecco cosa succede quando entra la bidella.
Con sé pare avere un ragazzo, o almeno è quello che ho capito non avendo staccato un attimo gli occhi dai suoi.
Le frasi scambiate tra le due donne sono noiose, banali. Tutto ciò ben distante dall'essere interessante per me, finché la vecchia non chiede al ragazzo nuovo di presentarsi alla classe. Di sottofondo c'è un leggero chiacchiericcio ma non ci faccio caso, non mi interessa.
Conosco questo tipo di situazione. Quelle dove il ragazzo nuovo è al centro dell'attenzione, dove viene bombardato di domande e lui, tra l'imbarazzo e l'ansia che gli scorre nelle vene, cercherà di arrampicarsi sugli specchi in cerca di ossigeno.Ora però è diverso.
-Dai, su, presentati -
Silenzio.
-...?-
Ancora silenzio.
-Senti, non ho tempo da perdere con uno a cui hanno tagliato la lingua, dai, su, siediti vicino alla ragaz-cioè, volevo dire, ragazzo, coi capelli arancioni - dice la prof. con così tanto fastidio per non avere visto il giovane tremare al suo cospetto ed eseguire i suoi ordini come un burattino.
Poi sento dei passi.
Si sta avvicinando a me.
È nuovo quindi dovrò fargli capire che deve farsi i cazzi suoi e che non mi deve cagare la minchia fin da subito.
È così che ho fatto con gli altri. Difatti nella mia classe non conosco praticamente nessuno che non sia il capoclasse, tenendomi lontano da tutto e da tutti e devo dire che funziona.
Loro mi stanno lontano, conoscendomi come il frocio e il puttaniere di turno, e io da loro, essendo che non voglio fare conoscenze e preferisco nettamente essere lasciato in pace. Mi basta e avanza Yosano.Se nessuno ti conosce davvero e per di più ti odia non si interesserà mai del perché hai delle occhiaie che ti arrivano per terra, del perché dormi in classe, dei numerosi segni e lividi sul corpo etc... percui va meglio così.
Non ho mai avuto bisogno di qualcuno che mi capisse davvero percui va bene così.In tutto questo trambusto di pensieri e situazioni intorno a me io non ho ancora staccato gli occhi da quelli del gatto. Sono così scuri, profondi e sporchi. Come i suoi. Mi ricordano molto quelli di quella sera, quando l'ho visto lì per terra, con il braccio grondante di sangue, ormai irriconoscibile. Occhi di una persona vuota, malata, una che ha perso tutto ma di cui non gli importa più niente. È un controsenso vero? Eppure è così. Sembra una persona vissuta, anziana anche se giovane, morta anche se viva, guarita anche se malata. Dazai è un controsenso. Non lo comprendo ma allo stesso tempo lo sento vicino come non ho mai sentito nessun'altra persona in vita mia.
-Non lo capirò mai - dico, sbuffando, come parlottando tra me e me, ma ad alta voce.
-Chi non capirai mai Chuu? -
- ‐ Angoli autrice - - - - ‐ - - -
SALVE GENTE.
scusate per questi 15 giorni di assenza, ma vi assicuro che non è stata colpa mia. Ho pubblicato quando avevo la febbre e quando andavo a scuola, ma in questo periodo non ce l'ho fatta. Se volete lamentarvi con qualcuno fatelo con mio padre, che è colpa sua se mi tocca pubblicare alle 4 di notte, ma questi sono dettagli. Scusate per il capitolo paccoso e di transizione con pochi avvenimenti, ma ne avevo bisogno a livello psicologico. Ora vi saluto gente e si, ieri alle 2 sono riuscita anche a fare un piccolo disegnino
(sempre soukoku) che devo finire.Spero che stiate bene e...
AL PROSSIMO CAPITOLO GENTE- - ‐ - - - - - ‐ - - - - - ‐ - - -
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I can't live without you - Soukoku
FanfictionAlternative au Dove Dazai è uno ragazzo che viene da un ospedale psichiatrico e Chuuya è uno studente delle superiori bullizzato e che spera di diventare un cantante. - ‐ - - - - ‐ - - - - ‐ - - - - ‐ - - Scusate, non sono brava a fare le introduzi...