Malik is here

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Ah, mi sentivo così felice! Mi sentivo come se potessi spaccare il mondo!

-Malik is here.

Eryn boccheggiò, era rimasta senza fiato.
Guardò Zayn per un attimo, lui aveva lo sguardo perso nel vuoto e gli occhi lucidi.
Eryn si lasciò fuggire una risata strozzata e stridula che ben presto si sostituì in un pianto amareggiato.
«Per favore – sussurrò – dimmi che è uno scherzo» guardò Perrie.
Ella abbassò lo sguardo e scosse la testa.
Eryn, portò le mani sul volto e dei singhiozzi uscirono dalla sua bocca.
«Eryn, va tutto bene» sussurrò Zayn, ancora stupito dalla notizia, stringendo Eryn.
Ella, scosse la testa.
«Non va bene niente Zayn, vattene» sbottò, spingendolo via e correndo verso la cameretta.
Zayn, tirò un calcio al divano.
«Dannazione!» si lamentò.
Perrie, nascose un sorriso soddisfatto.
«Avevi detto che avresti preso la pillola!» gridò contro la bionda.
«Tra dire e fare c'è in mezzo il mare» citò, divertita e finalmente lasciandosi fuggire un sorriso.
«Puttana!» gridò, per poi tirargli uno schiaffo.
Il sorriso sul suo volto scomparve e si toccò la guancia dolorante.
«Sei un coglione – sussurrò, lasciando fuggire una lacrima – io ti denuncio» sussurrò, ancora stupita.
«Non lo faresti mai» sbottò Zayn.
«Se fossi in te, non sarei così convinto» rispose, tirando su il naso.
Zayn strabuzzò gli occhi.
«Però...» cominciò la frase Perrie, senza finirla.
«Però cosa»" sussurrò Zayn.
«Se a te venisse l'idea di venire ad abitare con me e di accudire nostro figlio, potrei dimenticarmi di questo schiaffo» esclamò divertita, accarezzando il labbro di Zayn.
Zayn non rispose e meditò cosa sarebbe stato più opportuno fare.
Nel mentre, la porta si spalancò e fece ingresso Jessica.
«Ehi, ciao Zayn!» esclamò, poggiando le buste della spesa all'entrata.
Poi, vide Perrie.
«Tu » domandò indicando la bionda.
Ella, inarcò le sopracciglia.
«Perrie, piacere... lei è la madre di Zayn?» domandò, allungando la mano verso la donna.
«Niente di simile, è una storia lunga» esclamò, stringendole la mano.
«Vi ho disturbati?» domandò.
«Jessica – sussurrò Zayn – devo parlarti»
Ella, stranita annuì, aspettando che Zayn cominciasse a parlare.
«Da soli» aggiunse.
«Su, non essere sciocchino, dopotutto sono la madre del tuo futuro figlio» esclamò Perrie, poggiando la mano sulla spalla di Zayn.
«Cosa?» gridò.
«Ecco cosa volevo dirti» sussurrò.
«Ma... tu... Eryn... - disse un po' confusa – a te non piaceva Eryn?» domandò, confusa.
«Già... ma a quanto pare non sono molto fortunato» disse.
«Zayn, quindi non si parla di fortuna!» sbottò Jessica.
«Sei semplicemente un coglione che mette incinta la prima che passa!» sbottò.
«Prego? - disse Perrie, offesa – io non sono una qualunque, io e Zayn ci siamo frequentati» sbottò.
«Zayn, prendi la tua roba e vattene, per sempre» gli ordinò Jessica, non avendo minimamente ascoltato Perrie.
«Jessica, non mi sembra una buona idea...» sussurrò Zayn.
«Eccome se lo è – esclamò – vai via!» ordinò, stringendo le mani sulla vita.
Zayn, abbassò la testa e si incamminò verso la camera.
Prese la valigia che aveva utilizzato il giorno in cui si era trasferito.
Gliel'aveva regalata Jessica e lui l'aveva riempita con i vestiti comprati l'esatto giorno.
Mise dentro tutti i suoi vestiti e poi la chiuse.
Rimase un minuto a pressare la valigia già chiusa, sperando che in quel momento sarebbe entrata Jessica, sussurrando che poteva restare e magari con dietro Eryn e Perrie.
Eryn magari avrebbe potuto correre verso di lui, stringendolo in un abbraccio.
Mentre Perrie, ancora sullo stipite della porta, avrebbe potuto ridere di come ci fosse cascato nel loro diabolico scherzo.
Ma ciò non accadde.
Nessuno aprì quella porta e lui rimase a pressare la valigia, cercando la forza interiore.
Sospirò e poi poggiò la valigia a terra.
Aprì la porta, socchiusa in precedenza e trascinò la valigia verso l'entrata.
Mentre si incamminava, sentì i singhiozzi di Eryn provenienti dalla sua cameretta.
Aprì leggermente la porta socchiusa, cercando di far il meno rumore possibile.
Ella, era seduta sul letto, stringeva le sue gambe al petto e aveva la testa poggiata sulle ginocchia.
Zayn, aprì di più la porta fino a spalancarla.
Eryn, alzò lo sguardo.
I suoi occhi erano rossi per colpa delle lacrime.
Aveva il viso arrossato e anche lei, voglia che qualcuno le dicesse che era tutto uno scherzo e che poteva smettere di piangere
«Vai via» sussurrò con voce strozzata quando lo vide.
«Io ritornerò, è una promessa» disse Zayn, avvicinandosi al letto.
«Vai via, non voglio che tu ritorni!» sbottò, scalciando.
«Eryn, io ti amo» disse, accarezzandole la guancia bagnata.
Avvicinò le sue labbra a quelle della ragazza, facendole coincidere in un dolce bacio.
Le lacrime che continuavano a scendere dagli occhi di Eryn, bagnarono anche il volto di Zayn.
Poi lei si staccò.
«Io tornerò, fuggiremo insieme e poi...» disse, accarezzandole le labbra.
«Poi ti sposerò» sussurrò, baciandola nuovamente.
Eryn si staccò dal bacio.
«Non lo farai, tu mi stai mentendo» sussurrò.
«Non sono mai stato più sincero di così» disse, accarezzandole i capelli.
«Zayn!» lo chiamò Perrie, con voce stridula.
«Ti amo» sussurrò, per poi uscire dalla camera.
Perrie, come lo vide, gli strinse la mano.
«Su, andiamo» gli ordinò.
Zayn alzò gli occhi al cielo e guardò con uno sguardo di scuse a Jessica.
«Addio Zayn» sussurrò Jessica, trattenendo le lacrime.
«Ciao Jessica, solo ciao» le promise.
A quel punto Perrie lo spinse fuori dalla casa.
«Sai, spero tanto che sia una femmina, le insegnerei a truccarsi, aggiustarsi i capelli e gli insegnerei ad amare la moda e a seguirla» disse, battendo le mani, mentre teneva a braccetto il ragazzo, annoiato.
«Cerca di essere meno prepotente e annoiato, ricordati che potrei sempre denunciarti e a quel punto ti arresteranno, so che ti stanno cercando» esclamò divertita.
«Cosa? - sussurrò stupito Zayn – come fai a saperlo?»
«Vuoi sapere troppe cose, piccolo» esclamò divertita, toccandogli il labbro.
Egli, le fermò la mano tenendola per il polso.
«Se fossi in te non lo farei mai più» disse divertita, liberando il suo polso dalla presa potente di Zayn.
Egli, alzò gli occhi al cielo.
«Non alzare neanche gli occhi, mi da fastidio, mi sento presa in giro»
«Tu non puoi comandarmi» esclamò Zayn.
«Sì, posso - esclamò divertita – perché non dovrei?» domandò.
Zayn, si avvicinò a un palmo di mano dal suo volto.
«Perché io sono molto pericoloso» disse con tono minaccioso.
«Che paura» esclamò ironicamente, spingendo invano Zayn lontano da lei.
Alla fine, decise di indietreggiare.
«Comunque – sorrise – andiamo a casa!» esclamò felice, stringendo il braccio di Zayn.

The boyfriend of the motherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora