Capitolo 18

8.7K 396 15
                                    

|ALIS POV|

Imbarcata sull'aereo, un hostes molto carina mi condusse al mio posto.
Stavo vicino al finestrino a guardare fuori, quando un ragazzo biondo platino mi si sedette vicino "Piacere io sono Troy" mi porse la mano che strinsi un po incerta "Io sono Criss" feci un falso sorriso per tranquillizarlo che stavo bene, ma credo che non feci altro che spaventarlo "Te perche vai a Las Vegas?"ma questo i cazzi sua no?? "In vacanza" "Wow!Quanto ci stai?"uff, non voleva smettere di farmi tutte queste domande? "3 settimane..." annui con la testa, pero questa volta ero io volevo fare i cazzi sua cosi da vedere quando e stancante "E te?" "Oh..io staro per 2 anni...per lavoro"
Fummo interrotti da una voce che ci diceva che dovevamo partire quindi di legarci le cinture di sicurezza.
Il viaggio fu normale, anche perche io avevo viaggiato tante volte in aereo.
Salutai Troy felice di non vederlo piu e iniziai a cercare il mio nome tra quelli scritti sui cartelli...eccolo "Ciao, io sono Criss" era un uomo vestito tutto di nero con un cappello dello stesso colere "Ciao signorina, io sono il suo automobilista di queste 3 settimane a Las Vegas" dovevo aspettarlo che questo era opera di mio padre.
Salì sull'Audi nera decappottabile e partimmo portandomi alla casa affittata che era mia per 3 settimane!
Più che casa era una villa perche aveva non una, ma due piscine: una grandissima ma normale invece l'altra piu piccola ma con la schiuma.
Inoltre aveva anche un grandissimo giardino anteriore dove c'erano tutti fiori strani e colorati.
Dentro la casa era mozzafiato, aveva muri interi fatti di vetro, luci colorate sul pavimento ma quasi svenni quando entrai nel bagno e al posto del pavimento normale trovai un pavimento fatto di vetro e che sotto c'erano una miriade di pesci tropicali con coralli e sabbia.
Mi sembrava di vivere un sogno...
Era l'ora di cena ed io avevo una fame da morire ma il peggio era che dovevo cucinarmi da sola...
Per questo optai di andare ad un ristorante tipico di questo paese.
Mi vesti con una gonna fiorita, una 'maglietta' se si poteva così chiamare a forma di croce corta, una collana di perle, una borsetta Chanel bianca e dei sandali rosa di velluto con il tacco quadrato.
Il mio autista mi porto ad un ristorante non molto lontano da casa, ma quando entrai trovai tutti ragazzi e ragazze che si baciavano e ballavano sulla pista da ballo posta al centro e con i tavoli intorno.
"Signorina con cosa la posso aiutare?" "Ehm...un tavolo per una persona che sia un po isolato grazie" gli sorrisi falsamente e lui mi porto ad un tavolo in un angolo:perfetto, volevo stare tranquilla almeno oggi.
Ordinai ma come non detto un ragazzo mi si avvicino "Hey bellezza, i miei amici ti vorrebbero conoscere... " Basta! Ero stanca, questa era una VACANZA! Santo cielo! Mi alzai e gli diedi un pugno su uno zigomo "Dirgli ai tuoi amici che non sono interessata e che faranno la tua stessa fine se mi daranno ancora fastidio" gli rimghiai contro.

Il nostro segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora