CAPITOLO 14

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-CHI HA OSATO FINIRE LE MIE DIVINE MASCHERE DI BELLEZZA PREFERITE?- sbraitò Jin guardando con gli occhi fuori dalle orbita lo scomparto vuoto.

Imbarazzato, Tae gettò un'occhiata di scusa alla commessa che li stava guardando e afferrò per un braccio il dio della bellezza, cercando di trascinarlo verso il reparto dell'alta moda.

-Dai, Jin, lascia perdere, sei già bellissimo così, non hai bisogno di quelle pacchianate...-

Borbottando oscenità, Seokjin si stava rassegando a seguirlo e a mettersi, la mattina successiva, delle fette di cetriolo sugli occhi per far scomparire le occhiaie. Sperando che nessuno, nemmeno il coniglio di Jungkook, lo vedesse.

Il dio della moda stava per tirare un sorriso di sollievo e ritornare a flirtare con le commesse per ottenere uno sconto su quel set di accessori Gucci su cui aveva messo gli occhi, quando appena dietro di loro si sentì un urlo femminile a metà fra l'isterico e il furioso.

-CHI LURIDA BOIA HA AVUTO L'ARDIRE DI ESAURIRE LE MIE MASCHERE DI BELLEZZA PREFERITE?!-

Jin si voltò come folgorato e vide una splendida donna con un cipiglio ancora più fiero di quanta fosse la sua bellezza, che fissava proprio quello scomparto vuoto.

Ritornò sui propri passi, mente Tae iniziava a essere preda del panico. Sapeva chi era quella donna, in diecimila anni aveva avuto svariate occasioni di avere a che fare con lei e, ultimamente, purtroppo, anche con i suoi rampolli. Non era una persona poi così pessima, ma con Jin proprio non poteva andare d'accordo, era una questione di principio.

-Che cosa intendi dire? Quelle sono le mie maschere di bellezza, nessun altro le può usare!- sibilò il dio della bellezza.

La donna non lo degnò di uno sguardo.

-Non dire scemenze, va' là, ti metti solo in ridicolo.-

-Qui mi sembra che l'unica a mettersi in ridicolo sia tu. Quelle erano le mie maschere di bellezza, tant'è vero che mi chiamo Kim Seokjin.-

-Cosa...?-

La donna finalmente si voltò a guardarlo.

Sbatté le palpebre un paio di volto, giusto per essere sicura di quello che stava vedendo.

-Ah, quindi sei di nuovo tu, il famoso e bellissimo Kim Seokjin del Pantheon Bangtan. E dire che avevo sperato di non rincontrarti mai più.- disse con un sorrisetto amaro, che Jin non tardò a ricambiare.

-Oh, ma guarda un po'. Afrodite. Chi è immortale, prima o poi, si rivede.-

-Piuttosto... Hai detto che quelle sono le tue maschere di bellezza preferite, mentre in verità sono le mie. Perciò devo evincere che sia stato tu a finirle, giusto?- disse la dea piantandosi le mani sui fianchi e aggrottando le sopracciglia.

-E dire che ti stavo per fare esattamente la stessa domanda.- ribatté il dio mettendosi un dito sulla guancia come se stesse riflettendo.

Afrodite perse le staffe. Quel giorno stava andando egregiamente da schifo. Prima di tutto aveva beccato quella screanzata di sua figlia a giocare a basket con uno dei Bangtan, e non aveva neppure potuto dirle niente; poi aveva beccato Ares a farsela con Freya; e ora Seokjin. Era decisamente una giornata no.

-Sentimi un po', damerino truccato, finiscila subito di cercare di sembrare più scemo di quanto già tu non sia, altrimenti ti cambio i connotati. Peggio: ti faccio tornare l'acne adolescenziale. Non so se, vecchio come sei, te lo ricordi, ma ti assicuro che è una grandissima rottura...-

-Tanto sarò comunque più bello di te.- la interruppe il dio.

Afrodite lottò con i propri occhi per impedirgli di uscire dalle divine orbite.

-Dunque è vero quello che si dice. Voi Bangtan siete proprio infantili.-

Eri: Per carità, Afrodite, ti voglio bene, ma una bella sprangata sui denti non te la risparmia nessuno.

Didi: Sempre disposta a prestarti la spranga.

-E, a ben pensarci, i New Generation sono molto meglio di voi.- continuò la dea, voltandosi ad esaminare uno scomparto di top sportivi.

Lu: Sia Seungmin che Sunoo sono dei gran fighi, ma no, in linea generale, i BTS non li supera nessuno, nemmeno te.

Afrodite: E chi cazzo sei te? Mi sembri quasi una comune mortale. Come ti permetti di parlarmi con questo tono?

Kira: *trascina via Lu* Quante volte di devo dire di smetterla di cercarti i guai, che tanto non ce n'è bisogno, che ci pensano loro a cercare te?

Jin si guardò attorno alla ricerca di Tae. Qual dannato che l'aveva convinto ad andare a fare shopping. E che, a quel punto, era strategicamente scomparso nel nulla, come pure la commessa.

Meglio così. Non avrebbero apprezzato quello che stava per fare.

Punto un divino dito contro gli scaffali pieni di vestiti di ogni taglio e foggia.

-INCATENSIMO DI MOVIMENTO NUMERO XTALICHEXE'UNNUMERO!- gridò sotto lo sguardo perplesso della dea della bellezza.

Tutti i vestiti iniziarono a muoversi, mulinando in aria, spiegazzandosi e, peggio di tutto, scombinando le acconciature dei due contendenti alla divina bellezza.

Non che questo fosse poi un gran problema. L'ultima moda era infatti quella dei capelli spettinati.

Afrodite si afferrò l'acconciatura con entrambe le mani e schivò un tanga che le si voleva infilare in faccia.

-BRUTTO IDIOTA CHE NON SEI ALTO! PER FARMI FARE QUEST'ACCONCIATURA CI HO MESSO BEN TRE ORE, E A MOMENTI MI VENIVANO LE PIAGHE DA DECUBITO, A FURIA DI STARE LI' SEDUTA COME UN PALO!-

Jin sorrise mente un cappello di Natale gli si posava delicatamente in testa.

-Lo so. È per questo che l'ho fatto.-

-SEI UN CRETINO! FARO' PRESSIONE SU ZEUS AFFINCHE' FACCIA PRESSIONE SUGLI ENHYPEN AFFINCHE'...-

-La stai tirando un pochino lunga, eh. Guarda che io devo tornare in tempo per fare da mangiare. Tra l'altro stasera Yoongi porta una sua amica...-

-IO. VI. DICHIARO. GUERRA!-


Ero stanca morta. È venuto uno schifo ultraschifo di capitolo. Preghiamo i Signori del K-pop che il prossimo sia meglio, o spacco qualcosa.

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