Trevor non aveva mai paura, mai, eppure quando si trattava di sua sorella sembrava che non provasse altro. Non avrebbe mai voluto vederla fra le braccia di un uomo come suo padre, tantomeno non avrebbe mai voluto che venisse trattata come un'oggetto e se per un po' si convinse che il suo destino potesse essere diverso Marcus stravolse completamente i suoi pensieri.
Era cominciato tutto da delle lezioni di autodifesa personale e poi erano finite con la sua dolce sorellina che sapeva sparare e prendeva parte alle missioni, rischiando più volte la vita.
Non era contento delle scelte che suo padre aveva fatto per lei e più volte si ritrovò a supplicarlo di mandarla via, di farle vivere una vita diversa ma Marcus non lo ascoltò, mai.
E nemmeno in quel momento era contento di come stavano andando le cose, ma lui a differenza del padre voleva davvero proteggere sua sorella e sapeva benissimo che l'unico modo per farlo era che lei si unisse ad un uomo come Rafael.
Nessuno degli uomini di quel mondo l'avrebbe vista come quella che era, una donna forte, no, l'avrebbero percepita come una minaccia e avrebbero cercato di ucciderla e lui, questo non poteva permetterlo.
<<Dovrai sposarlo>> disse alla sorella
<<IO COSA?!>> sbottò Evelyn non potendo credere a quelle parole.
Un brivido le salì lungo la schiena quando lo vide serio e le sembrò di mettere piede in uno dei più brutti incubi.
Il cuore le prese a martellare nel petto mentre la sua testa non faceva che ripetere quella parola, erano due anni che non la sentiva, erano due anni che non aveva mai più permesso a nessuno di avvicinarsi.
<<NO>> disse ancora lei
Nonostante la serietà, Trevor capì lo stato d'animo di sua sorella e mai come in quel momento si sentì più in colpa verso la ragazza ma non riuscì a trovare un'altra soluzione.
<<Spiegherà l'unione fra le famiglie Ev, pensaci, come pensi che potremmo giustificare una cosa del genere se non con un matrimonio?>> le parlò dolcemente cercando di farla ragionare.
<<Il matrimonio non sarà reale, serve come copertura>> proruppe Rafael cercando di capire come mai la ragazza si stesse agitando il quel modo
<<La commissione...>>
Evelyn però, stanca di sentir parlare suo fratello gli diede le spalle e dopo aver lanciato un'ultima occhiata al padre se ne andò.
Trevor rimase deluso dalla reazione della sorella ma sapeva bene che correrle dietro non sarebbe servito a nulla così la lasciò stare.
<<Cosa diremo alla commissione?>> chiese a Rafael
<<La commissione saprà ciò che tu gli farai sapere e ciò che ti conviene di più dire>> detto questo anche Rafael andò via.
Trevor iniziò il giro di chiamate che andavano fatte in quel caso, il medico legale fu il primo ad arrivare per accertarsi di tutto, dopodiché aiutato dall'amico fece spazio nel grande salone e si preparò a ricevere le persone che da li a poco sarebbero venute per porgere le proprie condoglianze.
"Sarai una donna libera"
Quelle parole le scoppiarono in testa quando Evelyn fece il suo ingresso dentro quella che un tempo era la stanza dove passava il suo tempo con la madre.
Sorrise amaramente quando guardò il grande pianoforte che ne occupava il centro <<Sono sola mamma>> si lasciò sfuggire.
Non le era mai pesato più del dovuto il fatto di non avere amiche, eppure in quel momento rimpianse la vita che aveva accettato di vivere.
Le dita delicate sfiorarono i tasti del piano e la mente cercò di ricordare l'ultima volta che la sua voce aveva intonato una canzone, si sentì derubata di ogni cosa, costretta a vivere una vita che infondo non le apparteneva.
"La musica amore mio sarà la tua via di fuga"
<<Quanto avrei voluto che fosse così>> disse ancora parlando a sé stessa.
E mentre Evelyn era persa nei suoi pensieri al piano di sotto James insieme a Trevor levarono tutte le foto della ragazza.
<<E' cosi spoglia questa stanza senza le sue foto>> si lasciò sfuggire James
<<Nessuno deve sapere di lei, lo sai>>
<<Hai già chiamato gli uomini della commissione?>>
Trevor guardò a lungo James prima di scuotere la testa da destra verso sinistra, un peso gli si depositò all'altezza dello stomaco, poiché lui a differenza della sorella era a conoscenza di chi vi facesse parte e non voleva recarle altra sofferenza.
<<Dovrai farlo Trev, è stata lui a crearla non puoi metterlo da parte>> lo fece ragionare James
<<Lei sarà qui J, sai bene cosa potrebbe scatenare la sua presenza, Evelyn reagirebbe malissimo e un morto già ci basta>> rispose voltando il capo poi verso il padre che giaceva inerme dentro la bara.
James non contrastò il suo pensiero e si limitò ad annuire per poi andare a cercare la sua amica, e quando la trovò le si avvicinò piano, ma lei lo sentì arrivare e così disse: <<Io non dovrei nemmeno essere qui James, quando lei è morta lui mi ha mandato via>>
James sospirò <<Eri una ragazzina quando è successo, ha voluto proteggerti>>
<<Mi ha negato l'ultimo saluto all'unica persona che mi abbia mai amato veramente J>> ruggì in risposta lei
<<Eppure da quella casa non te ne andasti più>>
Un sorriso triste le scurì il volto <<E come è andata a finire?>>
<<Avevi trovato un uomo che ti amava Ev, se poi è stato così stupido da lasciarti non devi fartene una colpa>> le disse lui dolcemente per poi appoggiare delicato le mani sul suo viso <<Troverai qualcuno che ti amerà davvero Evelyn, e sarai di nuovo felice>>
Fu il rombo di un motore a spezzare quel momento e non appena la ragazza riconobbe l'uomo che avanzava verso di lei non riuscì a non rabbrividire sotto il suo sguardo.
Non lo negò a se stessa che Rafael fosse un bell'uomo, il fisico possente non la lasciava indifferente e si sentì strana quando man mano che lui avanzava sentiva un formicolio familiare al basso ventre.
James tuttavia, che notò come gli occhi della sua amica s'incendiarono alla vista di Rafael le si parò davanti scrutandolo attentamente
<<Che ci fai tu qui?>> gli chiese
<<Sono venuto a fare le condoglianze ad un mio caro amico>>
Non ci volle molto tempo prima che Rafael capisse il perché quel ragazzo lo stesse guardando torvo così si affrettò ad aggiungere: <<E alla mia ragazza>>
Evelyn rimase pietrificata a quell'affermazione e ciò che più la scioccò fu l'evidente rabbia che ammontava negli occhi del suo amico, comunque non gli diede tempo di dire o fare niente poiché prese la mano di Rafael e lo trascinò dentro.
<<No Evelyn>> si lasciò sfuggire James con rabbia <<Se devo morire nel vederti fra le braccia di qualcuno quel qualcuno non sarà Rafael>>
