Liam Payne

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"Potrei morire in un secondo, siamo tutti così... fragili." -Emily (skins)


Dubito che fosse colpa di quei bicchieri di vodka, sono sicuro che era per quel sentimento che mi ammazzava, giorno dopo giorno, sentivo che quel sentimento viveva dentro di me; stringeva in continuazione le sue mani sul mio collo, mi voleva strozzare...

-Liam Payne
Eryn, aprì gli occhi, sbadigliando.
Cercò di capire dove si trovava, e dopo pochi minuti riuscì a capire che si trovava nella camera della madre.
Poggiò nuovamente la testa sul cuscino, guardando alla sua destra.
Trovò steso Zayn, che dormiva beato.
Solo in quel momento sentì qualcosa di morbido sulla mano, andò a guardare dove fosse poggiata, e quando si accorse che era sul petto di Zayn la rimosse, arrossendo.
Si mise a pancia in su.
Si chiese del perché si trovasse in quel posto, ricordando si essersi addormentata sul suo letto.
«Ti piaccio da impazzire?» domandò una voce alla sua destra, capì che si intendeva di Zayn.
Abbassò un sopracciglio, confusa.
«No!» esclamò lei, coprendosi con le coperte.
«Non pensavi la stessa cosa ieri notte» disse lui, ridacchiando.
«Zayn, di che parli?» sbuffò Eryn, girando lo sguardo verso Zayn.
«Oh, Zayn mi piaci da impazzire!» esclamò Zayn, imitando la voce di Eryn.
Eryn, si sedette sul letto, guardandolo confusa.
«Prima di tutto non parlo così - disse – e poi io non ho detto niente di ciò, se te le sogni queste cose Zayn, non è colpa mia» borbottò, sentendo freddo al petto e solo in quel momento si accorse di essere in reggiseno.
Arrossì, coprendosi con il lenzuolo.
Zayn, posò le mani dietro la testa, sorridendo soddisfatto.
«Sì, un sogno...» esclamò ironicamente.
Eryn lo guardò stranita.
«Diventi sempre più strano» esclamò, allungandosi al comodino dalla parte di Zayn, prendendo una maglietta del ragazzo e indossandola.
«Ehi! - si lamentò lui – la mia maglietta!» Esclamò.
«Te la restituisco dopo» esclamò Eryn, alzando dal letto.
Zayn, la squadrò.
«Ti sta bene» esclamò.
«Grazie» esclamò uscendo dalla stanza.
«Sognando...» borbottò Zayn, girandosi dall'altra parte del letto.
«Sognando...» ripeté chiudendo gli occhi, per poi addormentarsi.

«Zayn!» lo chiamò Eryn, buttandosi sopra il corpo del ragazzo.
«Eryn, che fai?» Borbottò, girandosi dall'altra parte del letto e facendo cadere Eryn a terra.
«C'è un tuo amico!» gli gridò all'orecchia, facendolo sobbalzare.
«Chi è?» borbottò, mettendo la testa sotto il cuscino.
«Dice di chiamarsi Liam, è in cucina» disse Eryn, buttando il cuscino di Zayn, a terra.
Egli, si alzò come una molla dal letto, prendendo la prima maglia che trovò indossandola.
Eryn, lo guardò stranita.
«Diventi sempre più strano» borbottò per la seconda volta in quella giornata, raccogliendo il cuscino da terra e poggiandolo sul letto.
Zayn, si diresse verso la cucina, spalancando la porta.
Liam aveva poggiato la mano sul tavolo ed era in piedi, aspettando Zayn.
Indossava una maglietta bianca, dei jeans neri tenuti da una cinta e le sue solite scarpe.
«Liam?» domandò stranito Zayn, sedendo su una sedia.
«Cosa ci fai qui?» borbottò stranito.
«Volevo vederti!» esclamò ridendo.
Gli occhi lucidi di Liam si scontrarono con quelli preoccupati di Zayn.
«Liam, hai bevuto?» domandò Zayn.
«Giusto due bicchierini!» esclamò ridendo.
«Mi sono ubriacato perché tu non mi ami, sei cattivo» esclamò, cominciando a piangere.
Zayn, lo guardò stranito.
«A te piace Perrie, ma lei non ti merita» disse, scuotendo la testa.
«Sai, l'ho appena vista, faceva un pompino ad Harry» disse, ridendo a crepapelle.
«È impossibile, Harry è in ospedale» disse Zayn.
«No no – scosse la testa e l'indice nello stesso istante – Harry non è in ospedale, non è mai andato!» rise, Liam.
«Come fai a conoscere Harry?» Sbuffò Zayn, irritato dal comportamento di Liam.
«Perché mia sorella lo stava per investire due giorni fa – esclamò portando due dita davanti al viso di Zayn – ed era tutto sporco di sangue e lividi, qualcuno l'avrà picchiato – ridacchiò – e ha deciso di portarlo a casa ed è rimasto da noi una notte e un giorno» esclamò.
«Perrie come la conosci?» domandò Zayn.
«Me l'ha fatta conoscere lui!» disse ovvio, Liam.
«Harry è un bel ragazzo... non sai cosa gli farei!» rise Liam.
Zayn, alzò gli occhi al cielo.
«Liam, vai a casa» sbuffò Zayn, alzandosi dalla sedia.
«No, no - scosse la testa – io non me ne vado finché tu non mi dai un bacio sulle labbra!» esclamò Liam, indicandosi le labbra.
«Cosa? No!» esclamò, indietreggiando.
«Invece sì!» esclamò Liam, avvicinandosi a Zayn.
Egli, continuò ad indietreggiare finché non toccò con le spalle il muro.
«Eryn!» gridò Zayn.
«Shh, non chiamarla» lo zittì Liam, portando un dito sulle labbra di Zayn.
«Audrey, aiuto!» esclamò spaventato Zayn.
Ella, entrò allarmata e con un solo asciugamano sul corpo.
«Toglimelo di dosso» piagnucolò Zayn, mentre Liam gli toccava la mascella.
Audrey, rise di gusto, avvicinandosi a Liam, e prendendolo per un braccio, facendolo allontanare.
«Ora è meglio se vai via, Liam» disse Eryn, accompagnandolo alla porta.
«Zayn, ti amo!» gridò Liam, piangendo.
«Ti amo!» gridò un'altra volta, facendo fuggire Zayn nella camera da letto.
«Mi dispiace, Liam» disse dispiaciuta, Eryn
Egli, abbassò lo sguardo lasciando fuggire un'altra lacrima, per poi uscire dalla casa.

Liam, camminò senza una metà.
«Perché lui non mi ama?» borbottò entrando in un vicolo cieco.
Si buttò a terra, poggiando la testa sul muro.
«È tutta colpa di Perrie» disse Liam, annuendo.
«Tutta colpa sua!» gridò tirando un pugno al muro.
«Perché non si può innamorare di me?» domandò guardandosi le gambe.
«Sono brutto» disse piangendo.
«Sono antipatico» pronunciò sfilandosi la cintura dai pantaloni.
«Gli faccio schifo» sussurrò, singhiozzando.
Si avvolse la cinta intorno al collo.
«Sono inutile» sussurrò, stringendo la cintura.
«Non merito di vivere» esclamò, ormai senza forze.
Non riuscì più a respirare, ma invece di mollare la cintura, la strinse di più per poi accasciarsi a terra, ormai senza vita.

"Eryn!" gridò Perrie dall'altro lato della cornetta.
"Passami subito Zayn, è importante!" gridò piangendo.
«Perrie, cosa vuoi?» borbottò Zayn.
«Ti ho già detto che non mi pia-» Perrie non lo fece finire.
"Liam, si è ucciso" gridò, singhiozzando.
Zayn impallidì.
«Stai s-scherzando?» balbettò.
"No, non scherzerei mai su queste cose" disse Perrie, asciugando le lacrime con un fazzoletto.
"Vieni subito" disse Perrie dicendogli la via.
«Non verrò» sussurrò Zayn.
"Almeno vieni al funerale di domani" disse Perrie.
Lui non rispose, attaccò soltanto.
«Lui non è morto» sussurrò Zayn, cercando di convincersi.

...Alla fine ho deciso di farlo da solo, con una cintura.

The boyfriend of the motherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora